- LA FRITTURA IN CUCINA
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La frittura è
indispensabile per alcune preparazioni tipiche della gastronomia italiana e
regala piaceri incomparabili alla bollitura.
E' però importante
non esagerare e prepararla nel modo corretto.
E' possibile concedersi una frittura
ogni tanto per chi non ha problemi di peso ed è in buona salute.
Il salto in padella è promosso
ed è ottimo per verdure, carni bianche e pesci in piccoli pezzi, con un
movimento costante degli alimenti sulla fiamma, in tal modo, ad esempio,
zucchine, cavolfiori e carciofi sono salvi in gran parte.
Il breve tempo di cottura non provoca
una forte perdita di vitamine, la vitamina C si mantiene fino al 70% e a valori
più alti di quelli della bollitura e stufatura.
OLIO DELLA FRITTURA
Cucinando un piatto di calamari ad
anello o una cotoletta alla milanese non bisogna usare grassi di origine animale
ma olio extravergine di oliva o arachidi.
Gli oli di girasole e mais
sono benefici perché ricchi di grassi polinsaturi ma non sono molto adatti alla
frittura perché ad alte temperature tendono a formare più facilmente acidi
grassi trans che sono nocivi per la salute.
L'olio più indicato per il fritto
è l'olio
extravergine di oliva poiché la prevalenza di acidi grassi monoinsaturi
e la presenza di sostanze
antiossidanti come la vitamina E e polifenoli, rendono più difficile la
sua ossidazione e lo mantengono stabile al calore.
Bisogna però avere l'accortezza di
scegliere l'olio giusto per ogni tipo di frittura, per evitare di coprire i
sapori dei cibi più delicati come ad esempio i pesci, i dolci o i fiori di
zucca.
La migliore alternativa all'olio
di oliva è l'olio di arachidi il quale non si degrada alle alte temperature
le quali sono necessarie alla frittura.
L'olio bollente distrugge tutti gli
eventuali batteri patogeni presenti nei pesci, nelle verdure e nelle carni.
LA TEMPERATURA
DELL'OLIO NELLA FRITTURA
Al fine di ottenere un fritto
gustoso, sano e croccante, l'olio deve essere ben caldo, poiché
altrimenti la cottura si prolungherebbe nel tempo e i cibi finirebbero per
essere impregnati di unto.
L'olio non deve mai raggiungere il
cosiddetto punto di fumo, che è la temperatura alla quale un grasso
alimentare si decompone ed inizia a sviluppare del fumo bianco, il quale
dà anche origine all'acroleina.
Il punto di fumo è
legato al grado di acidità libera dell'olio, al processo di raffinazione e ad
altri fattori.
Per non rischiare non
bisognerebbe mai superare questi valori di temperatura dell'olio della frittura
:
150 gradi per
patatine
170 gradi per verdure
in pastella
160 gradi per
cotoletta, pesce e verdure impanate
180 gradi per i
frutti di mare infarinati
Se non si possiede un
termometro da cucina o una friggitrice elettrica che consente di impostare le
temperature, è possibile adottare un sistema per capire quando l'olio
raggiunge la temperatura ottimale : bisogna gettare nella padella un
pezzetto di pane, se inizia a friggere piano formando piccole bollicine, la
temperatura è quella giusta; se invece inizia subito a friggere in modo
sostenuto, bisogna abbassare la fiamma.
CONSIGLI PER UNA BUONA FRITTURA AI FORNELLI O FRIGGITRICE
Ecco alcuni consigli
utili per la frittura : asciugare accuratamente pesci, molluschi, verdure
e carni prima di metterli in padella o nella friggitrice; aggiungere i cibi
poco per volta per evitare che vadano ad attaccarsi tra di loro o per
evitare abbassamenti della temperatura dell'olio; immergere nell'olio gli
alimenti ben freddi (tenerli nel caso 10-15 minuti in frigorifero), infatti
la differenza di temperatura crea una rapida evaporazione dell'acqua e favorisce
la formazione di una crosticina esterna che limita l'assorbimento dei grassi;
non aggiungere prima o durante la cottura sale o spezie perché accelerano i
processi di alterazione degli oli; se si frigge per molte persone sostituire
spesso l'olio perché con il tempo esaurisce la capacità termica e produce
sostanze dannose per la salute, va sostituito quando è scuro, più viscoso o
inizia a fare fumo, va sostituito non aggiunto; dopo la cottura i cibi
vanno scolati bene e appoggiati su carta assorbente per eliminare gli
eccessi di grassi; non utilizzare mai l'olio di frittura; non
conservare per il giorno dopo i cibi fritti, infatti il fritto riscaldato
può rilasciare le aldeidi che sono sostanze volatili responsabili anche di
malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, il Parkinson e alcuni tipi di
cancro (studio pubblicato su Food Chemistry).
FRITTURA IN PADELLA O FRITTURA IN FRIGGITRICE?
La regola è non
usare la classica padella a bordi bassi perché contiene una quantità di olio
insufficiente e va riservata soltanto a preparazioni come cotolette o
sogliole.
Per altri cibi
differenti da cotolette e sogliole (che sono cibi bassi) è necessario usare
padelle a bordi alti che permettono di immergere completamente i cibi nell'olio.
Le friggitrici
elettriche sono perfette, soprattutto per grandi quantità di cibo perché
consentono anche di impostare la temperatura di cottura.
PATATINE FRITTE PERFETTE
Uno studio del
Dipartimento di Scienza degli Alimenti dell'Università Federico II di Napoli, se
le patate sono fritte a regola d'arte e con olio di oliva risultano ricche di
sostanze fenoliche antiossidanti.
Inoltre in questo
caso contengono soltanto 188 calorie per 100 grammi.
Non è la stessa cosa
per le patatine in busta che sono da evitare per le loro 507 calorie!
In padella o
friggitrice vanno preparate al naturale, ovvero non necessitano di infarinatura,
impanatura o pastella.
Vanno tagliate a
fettine sottile o bastoncino; vanno poi lavate sotto l'acqua corrente per
eliminare l'amido che ne fuoriesce dopo il taglio; durante la cottura questo
carboidrato potrebbe provocare aloni bruni e un sapore dolciastro.
Dopo averle fritte
vanno appoggiate su un doppio strato di carta assorbente; se dovessero restare
unte vanno trasferite su un nuovo doppio strato.
Non vanno però
coprite con un'altra carta perché l'acqua che evapora finirebbe nuovamente sulle
patate rendendole meno croccanti.
I fritti ad alte
temperature sono tra gli
alimenti più pericolosi se consumati in eccesso abitualmente.
L'INFARINATURA
L'infarinatura è
indispensabile prima della frittura in alcuni piatti come scaloppine,
melanzane, molluschi e pesci.
La pelle di sogliole
e triglie ad esempio è rivestita di una sostanza viscida che impedisce a questi
cibi di diventare croccanti durante la cottura.
L'amido della farina
a contatto con l'olio caldo tende subito a formare una crosticina appetitosa che
limita anche l'assorbimento del grasso da parte delle carni.
Per ottenere una
infarinatura omogenea bisogna mettere una manciata di farina in un sacchetto di
carta, aggiungere i cibi da friggere e agita il sacchetto ben chiuso.
L'IMPANATURA
La tecnica
dell'impanatura conferisce al fritto il caratteristico aspetto dorato e consiste
nel passare l'alimento prima nell'uovo sbattuto, senza aggiungere sale e poi nel
pangrattato.
Questa tecnica è
indicata per pollo, coniglio, verdure lesse, tranci di pesce e fettine di
vitello.
Se si vuol preparare
la cotoletta viennese prima dell'impanatura si deve usare la carne : con questo
sistema l'impanatura si gonfia staccandosi dalla cotoletta e la frittura risulta
più croccante.
Per cucinare i cibi
morbidi come la mozzarella è indicata un doppia impanatura : prima farina, poi
uovo sbattuto e infine pangrattato, si crea così una barriera che difficilmente
si romperà durante la cottura!
LA
PASTELLA
La pastella si usa
per friggere soprattutto verdure e dolci.
Gli ingredienti sono
farina, uova, un pizzico di sale e acqua.
Spesso per gonfiare
la frittura si aggiungono lievito di birra o albumi montati a neve.
Bisogna setacciare la
farina in una ciotola, diluendola con acqua e sbattendo il composto con una
forchetta affinché non si formino grumi.
Si aggiunge poi
l'uovo e gli eventuali altri ingredienti.
La densità deve
essere tale che sollevando il composto con un cucchiaio questo ricada
senza fare gocce.
Per la frittura la
pentola di elezione è il cosiddetto Wok.
Il wok è una sorta
di padella (o tegame) usata nella cucina cinese, di forma
semisferica fonda, originariamente senza alcuna parte di fondo in
piano, generalmente forgiata in ferro o in ghisa.
Risulta piuttosto
pesante e consente, perciò, di mantenere a lungo il calore, mentre
la sua forma svasata permette di friggere in immersione pur
utilizzando scarse dosi di olio, considerando che il punto
terminale è a diretto contatto con la fiamma.
Nella cucina cinese è
utilizzato praticamente per qualsiasi tipo di cottura, dalla
frittura alla cottura a vapore, dalla stufatura alla rosolatura
veloce degli ingredienti oltre all’addensamento delle salse.
Assai comoda la
griglia incastrabile sul bordo della padella che permette di
friggere e, nello stesso tempo, di tenere in caldo e sgocciolare i
cibi già fritti.
Esiste ovviamente di
varie dimensioni e, in occidente, è stata adattata alle particolari
esigenze di cottura.
Ne sono stati studiati
dei modelli più leggeri e spesso rivestiti di teflon, di cui sono
disponibili anche i coperchi, spesso di vetro pyrex per consentire
un maggior controllo della cottura senza dover scoperchiare
continuamente la pentola.
Questi materiali
consentono anche una più facile pulizia e manutenzione, visto che
l’originale non dovrebbe essere lavata bensì surriscaldata e pulita
con uno straccio, avendo cura di ungerla con dell’olio per
proteggerla da eventuali segni di ruggine.
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