Metronidazolo (nome commerciale Flagyl ®)
 
Metronidazolo contro uretriti e vaginiti da Trichomonas vaginalis, informazioni e studi scientifici

Metronidazolo

Metronidazolo chemioterapico di sintesi per il trattamento delle infezioni da Trichomonas vaginalis, è dotato di una spiccata attività tricomonicida ma non interferisce con la flora vaginale utile (bacillo di Doderlein).

Data la sua efficacia per via orale Metronidazolo è attivo anche nelle uretriti maschili da Trichomonas.

Il metronidazolo è conosciuto anche per le sue attività nei confronti di protozoi anaerobi quali Giardia e Entamoeba; esso viene oggi utilizzato con successo anche come antibatterico nel trattamento di infezioni sostenute da microrganismi anaerobi, tanto Gram-positivi quanto Gram-negativi.

Per via orale (sia nella donna che nell’uomo).

Studi recenti indicano come preferibile la somministrazione del metronidazolo in dosi non superiori ai 2 g, ossia 8 compresse ripartite opportunamente in 4 somministrazioni in una unica giornata.

 

Controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, o ad altri derivati nitroimidazolici.

Soggetti con discrasie ematiche o con malattie del S.N.C. in fase attiva.

Gravidanza accertata o presunta.

 

Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso

Da usare sotto stretto controllo medico.

Durante il trattamento le urine possono assumere un colore rossiccio-marrone dovuto a pigmenti solubili del farmaco.

Il prodotto ha dimostrato proprietà cancerogena negli animali in particolari condizioni sperimentali.

L’uso del prodotto deve essere limitato ai casi di Trichomoniasi sintomatica.

Usare con cautela in pazienti con gravi alterazioni della funzionalità epatica e renale.

Si consiglia un controllo clinico e laboratoristico (emocromo con formula leucocitaria) qualora fosse necessario protrarre il trattamento per più di 10 giorni.

A causa del lattosio presente nella formulazione i soggetti con rare forme ereditarie di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio/galattosio non dovrebbero assumere questo medicinale.

 

Interazioni

È sconsigliabile l’assunzione di alcool durante il trattamento in quanto l’associazione con metronidazolo può dare origine ad una sindrome disulfiram-simile con nausea, vomito e crampi addominali.

 

Gravidanza e allattamento

Il prodotto non deve essere somministrato in gravidanza accertata o presunta e durante l’allattamento.

 

Effetti indesiderati

Disturbi gastro-intestinali, anoressia, nausea, vomito, lingua impaniata, secchezza delle fauci, sapore metallico, glossite, stomatite, cefalea, eruzioni cutanee e, meno frequentemente, sonnolenza, vertigini, atassia, depressione, insonnia, congestione nasale.

Eccezionalmente orticaria, prurito, angioedema ed anafilassi, disuria, cistite, febbre, poliuria, piuria, diminuzione della libido.

In seguito a terapie prolungate o intensive sono stati segnalati casi sporadici di leucopenia transitoria o di neuropatia periferica.

La comparsa di sintomi neurologici implica l’interruzione del trattamento.

Molto raramente, in seguito alla somministrazione di metronidazolo, sono stati riportati casi di sindrome di Stevens-Johnsons e Necrolisi Epidermica Tossica.

 

Dati preclinici di sicurezza

Gli studi convenzionali di tossicità acuta, tossicità per somministrazioni ripetute, e tossicità riproduttiva hanno dimostrato che il metronidazolo non presenta particolari rischi per l’uomo.

Gli studi di mutagenesi hanno mostrato che il metronidazolo è mutageno nei batteri (positività al test di Ames) ma non degli animali.

Inoltre il metronidazolo ha dimostrato proprietà cancerogena nei roditori solo in particolari condizioni sperimentali (trattamenti ad alte dosi e per periodi prolungati).

Per ogni altra informazione contattare il proprio medico.

 

Il Trichomonas vaginalis

Trichomonas vaginalis è il nome di un protozoo flagellato, tipico del tratto riproduttivo femminile e responsabile di una delle malattie a trasmissione sessuale più diffuse al mondo, la tricomoniasi.

Il trichomonas vaginalis non penetra all'interno dei tessuti, ma espleta la propria azione patogena aderendo intimamente alle cellule epiteliali.

In particolare questo PARASSITA ha la capacità di attaccarsi con i suoi flagelli alle pareti della vagina, causando danni diretti ed alterando la flora batterica locale.

Il trichomonas tende infatti ad innalzare il pH vaginale, distruggendo i lattobacilli "buoni" che proteggono l'ambiente interno dalle infezioni.

Diminuendo la naturale acidità di questa delicata zona del corpo femminile, il trichomonas permette ad altri microrganismi di attecchire più facilmente.

Il contagio avviene quasi sempre per trasmissione sessuale, anche se negli ultimi anni sono in notevole aumento i casi in cui il trichomonas si trasmette attraverso il contatto con asciugamani o biancheria intima.

La tricomoniasi è una delle malattie sessualmente trasmissibili (MST) più comuni.

L'infezione da trichomonas è infatti diffusa in tutti i continenti ed in tutti i climi.

L'incidenza è di circa 170 milioni di casi all'anno e, come molte altre MST, può favorire la trasmissione dell'HIV (causando un accumulo locale di macrofagi e linfociti).

La specie umana è l'unico ospite naturale del trichomonas e la trasmissione, oltre che per contatto sessuale, può avvenire anche durante il passaggio del neonato nel canale del parto.

Nell'ambiente esterno il trichomonas vaginalis sopravvive soltanto per alcune ore ed è quindi possibile, anche se rara, la trasmissione attraverso bagni, biancheria intima od asciugamani infetti (il trichomonas sopravvive fino a 30 minuti in acqua tiepida e per circa un giorno sul copri-water).

La malattia è tipica dell'età fertile e molto raramente colpisce prima del menarca o dopo la menopausa.

 

Sintomi tricomoniasi e diagnosi

Segni e sintomi non permettono quasi mai una diagnosi clinica certa della tricomoniasi. Tuttavia nella donna, alcuni segni come il forte prurito locale, la presenza di secrezioni anomale (perdite schiumose, giallastre e maleodoranti), associate o meno a dolore durante la minzione o i rapporti sessuali, possono indirizzare verso una possibile infezione da trichomonas.

E' stata osservata una variabilità della sintomatologia nelle diverse fasi del ciclo mestruale ed un'esacerbarsi dei sintomi durante le mestruazioni.

Nell'uomo la maggioranza delle infezioni sono asintomatiche ed autolimitanti; il trichomonas può comunque causare uretriti e prostatiti, che si manifestano sottoforma di piccole perdite e dolore nell'urinare.


 

La diagnosi viene effettuata ricercando in laboratorio la presenza del protozoo (trichomonas) su campioni di essudato vaginale nella donna o di essudato uretrale o sperma nell'uomo.

Dato che spesso, se non viene curata tempestivamente, la tricomoniasi si evolve da una forma acuta ad una cronico-recidivante, caratterizzata dall'alternanza di fasi asintomatiche e fasi acute o subacute, è molto importante rivolgersi ad un medico alla comparsa dei sintomi sopraelencati.

Prevenzione

Evitare i rapporti sessuali con persone a rischio od utilizzare perlomeno delle precauzioni. Attenzione anche all'utilizzo di asciugamani negli alberghi, soprattutto quando questi vengono a contatto con le parti intime.

Cura

I farmaci più attivi nel combattere l'infezione da trichomonas sono i nitroimidazoli che, somministrati per via orale, vengono concentrati a livello urogenitale dove espletano la propria azione.

La loro efficacia è molto buona, ma è molto importante una diagnosi certa ed una cura precoce.

E' di fondamentale importanza che il trattamento venga esteso anche al partner, sia in presenza che in assenza di sintomi.

Fino al termine della terapia farmacologica occorre astenersi dai rapporti sessuali.

E' indispensabile usare questo farmaco (come tutti i farmaci) sotto il controllo del medico e sotto indicazione del medico.

Vedere anche Fluconazolo.
 
 
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