La melatonina protegge gli occhi
 

La melatonina non solo contribuisce a regolare il ciclo sonno-veglia, ma protegge anche la retina dallo stress ossidativo.

Alcuni recenti studi, dei quali si è parlato durante il XVII Congresso della Società Oftalmologica italiana, hanno infatti confermato che questo ormone, prodotto dalla ghiandola pineale situata nel cervello, viene sintetizzato anche a livello oculare, apportando diversi benefici.

La melatonina svolge un effetto protettivo sulle cellule retiniche, eliminando quelle danneggiate a causa dell'ossidazione, che a lungo andare può portare a degenerazione maculare senile.

La melatonina è sintetizzata in molti tessuti, tra cui l’occhio, dove esercita un potente effetto protettivo sulle cellule retiniche, eliminando le proteine danneggiate, spesso irreversibilmente, per effetto dell’ossidazione.

Gli specialisti intervenuti nel congresso ipotizzano una correlazione tra questa patologia, che colpisce la macula principalmente dopo i 65 anni, e la carenza dei neurormone in questione, che tende a diminuire proprio con l'avanzare dell'età.

È stata ipotizzata una stretta correlazione tra la carenza di melatonina e la degenerazione maculare senile, patologia dell’occhio che insorge principalmente dopo i 65 anni e rappresenta una delle principali cause di ipovisione importante nel 7-10% della popolazione mondiale.

La malattia si caratterizza per alterazioni nella parte centrale della retina, la macula, causate da una combinazione di fattori ambientali (in primis l’età) e stress ossidativo.

Non dobbiamo dimenticare che l’occhio è l’organo bersaglio del nostro stile di vitae, come tale, subisce i danni di comportamenti scorretti: fumo, dieta ricca di grassi, eccessiva esposizione alla luce blu di schermi e lampade al LED.

La produzione di melatonina diminuisce con l’avanzare dell’età: raggiunge i livelli massimi durante l’infanzia – il picco si registra intorno ai 10 anni – per poi ridursi progressivamente.

Già a 40 anni la sua concentrazione è un quarto rispetto a 20 anni, fino a raggiungere livelli prossimi allo zero dopo i 65-70 anni.

Per supplire alla riduzione della melatonina correlata all’avanzamento dell’età e proteggere l’occhio dalle patologie della retina che hanno un peso rilevante sulla qualità di vita di chi ne è affetto, è razionale il ricorso all’integrazione di questa sostanza dall’esterno, beneficiando così delle sue proprietà antiossidanti, in grado di eliminare i radicali liberi e inibire significativamente il danno cellulare provocato alla retina.

Numerosi studi internazionali – tra cui gli studi AREDS condotti dal National Eye Institute statunitense – hanno dimostrato che l’utilizzo di una supplementazione specifica è efficace nel bloccare o quantomeno ritardare la progressione della degenerazione maculare, preservando la visione.

Tra le sostanze antiossidanti, anche la melatonina può avere un ruolo importante contro l’invecchiamento dell’occhio.

Un’integrazione di melatonina può essere somministrata, in un’ottica di prevenzione, già dopo i 40-45 anni, ed è consigliata nei soggetti con i primi segni di diagnosi di DMLE.

La prevenzione gioca un ruolo importante nel contrastare il processo di deterioramento delle cellule della retina, dal momento che chi soffre di degenerazione maculare senile, in particolare della forma secca che è quella più diffusa (85% dei pazienti), si trova ad affrontare una malattia irreversibile, per la quale non esiste una cura definitiva.

Riferimenti bibliografici

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6 TB Grivas et al., Scoliosis. 2009;4(Suppl 2):08
7 SOI – Società Oftalmologica Italiana.

 

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