ESCOLZIA
 
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La pianta di Escolzia viene utilizzata per l'attività sedativa e blandamente ipnotica ed analgesica.

Anche se gli studi clinici sono ancora scarsi, numerosi sono i lavori che hanno indagato l'attività dei singoli alcaloidi.

E' una pianta della famiglia delle Papaveracee. Parte utilizzata: parte aerea; radici

Costituenti principali:

  • alcaloidi totali 0,5%
  • fitosteroli, carotenoidi, flavonoidi

Impiego terapeutico: insonnia, distonia neuro vegetativa, sindromi dolorose (emicrania, spasmi colici e biliari.)

Viene segnalato anche l'uso come calmante nella pertosse.

Le proprietà analgesiche e calmanti fanno utilizzare i preparati a base di Eschschoìtzia nel trattamento delle sindromi dolorose a carico dell'apparato digerente e delle vie biliari e nell'emicrania.

Anche grazie a queste proprietà la pianta risulta utile nelle turbe del sonno accompagnate da crampi (miglioramento del microcircolo e azione spasmolitica da parte dei flavonoidi) e manifestazioni dolorose.

Per uso topico preparati a base di Eschschoìtzia possono essere impiegati per combattere artralgie, mialgie, nevriti e sciatalgie.

La pianta venne raccolta per la prima volta vicino a San Francisco da Adalberto Chamisso che volle dedicare questa scoperta al compagno di viaggio e capo della spedizione scientifica, che ebbe luogo in America nei primi anni del XIX secolo, J.F. Eschscholtz, botanico ed entomologo russo. Originaria infatti della California, venne introdotta in Europa agli inizi del 1800 come pianta decorativa per la bellezza del suo fiore.

Gli indiani d'America e i primi coloni del Nord America utilizzavano le foglie come legume, bollite oppure cotte su pietre calde. Come medicamento veniva impiegata nelle coliche intestinali, biliari, nel mal di denti e anche per ridurre la lattazione, esternamente, in cataplasmi, nelle ulcerazioni.

Sconsigliato l’uso in gravidanza e nell’allattamento. Non produce secchezza delle fauci né vomito. Non dà assuefazione neanche dopo uso prolungato.

I principi attivi sono rappresentati da alcaloidi a nulceo isochinolinico (allocriptopina, cripto pina, protopina, chelidonina sanguinaria, marcapina). Altri alcaloidi riconosciuti sono la 10-OH-diidrosanguinarina e la 12-OH-dii-drochelirubina.

Una qualche affinità esistente tra gli alcaloidi dell'Escolzia e quelli del Papaverum sonniferum ha fatto ipotizzare, da parte di alcuni ricercatori, un'azione similare.

I costituenti principali della pianta sono rappresentati da alcaloidi a nucleo tetraidroisochinolinico, che rappresentano approssimativamente lo 0.5% del peso della droga secca e si possono suddividere in alcaloidi benzilisochinolinici (escholina); alcaloidi dell’insieme delle pavine, specifiche della  varietà Escholtzia (escholtzina, californidina); alcaloidi della serie della protopina (protopina, allotriptamina, criptopina, (X-allocriptopina); alcaloidi aporfinici (N-metil-laurotetanina, lauroeseholtzina, glaucina); alcaloidi del gruppo della protoberberina (berberina, coptislina, citosina); alcaloidi benzofenantridinici (sanguinarina, cheleritina, chelidonina, chelirubina, macarpina e diidromacarpina).

Eterosidi cianogenetici; eterosidi flavonolici (rutina, glicosidi della quercetina, isoramnetina): eschollziaxanlina (pigmento xantinico); carotenoidi.

Nelle radici sono  presenti più alcaloidi totali rispetto agli steli: > 2.5%. Gli alcaloidi benzofenantridinici sono vigenti in piccolissime parti nelle foglie e negli steli mentre, insieme a cx-allocriptopina e protopina, sono i più numerosi alcaloidi delle radici.

Una ricerca ha avvalorato che estratti idroalcolici di Escolzia limitano la degradazione enzimatica delle catecolamine e la sintesi dell'adrenalina, come pure l'attività della dopamina.

Tali effetti indicano che il fitocomplesso conserva quote cospicue di calecolamine nel cervello in virtù dell' inibizione delle loro vie cataboliche enzimatiche e ciò chiarisce le sue qualità ansiolitiche, che divengono determinanti nelle cure delle turbe minori del sonno.

Poiché gli studi clinici sono a tutt’oggi limitati, se ne sconsiglia l' impiego in gravidanza. In coincidenza a trattamenti prolungati  con posologie notevoli,  possono rivelarsi manifestazioni di assuefazione.

Può causare sonnolenza se assunta durante le ore del giorno.

E' ben sopportata in età infantile e perciò può essere utilizzata nelle turbe neurovegetative dell' infanzia e nell' enuresi notturna; si deve in ogni modo utilizzare con attenzione nel bambino al di sotto dei 12 anni di età.

E’ necessario  naturalmente porre attenzione, allo stesso modo di  qualsiasi  pianta ad azione sedativa, alla contemporanea assunzione di medicinali ad attività sedativo-ipnotica e antidepressiva, allo scopo di scongiurare un aumento non voluto dell'attività sedativa.

La principale azione farmacologica dell'Escolzia è quella di tipo ansiolitico.

L'uso dell'Escoltzia non provocherebbe né assuefazione  né dipendenza.

Questa pianta viene impiegata da secoli praticamente in tutto il mondo per il trattamento dell’ansia e dell’insonnia, degli spasmi muscolari e di altre malattie consimili.

La principale azione farmacologica è quella di tipo ansiolitico.

Inoltre l’estratto di Escolzia inibirebbe la degradazione delle encefaliti le quali, rimanendo attive, espleterebbero un’azione analgesica.

Azione ipnoinducente: la principale azione di questa droga è a livello del sistema nervoso centrale, dove svolge attività ipnoinducente senza causare stordimento al momento del risveglio, poiché tale effetto non supera le sei ore. 

L’Escolzia è più attiva nelle femmine rispetto ai maschi e può avere azione antalgica generale legata in buona parte a sedazione di origine centrale.

La protopina possiede soprattutto un’azione sedativa, ipnoinducente e antalgica ma secondariamente ha anche attività antiflogistica e antiserotoninica. 

Si è visto che il fitocomplesso dell’Escolzia inibisce parzialmente l’attività degli enzimi che degradano le endorfine, aumentando in tal modo l’azione biologica delle encefaline e della beta-endorfina. 

È stato anche dimostrato che estratti idroalcoolici di questa droga inibiscono la degradazione enzimatica delle catecolamine e la sintesi dell’adrenalina, come pure l’attività della dopamina beta idrossilasi, della monoamino-ossidasi tipo B e della diamino-ossidasi.

Questi risultati indicano che il fitocomplesso di questa droga mantiene elevati livelli di catecolamine nel cervello grazie all’ inibizione delle loro vie cataboliche enzimatiche e ciò spiega le sue proprietà sedative, ipnotiche ed antidepressive.

Un ottimo prodotto contenente Escolzia è Humor.

Bibliografia minima
"Quando il sonno non arriva", di Barbara Ricciardi, pubbl. su Sapere&Salute Folia, anno 3, marzo 2004, num.7, pag.10

Humor integratore anti ansia e depressione

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