AUTOTRAPIANTO O TRAPIANTO AD ISOLE
 
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Detto anche trapianto punch grafts, innesto a zolle, microinnesti o autotrapianto. Si esegue generalmente in anestesia locale (attenzione al tipo di anestesia ed alla professionalità dell'anestetista!), prelevando delle isole o zolle dalle aree in cui sono ancora presenti capelli, e sistemandole in "foretti" scavati nella zona calva. Molto importante è l'angolo di incidenza del bisturi affinché il prelevamento non tagli la radice, facendo quindi "morire" definitivamente il capello. Ogni zolla contiene circa venti capelli. Si utilizzano microzolle formate da uno-quattro capelli per riempire gli eventuali piccoli spazi rimasti liberi. In ogni seduta si innestano circa cinquanta-cento capelli. I capelli trapiantati cadono dopo circa un mese, per rinascere, se tutto è andato correttamente, dopo circa tre mesi.

Solitamente le zolle si prelevano dalla zona occipitale (nuca-bassa nuca). Tali capelli, provenienti da zone non solitamente colpite da calvizie, non sarebbero sensibili ai meccanismi della calvizie. Per la buona riuscita di tale tipo di intervento chirurgico è necessario che la calvizie sia stabilizzata, per non correre il rischio di trapiantare capelli già destinati a perdersi e che quindi l' età non sia, generalmente, inferiore ai trenta anni; inoltre la zona del prelevamento deve essere abbastanza folta. Solitamente dopo l'intervento deve essere portato un bendaggio per ventiquattro ore.

Inoltre se si rendono necessari altri interventi, si eseguirà il secondo dopo almeno un mese e mezzo, un terzo dopo tre-quattro mesi ed un quarto dopo altri tre-quattro mesi.

Nella zona del prelevamento rimane una cicatrice lineare che verrà coperta dai capelli circostanti. Il chirurgo deve porre la massima attenzione a seguire il disegno naturale di crescita dei capelli. Entra in gioco l'abilita' del chirurgo. Esistono anche delle tecniche per evitare le piccole e fastidiose emorragie e che accellerano i tempi post intervento. Per prevenire eventuali infezioni, in genere è prevista una cura con antibiotici.

Progettazione dell'intervento di autotrapianto
La pianificazione dell'intervento di autotrapianto è essenziale e deve essere attentamente discussa con il chirurgo.
Spesso vi è qualche controversia tra chirurgo e paziente. Ad esempio il riempimento eccessivo della linea frontale può portare problemi con l'avanzare dell'età : infatti si potrebbe avere questa zona integra e la zona posteriore priva di capelli (al momento dell'intervento presente), causando molti problemi invece di averli risolti.
 
La zona da cui prelevare i bulbi donatori
E' importante che tutti i bulbi prelevati siano utilizzati in modo completo. Sono assolutamente da evitare sprechi di ogni genere, in quando i bulbi della regione occipitale sono gli unici "serbatoi" da cui si può attingere.
La fase post-operatoria
Solitamente la medicazione consiste in uno spray a base di tintura di iodio e da una benda di tipo elastico. Può essere consigliata anche una medicazione tipo turbante, per salvaguardare gli innesti ancora "freschi" durante il sonno. Solitamente le piccole crosticine e segni dell'intervento scompaiono in circa due settimane. I punti di sutura vengono rimossi in circa 15 giorni. E' bene evitare il sole diretto al cuoio capelluto  e la polvere durante la guarigione.
 
Una novità tangibile sarebbe un particolare tipo di autotrapianto con duplicazione del capello : lo specialista estrae il follicolo, lo analizza e quindi lo divide in due parti e lo trapianta dove ce n'è bisogno.

Vedi anche Prodotti per il dopo trapianto. Leggere anche il capitolo dedicato alla pelle.

Le esperienze di un visitatore sul suo autotrapianto di capelli.

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