LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE : IL PIEDE VISTO DAL RIFLESSOLOGO

Nel grande contesto delle medicine naturali che vanno sotto la denominazione di "medicina alternativa" o "altra medicina", una delle più attuali e conosciute è certamente la "riflessologia".

Riflessologia, una parola nuova, letteralmente potrebbe definirsi "scienza dei riflessi", intesi come zone corrispondenti e riflesse di determinati organi del corpo umano collocati altrove.

E' stato infatti accertato che dagli organi interni partono linee di riflesso che arrivano alla superficie corporea e che in molti casi, in presenza di sofferenza di detti organi, possono addirittura manifestarsi con mutamenti della tensione dell'epidermide.

Si può quindi affermare che tutto il corpo umano è sede di punti riflessi sui quali è possibile agire per alleviare dolori e tensioni; esistono però zone in cui le concentrazioni nervose sono più massicce, queste zone sono collocate nelle parti più periferiche del corpo: la testa, le mani e i piedi che costituiscono i "terminali" di quel meraviglioso computer che è il nostro organismo.

Nell'uomo esiste una carica di energia vitale, che scorre continuamente attraverso canali ancora abbastanza misteriosi e che rappresenta la condizione primaria per una buona salute. Ogni ostacolo, ogni interruzione che si viene a creare nel fluire di questa energia, costituisce la causa di un mutamento dell'equilibrio fisiologico e un pericolo per la funzionalità dell'organismo.

E' chiaro che se il percorso di un condotto di energia viene intasato e quindi ostruito, questa energia non riuscirà più a raggiungere il suo punto di arrivo. Di conseguenza, se dalla centrale non arriverà più la corrente, l'impianto collegato al filo interrotto subirà un arresto.

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Allo stesso modo, se un organo smette di ricevere nella giusta quantità quell'apporto di energie di cui necessita, viene compromesso nella propria funzionalità; è quindi di capitale importanza che nessun blocco si venga a formare nei condotti energetici.

Uno dei sistemi più antichi, atti a ripristinare e a stimolare questo flusso, è costituito sicuramente dal massaggio, che nasce come gesto primitivo, istintivo, e che non ha controindicazioni.

L'uomo evoluto ha in seguito trasformato la sua gestualità in qualcosa di più preciso e mirato, scoprendo via via metodologie diverse che lo hanno portato a tecniche raffinate ed efficacissime atte a recare sollievo e ristoro a moltissime affezioni dell'organismo.

Le origini di queste tecniche vanno ricercate in epoche antiche, a civiltà ormai dimenticate ma che hanno lasciato tangibili testimonianze della loro grande saggezza e della necessità di insegnare all'uomo a prendere coscienza di sé stesso e delle sue infinite risorse.

Negli ultimi decenni si è registrata una forte tendenza a riportare alla luce teorie che sembravano superate e, proprio in antitesi al progresso della scienza, della tecnica e della chimica, sono riemerse antiche forme di medicina naturale che hanno il pregio di adeguarsi alla grande legge di Ippocrate: "primo non nuocere".

Sotto la voce riflessologia vanno quindi catalogate tutte quelle medicine che agiscono sui punti di riflesso del corpo umano, quali l'agopuntura, la neuralterapia, lo shiatzu, l'auricoloterapia, ecc. oltre, ovviamente alla riflessologia del piede.

Tutti sanno che un piede sano è determinante per avere una bella andatura, un atteggiamento disinvolto, una colonna vertebrale diritta e un'espressione serena.

Il mal di piedi induce infatti a modificare i modo di camminare e molte volte imprime sul volto delle contrazioni dovute alla sofferenza.

Questo tutti lo sanno, ma al contrario, non tutti sanno, o stentano a credere, che il male ai piedi ha causa e effetti molto più complessi, o meglio, i piedi costituiscono uno dei punti di maggior concentrazione di quelle zone riflesse di cui abbiamo parlato in precedenza.

La riflessologia del piede, come viene praticata ai nostri giorni, nasce da una evoluzione storica che trae origine da forme di massaggio in uso presso i popoli antichi (sembra che i cinesi la praticassero oltre 3000 anni fa).

E' difficile stabilire attraverso quali meccanismi lo scienziato il Dr. William Fitzgerald, che riuscì a dimostrare a livello scientifico quello che per secoli era a livello empirico, divenne il padre della moderna riflessologia plantare. Si sa per certo che, osservando il lavoro di certi sciamani pellerossa che operavano straordinarie guarigioni attraverso la stimolazione dei punti riflessi dei piedi e delle mani, iniziò una serie di prove che lo portarono a scoperte sempre più convincenti.

Dall'esame del piede si può trarre anche una diagnosi delle malattie e considerazioni sul carattere e le abitudini di vita.

Il piede, una parte un po’ trascurata del nostro corpo, può rivelare molte cose di noi, del nostro carattere e della nostra salute.

Un buon massaggio al piede può procurare benessere in tutto l'organismo, ma può anche curare vere e proprie malattie, acute o croniche oltre che cellulite, stanchezza, gonfiori, vene varicose, ecc.

Il Dr. Fitzgerald disegnò una mappa delle varie zone del piede corrispondenti a determinati organi interni e riuscì a dimostrare che, massaggiando tali zone, si ottiene una migliore irrorazione sanguigna anche negli organi in sintonia.

Con il massaggio si possono ottenere risultati stimolanti o calmanti, secondo la necessità; per esempio, si possono stimolare la funzione intestinale, digestiva, la circolazione del sangue, oppure attenuare un dolore o calmare uno stato di eccitazione nervosa.

Il Dr. Fitzgerald scoprì anche che palpando accuratamente e con una certa energia il piede si può diagnosticare lo stato di salute dell'intero organismo, poiché il piede duole nei punti corrispondenti agli organi ammalati (il piede praticamente fa da centrale del corpo).

Un dolore sordo rivela una malattia cronica, un dolore pungente rivela una malattia acuta.

Da allora si è fatta molta strada e questa tecnica terapeutica si è arricchita della esperienza di diversi ricercatori.

Si sono pubblicati manuali e libri che insegnano anche a praticare l'auto-massaggio al piede, come prevenzione e cura di diversi mali.

In Italia, a Milano, è nato qualche anno fa un centro specializzato nello studio e nell'applicazione della riflessologia del piede l'"INTERNATIONAL TSOU CENTER" (tsou in cinese significa arti inferiori) che ha il merito di avere apportato innovazioni nel metodo sino ad oggi praticato dalle varie scuole.

Gli specialisti di questo centro, oltre a curare i pazienti, tengono periodicamente corsi di teoria e pratica per chi desidera apprendere l'arte del massaggio zonale. Ma non è tutto: il piede ci parla attraverso la sua forma, il colore, l'odore, la struttura delle dita e la loro posizione, l'aspetto delle unghie, l'inspessimento della pelle, la localizzazione di eventuali calli e duroni, le sporgenze ossee e gli avvallamenti e non ultimo le "rughe".

Abbiamo riscontrato che il piede destro corrisponde alla parte più razionale di noi, mentre il piede sinistro corrisponde all'irrazionale, all'affettività, alla istintività. Se ne deducono alcune interessanti considerazioni; per esempio, se una persona è affetta da alluce valgo più marcatamente nel piede sinistro significa che ha problemi di tipo affettivo; se nel destro vuol dire che è gravata da problemi di tipo razionale.

Chi ha il secondo dito del piede sinistro più lungo dell'alluce, spesso è sofferente di cuore, vive in modo iperattivo, con emotività, ama vestire di colori scuri e nel cibo preferisce i sapori amari.

Queste e altre piccole o grandi cose può dirci un semplice dito del piede.

La possibilità di liberarsi da certi tipi di costrizione aiuta l'uomo a trovare se stesso. Togliersi le scarpe e correre sull'erba, o camminare su un sentiero a piedi nudi, è di primaria importanza, dato che l'azione permette di entrare in contatto con la madre terra e di attingere energia che consentirà di riattivare la circolazione e il flusso delle forze vitali all'interno dell'individuo.

È consigliabile adoperare appositi strumenti finalizzati all'automassaggio (pettini, rulli, palle da tennis, ecc.). qualsiasi oggetto che stimoli il massaggio sulla pianta del piede può essere usato per localizzare i punti di riflesso per l’autotrattamento.

Per irrobustire la pianta dei piedi si possono svolgere i seguenti esercizi:

LE REGOLE D'ORO PER UN PIEDE SANO

NO – I ripetuti pediluvi in acqua troppo calda
NO – Portare sempre calzature con tacco alto
NO – Portare sempre lo stesso paio di scarpe
SI – Il pediluvio quotidiano
SI – L'uso di saponi neutri e prodotti specializzati di comprovata efficacia
SI – Tagliare spesso le unghie soprattutto al fine di evitare inconvenienti tipo unghia incarnita
SI – Adeguare il tacco alle esigenze personali (mai troppo alti)
SI – Alternare calzature con tacchi di diverse misure (l'ideale sarebbe sostituirle ogni 2 ore, ma anche un paio al mattino ed uno al pomeriggio può essere sufficiente)
SI – Scegliere calzature di pianta comoda, della propria misura (non più grandi poiché il piede sarebbe sottoposto a sfregamenti, non più piccole perché il piede sarebbe troppo costretto)

La riflessologia è basata su principi analoghi a quelli dell'agopuntura: esistono linee di energia che collegano i piedi e le mani alle varie parti del corpo; di conseguenza l'intero organismo può essere curato operando sulle zone riflesse presenti nei piedi' e nelle mani. Le linee di energia della riflessologia sono diverse dai meridiani dell'agopuntura, ma entrambi i metodi traggono evidente origine dalle antiche terapie cinesi.

Il primo documento riguardante una terapia nella forma oggi nota come riflessologia è stato trovato in una tomba egizia risalente al 2330 a. C.: un dipinto murale rappresenta un terapeuta che tiene tra le mani e massaggia la pianta del piede di un paziente. Si è scoperto che in passato la riflessologia era conosciuta da alcune tribù primitive dell'Africa e anche dai pellerossa.

La documentazione relativa alla riflessologia, come viene oggi intesa e applicata, è opera degli studi e delle sperimentazioni del dottor William Fitzgerald e di Eunice Ingham.

LA TERAPIA ZONALE

Verso il 1913 il dottor William Fitzgerald, un otorinolaringoiatra americano, cominciò a praticare un metodo curativo che in seguito venne chiamato terapia zonale. L'interesse per i trattamenti basati sulla pressione era nato in lui con la lettura dei lavori di alcuni medici europei impegnati in questo campo già nel Cinquecento; probabilmente era venuto a conoscenza di tali lavori mentre esercitava la professione a Vienna.

Fitzgerald notò che l'intensità del dolore provato dai suoi pazienti – affetti da uno stesso disturbo e sottoposti a uno stesso lieve intervento – variava notevolmente. Scoprì che quanti avvertivano un leggero dolore producevano un effetto anestetico su di sé esercitando una pressione su certe parti del corpo. In alcuni casi imitò i pazienti per provocare a sua volta tale effetto.

Sviluppando ulteriormente le ricerche, Fitzgerald fu in grado di stabilire un sistema formato da dieci zone del corpo, la cui importanza derivava dal fatto che ciascuna zona aveva un collegamento energetico con determinate aree, consentendo a un'area di influire su un'altra area compresa nella medesima zona.

Ad esempio, se si esercita una pressione su un'area inserita nella zona riguardante l'orecchio, si ottiene un effetto anestetico sull'orecchio. Nella vita quotidiana, molti applicano inconsapevolmente la terapia zonale: digrignano i denti se sentono dolore (pressione esercitata sulle zone dei denti) o si afferrano ai braccioli quando sono seduti sulla poltrona del dentista per cercare di alleviare il dolore (pressione esercitata sulle zone delle mani).

LE ZONE DEL CORPO

II dottor Fitzgerald stabilì una mappa del corpo, suddividendolo in dieci zone longitudinali.

Come indicato nella figura 1, una linea mediana verticale attraversa completamente il corpo; alla sua destra e alla sua sinistra si contano cinque zone, ciascuna in relazione con le dita delle mani e dei piedi:

  • la zona 1 inizia dal primo dito della mano (pollice), risale lungo il braccio sino al cervello e scende poi al primo dito del piede (alluce);
     
  • la zona 2 inizia dal secondo dito della mano (indice), risale lungo il braccio sino al cervello e scende poi al secondo dito del piede;
     
  • la zona 3 inizia dal terzo dito della mano (medio), risale lungo il braccio sino al cervello e scende poi al terzo dito del piede;
     
  • la zona 4 inizia dal quarto dito della mano (anulare), risale lungo il braccio sino al cervello e scende poi al quarto dito del piede;
     
  • la zona 5 inizia dal quinto dito della mano (mignolo), risale lungo il braccio sino al cervello e scende poi al quinto dito del piede.
     

Queste zone longitudinali sono di larghezza regolare e suddividono il corpo sia davanti sia dietro. Vanno intese come sezioni del corpo e non come linee sottili (quali sono i meridiani dell'agopuntura).

La descrizione delle varie zone può tuttavia essere fatta anche all'inverso, ossia ogni zona inizia da un dito del piede, risale sino al cervello e scende poi lungo il braccio sino a un dito della mano.

L'importanza delle dieci zone longitudinali consiste nel fatto che qualsiasi parte del corpo si trova in una zona determinata ed è collegata a un'altra dal flusso energetico esistente nella zona stessa; quindi le due parti possono influire l'una sull'altra. La conferma di ciò è data ad esempio dai disturbi renali, che possono rivelarsi con disturbi dell'occhio, giacchè rene e occhio sono posti nella medesima zona (figura 2).

L'applicazione pratica della terapia zonale rende possibile il trattamento di una parte del corpo esercitando una pressione su aree accessibili poste nella medesima zona della parte stessa.

II dottor Fitzgerald usò ogni tipo di strumento per ottenere tale pressione: mollette da'bucato, pettini di metallo, elastici, fasce elastiche e sonde metalliche. Le mollette da bucato erano fissate alla punta di un dito, i pettini venivano stretti nella mano,'le fasce elastiche erano avvolte intorno a un dito; ciò esercitava una pressione sulle zone della mano, le quali influivano beneficamente su una parte del corpo posta nella medesima zona.

Durante il trattamento di terapia zonale si opera principalmente sulle mani e sulle sue dita, ma in alcuni casi si agisce sulle dita dei piedi, sulle caviglie, sui polsi, sui gomiti o sui ginocchi. È stato stabilito che la pressione deve variare da un minimo di un chilogrammo a un massimo di dieci chilogrammi, per un tempo oscillante dai trenta secondi ai cinque minuti (in taluni casi anche più a lungo).
Se l'area trattata diventa blu, non bisogna sottovalutare questo segnale d'allarme, bensì togliere immediatamente il mezzo costrittore e massaggiare l'area per riportare la circolazione a livelli normali.

Questo metodo viene usato per curare tutta una serie di disturbi quali emicranie, problemi dell'occhio, cisti mammellari, fibromi e difficoltà respiratorie.
Il dottor Fitzgerald parlò anche dell'esistenza di dieci zone nella lingua e nella bocca, in aggiunta alle dieci zone longitudinali di cui si è già detto.

Le ricerche del dottor Fitzgerald vennero accolte con grande scetticismo dalla maggior parte dei suoi colleghi, ma alcuni di questi, dopo una sperimentazione diretta che diede ottimi risultati, divennero fedeli sostenitori del metodo. Fu il dottor Edwin Bowers, un giornalista medico, a proporre che la metodologia venisse chiamata terapia zonale.
L'impegno in questo campo fu continuato da altri medici americani, tra cui ricordiamo il dottor George Starr White, il dottor Joe Riley e la moglie Elizabeth Riley, tutti autori di lavori sull'argomento.

Il dottor Riley introdusse la definizione di «lavoro a uncino», il quale implica che le mani del terapeuta siano «uncinate» a una parte del corpo al fine di «manipolarne» l'area; essa viene usata sia per i tessuti sia per le articolazioni. La riflessologia si avvale ancora, seppur con lievi modifiche, di questa teoria.

Eunice Ingham, un'allieva del dottor Riley nel campo della terapia zonale, fu la più importante pioniera della riflessologia nella forma moderna. Dopo la lettura dei lavori del dottor Fitzgerald e dei suoi colleglli, capì che l'intero organismo può essere curato esercitando una pressione sulle zone riflesse che si trovano nelle mani e nei piedi.

Sterilità
Incapacità di procreare da parte dell'uomo o della donna o di entrambi a causa di piccole imperfezioni. Gli squilibri ormonali oppure i disturbi delle ghiandole legate alla riproduzione vi giocano sempre unaloro parte.
ZRD: testicoli, prostata od ovaie, tube di Falloppio, utero.
ZRI: ipofisi, tiroide, sistema linfatico.

Stipsi
L'evacuazione ritardata o difficile delle feci è provocata dallo scarso tono muscolare degli intestini, a sua volta causato da una dieta povera di fibre, dalla mancanza di esercizio fisico, dalla stanchezza o dall'ansia.
ZRD: intestino crasso.
ZRI: intestino tenue, ghiandole surrenali, plesso solare, fegato, parte inferiore della colonna vertebrale.

Tensione (e stress)
Una grossa percentuale delle affezioni che ci colpiscono va addebitata alla tensione o allo stress. L'organismo è in grado di fronteggiare un certo stress; l'odierno stile di vita, che ci costringe a rimanere costantemente sotto pressione, non ci permette però di soddisfare sempre e appieno le esigenze del corpo, e così ci ammaliamo. La tensione danneggia ogni organo o apparato del corpo, giacché è all'origine di cefalee, problemi digestivi, mal di schiena, dolori del collo, squilibri mestruali e ormonali, allergie. La capacità di rilassarsi è essenziale per il benessere dell'organismo: attenua o elimina infatti ogni disturbo causato dalla tensione.
ZRD: quelle delle regioni colpite.
ZRI: plesso solare, ghiandole surrenali, ipofisi.

Tensione muscolare
Causata da affaticamento o da movimenti inconsueti di un muscolo, crea temporaneamente dolore e disagio. Il trattamento riflessologico aiuta il recupero, ma è anche necessario tenere il muscolo a riposo.
ZRD: quelle della regione colpita, massaggio diretto sulla zona collegata.
ZRI: plesso solare, ghiandole surrenali, paratiroidi.

Suddette patologie (sterilità, stipsi, tensione e stress, tensione muscolare) ottengono un beneficio tramite la riflessologia plantare, stimolata dal massaggio in opportune zone del piede va ad agire nei vari organi stimolandone il funzionamento e ripristinandone l’equilibrio.

RAPPORTO DELLA RIFLESSOLOGIA CON LA SFERA SESSUALE

Sessuologia: terapia psicologica che lavora sui problemi inerenti la sessualità. Utilizza tecniche psicosomatiche, respirazione in acqua, di rilassamento, di meditazione, tantra. Indicato nella diagnosi e nei trattamenti per problemi di relazione, insicurezza, frigidità, impotenza, eiaculazione precoce, vaginiti, problemi di coppia.

MAPPA GENERALE DELLE ZONE RIFLESSE

(0) ipofisi (pituitaria)
(1) testa in generale
(2) seni frontali
(3) tronco cerebrale, cervelletto
(4) epifisi
(5) tempia, trigemino
(6) naso
(7) nuca
(8) occhi
(9) orecchi
(10) spalla
(11) trapezio
(12) tiroide
(13) paratiroidi
(14) polmoni, bronchi
(15) stomaco
(16) duodeno
(17) pancreas
(18) fegato
(19) cistifellea
(20) plesso solare
(21) surrenali
(22) rene
(23) uretere
(24) vescica
(25) intestino tenue
(26) appendice
(27) valvola ileo-cecale
(28) colon ascendente
(29) colon trasverso
(30) colon discendente
(31) intestino retto
(32) ano
(33) cuore e circolazione
(34) milza
(35) ginocchio
(36) ovaie, trombe di Falloppio/testicoli
(37) basso ventre
(38) anca
(39) ghiandole linfatiche della testa e del torace
(40) ghiandole linfatiche dell'addome
(41) cisterna linfatica toracica, trachea
(42) orecchio interno
(43) seno
(44) diaframma
(45) tonsille
(46) mascella inferiore
(47) mascella superiore
(48) laringe
(49) inguine
(50) utero/prostata
(51) vagina/pene, uretra
(52) intestino retto
(53) vertebre cervicali
(54) vertebre dorsali
(55) vertebre lombari
(56) vertebre sacrali e coccigee
(57) circolazione

MASSAGGIO ZONALE DELLA SFERA SESSUALE

L’apparato genitale si distingue in apparato genitale femminile e apparato genitale maschile.
È formato da:
- Ovaie o testicoli
- Tube o deferente
- Utero o prostata
- Vagina o pene
- Ghiandole mammarie

L’apparato genitale si differenzia, ovviamente, nei due sessi, ma per quanto riguarda le zone riflesse sul piede la loro collocazione è identica. In presenza di disturbi dell’apparato genitale, quindi, i punti da massaggiare saranno i medesimi.

Molto diversa è invece la valutazione dell’influenza che l’apparato genitale esercita sull’equilibrio fisico, psichico ed emotivo di un individuo. Infatti, mentre in un uomo costituzionalmente sano e normale difficilmente si riscontrano disturbi derivanti dall’apparato genitale, la vita e lo stato fisico di una donna sono costantemente legati all’evoluzione del suo apparato sessuale.

Pubertà, mestruazioni, gravidanze, parto e menopausa rappresentano momenti estremamente delicati e possono incidere negativamente sulle condizioni generali di salute.

È importante quindi valutare sempre attentamente il problema dell’equilibrio ormonale anche in presenza di disturbi apparentemente di altra natura. Inoltre è necessario considerare che proprio a causa della sua struttura, sotto un certo profilo fragile e complessa, l’apparato femminile va soggetto alle infiammazioni e infezioni delle ovaie e dell’utero, quali l’annessite, l’endometrite, oltre a tutte le disfunzioni legate ai cicli mestruali. In questi casi il massaggio riflesso, oltre che sulle zone dei genitali, dovrà agire anche sulle zone linfatiche addominali, su quelle dell’apparato urinario e sulle ghiandole endocrine per ottenere un effetto disinfiammante e riequilibrante.
Questo trattamento è ottimo anche come terapia di mantenimento delle caratteristiche estetiche della gioventù, in quanto consente di mantenere più a lungo in efficienza quel funzionamento endocrino che costituisce la base di un aspetto sano e giovanile.

Una particolare attenzione meriterebbe tutto il capitolo gravidanza, parto ed allattamento che costituisce solo il primo passo verso la conoscenza di una materia così complessa e affascinante come la riflessologia plantare.
È bene comunque, evitare il massaggio, specie sulle zone dei genitali, soprattutto nei primi mesi, nei casi di gravidanze a rischio.

Per quanto riguarda invece, l’apparato genitale maschile, nei casi di idrocele o varicocele, la cui origine può essere congenita o derivante da affezioni dei reni o della pelvi, la riflessologia può agire solo marginalmente a livello disinfiammante, mentre si è rivelato ottimo il trattamento riflessogeno nei casi di ipertrofia prostatica e di impotenza.

L’impotenza maschile, infatti, ha quasi sempre origini di natura psichica ed emozionale. In questi casi, o in presenza di una forma generale di debolezza e di astenia, è possibile riequilibrare e rivitalizzare l’organismo nella sua totalità, creando i presupposti per una ripresa anche dell’attività sessuale.

Suddetti massaggi sono riscontrabili anche sulla pianta del piede (centrale del corpo) tramite il plantare massaggiante SAKEM attivando tutte le funzioni vitali con notevole beneficio della sfera sessuale.

ZONA DI RIFLESSO DELLE OVAIE, TESTICOLI, UTERO, PROSTATA, PENE, VAGINA, ANO

Localizzazione
- Pene e vagina: si trovano risalendo all’interno, in linea retta verso la gamba, si estendono fin dietro il malleolo
- Ovaie e testicoli: sono localizzati sulla parte laterale del piede destro e sinistro
- Tube: si trovano patendo dalla zona delle ovaie e dei testicoli, seguendo una retta che passa sul dorso del piede verso l’interno
- Utero e prostata: li troviamo bilateralmente, nella parte interna tra il malleolo e il calcagno
- Ano: si localizza su ambedue le parti superiori interne del calcagno, all’altezza del malleolo

Tecnica consigliata
Presso-frizione locale con il pollice nella zona di riflesso.

Indicazioni
Disturbi mestruali, azoospermia, cisti ovariche, disturbi ghiandolari dell’uomo e della donna. Il trattamento è complementare a quello per i disturbi endocrini.

N.B.: la zona di riflesso degli organi genitali si trova bilateralmente anche sulla zona plantare del calcagno destro e sinistro.

ZONA DI RIFLESSO DEI SENI

Localizzazione
La zona di riflesso dei seni si colloca bilateralmente sul dorso del piede, nella parte compresa tra il 2° e il 4° dito, tra la linea cingolo-scapolare e quella sopraombelicale.

Tecnica consigliata
Pressione con leggera frizione su tutta la zona di riflesso.

Indicazioni
Tutta la patologia locale, gonfiori, mastiti, fibrosi.

I SETTE CHAKRA

Questo massaggio può nascere dal contatto fisico e dalla percezione dei contorni del corpo a mano a mano che si impara a distinguere attraverso il tatto i muscoli, le ossa e i tessuti che lo compongono. Imparare a conoscere il corpo, a percepire le diverse tensioni ed energie che in esso si sviluppano e accorgersi di riuscire a curarsi e ad aiutare un altro essere umano procura un’intensa sensazione di gioia. A tutto questo, si aggiunge la soddisfazione di verificare in modo tangibile i risultati del proprio massaggio quando si sentono i muscoli che si rilassano sotto le dita e ci si rende conto che la partecipazione emotiva e il contatto fisico possono favorire e incentivare il processo di guarigione nella persona che riceve il massaggio.

Dal punto di vista clinico, riportiamo qualche altro esempio tratto dall'esperienza degli operatori di riflessologia:

Con sette o otto massaggi ben praticati, si possono ottenere validi risultati anche su malattie croniche. Ed in ogni caso si ottiene una eliminazione delle tossine, necessaria per chi ha già assunto molti medicinali.

Dunque l'uso della calzatura Sakem è un ottimo sostitutivo e coadiuvante del massaggio zonale

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