LE SOLITE ACCUSE DIFFAMATORIE
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Siamo alle solite. Periodicamente su newsgroup e altri canali, c'è qualcuno che parla male di noi. Ben vengano le critiche, sono essenziali per capire dove si sbaglia, se si sbaglia, e correre ai ripari, per migliorare.

Evidentemente le manifestazioni di stima che nascono dal cuore nei nostri confronti, fanno accecare di invidia e rabbia siti concorrenti che vorrebbero avere il primato di realtà italiana di informazione su internet contro la calvizie, in particolar modo la calvizie androgenetica. Ma fino a quando non ammetteranno la superiorità di un qualcosa che è venuto prima di loro, non sarà possibile un reale miglioramento. Inoltre non si può pretendere di essere migliori se in realtà non sta alla base una reale capacità, ma soltanto abile gestione pubblicitaria e grafica, mentalità imprenditoriale. Non finchè si tratta di informazione seria, di possibilità di aiutare gli altri con il proprio pensiero, con il proprio tempo impiegato a cercare di capire cosa può essere utile a chi legge. Ne tantomeno con un numero di inscritti alla propria newsletter ci si può additare come superiori. Superiori a che? Ad essere più visibili nei motori? Ad avere più quantità di persone che visitano il sito?

E quindi giù accuse diffamatorie irreali, emails irreali, affermazioni talmente assurde da farci rimanere attoniti di fronte a tanta malvagità.

Siamo stati addirittura accusati di non inviare gli ordini ai visitatori, di "rubare" i soldi e scappare, di vendere ormoni (?!), anabolizzanti!

Una serie di sproloqui detti dietro all'anonimato, con la coscienza di star affermando il falso!

Addirittura si è detto che agli albori Anagen.net avesse un collaboratore che adesso ha un sito analogo. E' del tutto falso. Anagen.net è nato da una sola persona che attualmente ha la proprietà del sito. Solo con l'inganno si tentò di appropriarsi della paternità di Anagen.net ma poi la situazione fu chiarita, e lo testimoniano documenti scritti.

E che dire di questi siti che addirittura usano i cookies per violare in qualche modo la privacy? Se si usa Internet Explorer 6.0 e versioni superiori come browser internet per navigare, si noterà che in basso a destra del monitor comparirà un segnale di stop, indicando che un cookie è stato bloccato da internet explorer, quando si accede ad un determinato sito.

Da parte nostra non possiamo che commentare tali affermazioni, con queste note di redazione.

Siamo qui, pronti ad ogni confronto con siti che ostentatamente hanno copiato le nostre informazioni, che sono assetati di pubblicità e di denaro.

Anagen.net non ha mai venduto nessun prodotto.

Usufruisce talvolta di prodotti gratuiti a proprio uso e consumo. Non vende direttamente nulla. Non è possibile ordinare qualcosa direttamente al redattore! Ne tantomeno accusarlo di rubare i soldi se un ordine ha qualche ritardo. Le ditte e farmacie rispondono direttamente di questo, con loro email e recapiti.

Offre un servizio utile al visitatore, spesso costretto a pagare un prodotto molto di più di quando non sia in altrove.

Utilizza ditte e farmacie legali di varie parti del mondo, le quali sono sempre state alla luce del sole e rintracciabili!

Le stesse dispongono di un servizio riservato al cliente e offrono il charge back (una procedura di riaccredito sulla propria carta di credito) in caso l'ordine non giunga a destinazione.

E' facile accedere dalla pagina delle ordinazioni on line offerte al visitatore, alla lettura dei Termini e condizioni, e alle ditte utilizzate e al legal disclaimer. Le ditte e farmacie spediscono i prodotti, incassano il denaro, sono scelte a nostra discrezione quelle che offrono il prodotti migliori al miglior prezzo. Anagen.net mette in contatto con loro il cliente che volesse direttamente contattarle.

Questa realtà che Anagen.net offre è facilmente presa come bersaglio per accusare, per diffamare.

Noi resteremo a servizio del visitatore, continueremo a offrire il nostro tempo, la nostra voglia, il nostro entusiasmo.

Pur vengano nuove cattive accuse. Saranno i potenti o siti concorrenti a cui siamo scomodi? Saranno nuovi siti che vogliono sfruttare le disgrazie altrui per guadagnare? Qualcuno a cui non abbiamo dedicato sufficiente tempo per rispondere alla sua email? O saranno soltanto persone che agiscono senza capire ?

Saremo qui a dire la nostra, fin quanto vita ce lo permetterà.

Il redattore Giuseppe Pellegrino.

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