La detersione dei capelli e del cuoio capelluto è necessaria per asportare lo sporco (forfora, polvere, sebo, sudore) e per esigenze estetiche.
Qualsiasi prodotto usato deve rispettare il fattore di idratazione naturale (o natural moisturizing factor N.M.F.) e il mantello idrolipidico. Ambedue attuano una barriera per il mantenimento dell'idratazione, per proteggere da stimoli aggressivi chimici, e per opporsi al proliferare di microrganismi. Lo shampoo non deve sgrassare drasticamente la pelle, altrimenti si ha quasi sicuramente la comparsa di prurito e desquamazione !
Gli shampoo ad azione emulsionante (quindi ad azione detergente) sul sebo contengono tensioattivi (abbassano la tensione superficiale tra olio e acqua, rendendo il sebo dispersibile in acqua e quindi lavabile).
Infatti le loro molecole hanno dei gruppi polari e gruppi non polari contrapposti, i quali permettono al tensioattivo di disporsi tra acqua e olio, rendendo il sebo dispersibile in acqua e quindi lavabile.
Va usata una quantità di shampoo non eccessiva, infatti la solubilità in acqua di un tensioattivo diminuisce se la concentrazione è alta (mantenendo costante la temperatura), e la soluzione perde le caratteristiche detergenti, diventando torbida . Vi sono molti tipi di tensioattivi. I betainici sono tra i più delicati ed efficaci, specie se tamponati a pH fisiologico (acido).
Vi sono anche altri shampoo che hanno diverso meccanismo d'azione, come gli olio-shampoo che solubilizzano il sebo in olii idrofili (non alterano il film idrolipidico, allontanano l' eccesso di sebo, non alterano il N.M.F. e il pH; non hanno però azione battericida e non sono schiumogeni, non sono molto adatti per le acconciature) o quelli ad azione enzimatica di lipasi (idrolizzano parte del sebo quindi hanno azione molto blanda).
Un buon shampoo non è fatto solo dalla base detergente ma anche dagli additivi, responsabili di particolari azioni. Esempio di additivi sono addensanti, stabilizzatori della schiuma, tamponi (per regolare il pH), antistatici, seboriducenti, cheratolitici, surgrassanti (per capelli secchi), umettanti del cuoio capelluto, sostanze filmogene, etc.
Non è vero che lavare i capelli ogni giorno fa male o li fa cadere di più. I capelli che cadono sono quelli già destinati a cadere, in quanto in fase telogen. Più che la frequenza dei lavaggi è essenziale il tipo di prodotto usato. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha dimostrato che la caduta dei capelli aumenta diminuendo la frequenza dei lavaggi; lo stesso studio ha mostrato che lavando spesso i capelli non si verifica assolutamente il fenomeno di rimbalzo detto rebound per cui ad ogni lavaggio aumenterebbe la secrezione di sebo. Cio' si verifica solo quando si utilizza con troppa frequenza uno shampoo eccessivamente forte e sgrassante.
Uno shampoo non vale l'altro : lo shampoo al minor prezzo del supermercato è spesso di formulazione più semplice e scadente, quindi più aggressivo. Il naturale a tutti i costi non sempre è garanzia di sicurezza. Bisognerà indirizzarsi verso i prodotti con migliori caratteristiche e più cari , gli shampoo di questa categoria reperibili sul mercato non sono certo molti.
Il pH dovrebbe essere intorno a 5.5 o come quello dello scalpo e capelli (5-6 o leggermente acido).
Gli shampoo possono essere :
In passato i tensioattivi erano sali di sodio, ammonio, potassio, acidi grassi superiori. Oggi sono usati spesso gli oleati e stereati di trieatanolammina.
I saponi, avendo una reazione alcalina, in presenza di acque "dure" diminuiscono la solubilità e formano sui capelli depositi di calcare. I tensioattivi sintetici invece non diminuiscono la solubilità in presenza di acque dure, inoltre sono batteriostatici e battericidi.
Una classificazione dei tensioattivi può essere :
Ecco alcuni additivi usati nello shampoo :
Leggere anche SLS E SLES (sodium lauryl sulfate e sodium laureth sulfate)