IL PERCHE' DEL DOLORE FISICO

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Il dolore rappresenta il mezzo con cui l'organismo segnala un danno tissutale.Il dolore fisico

Una stenografa canadese non ha mai avuto in vita sua un dolore fisico : proprio come si nasce sordi o ciechi, lei è nata priva del senso di dolore.

Ma se la conosceste non la invidiereste, in quanto ha il corpo coperto di cicatrici e di lividi.

Poiché le manca l'avvertimento del pericolo dato dal dolore, ha sofferto varie volte di scottature quasi mortali; il primo segno di quel che le stava accadendo l'aveva dal puzzo di bruciato.

E' stata ricoverata ripetutamente all'ospedale per infezioni che vengono di solito evitate, dato che il dolore ci avverte della necessità di farci curare.

Questa donna inoltre è priva dei riflessi interni provocati dal dolore, che proteggono le persone normali.

Quando si è feriti o colpiti, l'organismo reagisce in vari modi all'allarme dato dal dolore.

Il sangue, che in condizioni normali circola nei vasi cutanei e in quelli degli organi addominali, viene dirottato verso il cervello, i polmoni, i muscoli; il cuore affretta i battiti e fa aumentare la pressione sanguigna: sono tutti preparativi per intervenire contro la fonte del dolore.

Il fegato secerne nella circolazione sanguigna lo zucchero che tiene accumulato, e il sangue porta rapidamente questo alimento energetico ai muscoli.

Se la ferita è in prossimità della testa, è probabile che fluiscano lacrime e che coli il naso : è il metodo con cui l'organismo lava via le sostanze dannose.

Nel sangue avvengono mutamenti chimici atto a farlo coagulare più rapidamente, in modo da diminuire le perdite per emorragia.

Se il dolore proviene da una fonte interna, la serie di reazioni protettive può essere del tutto diversa.

La pressione sanguigna può abbassarsi, possono sopravvenire la nausea e altri sintomi spiacevoli che inducono a stendersi e a rannicchiarsi su sé stessi, posizione ottima per riaversi.

Il dolore è utile anche sotto un altro aspetto.

Dopo un periodo di esercizio fisico eccessivo, che lascia i muscoli dolenti, il male iniziale passa; ma i muscoli di cui si è abusato ridiventano subito dolenti se si tenta di servirsene prima che di siano riposati completamente.

Così la Natura ci protegge dopo che ci siamo fatti male.

Il dolore è un senso, come la vista, il gusto e l'olfatto.

Le terminazioni nervose sensibili al dolore sono distribuite un pò dappertutto nella pelle e negli organi, e quando queste terminazioni nervose vengono stimolate, si sente il dolore.

E' stato dimostrato che l'intensità del dolore non dipende dalla quantità di tessuto che viene offeso, bensì dall'intensità dell'offesa.

Così, se si immerge il corpo per sei ore in acqua riscaldata a 44 gradi centigradi, si sente un dolore molto leggero; tuttavia, quando si esce dal bagno, la pelle è completamente cotta.

Inversamente, un pezzo di ferro scaldato al calor bianco che tocchi la pelle per una frazione di secondo può provocare una scottatura tanto leggera da non lasciare quasi traccia, ma causa un dolore fortissimo.

La scala del dolore

Il dolore è una specie di tachimetro che misura la velocità con cui sta avvenendo in danneggiamento dei tessuti.

Non dice molto sulla gravità del danno ma avverte della rapidità con cui il danno progredisce se non s'interviene.

Le terminazioni nervose che producono il dolore sono distribuite nell'organismo secondo uno schema funzionale.

Ce ne sono relativamente poche sulle palme delle mani e sulla pianta dei piedi, dove le piccole ferite sono più frequenti e di scarsa importanza.

Nella regione inguinale e in quella del collo, dove una ferita può essere mortale, le terminazioni dei nervi sensori sono molto più in superficie.

La materia grigia di cui è composto il cervello è protetta dal cranio e manca del tutto dei nervi che trasmettono il dolore.

Invece le arterie che trasportano il sangue al cervello ne sono ricche.

Perciò i mali di testa non sono mail del cervello; di solito sono sensazioni dolorose provenienti dai vasi che portano il sangue alla testa.

Il dolore viene classificato in tre tipi .

Definiscono il primo puntorio : esso si fa sentire immediatamente dopo che la pelle è stata tagliata o lacerata o scottata; è un dolore acuto che indica esattamente il punto in cui è avvenuta l'offesa.

Un secondo o due più tardi si sente il dolore bruciante, che è più sordo, dura di più e si diffonde in modo impreciso su di una zona più ampia.

Il terzo tipo è quello del dolore profondo, che nasce dalle terminazioni nervose degli organi interni piuttosto che dalla pelle.

Il dolore che si soffre nella vita reale può tuttavia essere molto diverso da quello provocato nelle prove di laboratorio.

Può associarsi all'ansia, alla paura, alla nausea e ad altre sensazioni che possono essere più importanti, per la vittima, del male che deriva dall'organo offeso.

Si ha spesso la sensazione che le persone cosiddette "stoiche" siano meno sensibili al dolore delle altre, ma non è così.

La maggior parte delle persone sente il male in misura quasi uguale.

Il fatto è che certi si lamentano meno.

La puntura di uno spillo o un altro dolore lieve, che si sente appena, corrisponde a mezzo dol; un mal di testa normale raggiunge i due o i tre dol; un mal di testa normale raggiunge i due o i tre dol.

Il dolore durante l'espulsione di un calcolo dal rene arriva a dieci dol e mezzo; è questo il limite massimo, sopra il quale il dolore non aumenta più anche se la causa che lo provoca continua ad aumentare di intensità.

Una persona stoica può sopportare un dolore di otto dol gridando o torcendosi meno di altri che provano un male di due o tre dol.

Che chi reagisce a un dolore da un dol (molti dentisti possono confermarlo) come se stesse soffrendo le pene dell'inferno.

Ciascuno di noi può, reagire in modo differente in momenti diversi.

Un pugile che sul quadrato sopporta il dolore più intenso, può lamentarsi come un bambino quando il dentista gli trapana un dente.

Un giocatore di calcio che si fa male a una caviglia durante un'azione decisiva può darsi che se ne accorga soltanto più tardi, quando la partita è finita.

In molte malattie il dolore dura a lungo, anche dopo che ha compiuto la sua funzione di allarme; e il dolore persistente, anche se non molto intenso, può trasformare la persona più mite e felice in un essere inquieto, irritabile, o lamentoso e depresso.

Talvolta le distrazioni valgono a sollevare dal dolore.

Anche il lavoro è un diversivo : un'emicrania che non si è avvertita o si è sopportata tutto il giorno mentre si lavorava, può sembrare un tormento la sera, quando non si ha nulla da fare e si è liberi di pensare ai propri malanni.

Perciò, chi si reca negli ospedali per recitare o per distrarre in altro modo i malati allevia i loro dolori e li aiuta a far passare più presto il tempo.

I comuni rimedi a sollievo del dolore agiscono anzitutto aumentando la quantità di stimolo nervoso necessaria perché il dolore possa essere avvertito.

Un mal di testa che provoca un dolore di due dol può sparire dopo che si è presa una certa compressa antidolorifica.

Ma un mal di testa che provoca un dolore di quattro dol non si riduce a due dol con quella compressa, perché questa non può agire su un male di quattro dol, né vale aumentare le dosi.

Una compressa o due per volta fanno lo stesso effetto di cinque o sei, e sono più innoque.

L'azione benefica che il sofferente di aspetta da una certa compressa antidolorifica ha un effetto quasi uguale a quello della compressa stessa, come è stato dimostrato scientificamente.

I dolori fisici possono fornirci utili avvertimenti e a volta è saggio sopportarli con serenità prima che la causa sia individuata e curata alla fonte.

 
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