- PROGUARD DIABETIC
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Prima di assumere qualsiasi cosa è sempre
indicato rivolgersi al proprio medico curante! Leggere nella sezione fitoterapia, le informazioni
relative al servizio di fitovigilanza
http://www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/index.htm, le
interazioni tra erbe e piante
http://www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/interazioni/, le
piante di cui si ritiene contro-indicazione assoluta all'impiego, le
famiglie di piante pericolose o vietate e altre informazioni.
Proguard
Diabetic 180 capsule (1 mese) $36 CAD (circa 24 euro)
Proguard Diabetic è un integratore alimentare
canadese appositamente studiato in caso di
diabete.
- Proguard capsule
- Ogni flacone contiene 180 capsule.
Sul flacone è indicato di consumare 2
capsule 3 volte al giorno prima dei pasti, quindi una confezione è sufficiente per un mese.
Studi scientifici hanno mostrato che gli
ingredienti contenuti in Proguard Diabetic promuovono livelli salutari di
glucosio.
Ecco gli ingredienti indicati sulla
confezione : Glymnema Sylvestre acido al 25% 150mg (stimola il cuore, il
sistema circolatorio ed ha azione antidiabetica), Bitter Melon
150mg (3%
bitters) (stimola la digestione e il metabolismo alimentare),
Cinnamon bark
10% polifenoli 120mg (incrementa la rimozione del glucosio dal sangue,
diminuisce i lipidi ed agisce come antiossidante), foglia di carciofo 5%
di cinarina 50mg (stimola l'appetito ed incrementa il flusso della saliva e
succhi digestivi, è salutare per il fegato ed abbassa il livello dei lipidi,
ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti),
cromo 100mcg (cromo
polinicotinato). Eccipienti magnesio stereato e silicon dioxide.
Il Glymnema Sylvstre è un arbusto che
cresce soprattutto in India. Il
principio attivo della gymnema svolge la sua azione ipoglicemizzante
attraverso due meccanismi principali:
1) inibizione dell'assorbimento degli zuccheri a livello intestinale;
2) aumentata trasformazione metabolica del glucosio a livello cellulare.
1) Gli studi compiuti in Giappone dal dr. Hatai e in USA dal dr. Faull hanno
dimostrato che l'ac. gymnemico possiede una molecola simile a quella dello
zucchero, ma più grossa, per cui si lega ai recettori intestinali adibiti
all'assorbimento del saccarosio bloccandoli reversibilmente. Tale blocco si
instaura velocemente e permane per molte ore soprattutto se le dosi sono
ripetute nell'arco della giornata, impedendo per il 50% l'assorbimento dello
zucchero. Lo stesso legame si instaura a livello delle papille gustative
infatti, mettendo sulla lingua una piccola quantità di gymnema, entro pochi
istanti viene annullata la percezione del dolce e dell'amaro (lasciando
inalterata invece la percezione del gusto salato, acido e metallico).
2) L'assunzione di gymnema riporta alla normalità i valori di proteine
glicosilate, acido esuronico, esosammine, acido sialico, acido jaluronico,
dei loro prodotti intermedi e collaterali, notevolmente aumentati in caso di
iperglicemia (alimentare o diabetica). Infatti in carenza di insulina, che
favorisce la demolizione del glucosio attraverso la glicolisi con produzione
di energia, il glucosio in eccesso viene trasformato attraverso vie
metaboliche insulino-indipendenti portando alla formazione di proteine
glicosilate, glicosamminoglicani e di alcuni loro intermedi. I prodotti
glicosilati si accumulano nei tessuti formando col tempo proteine legate da
legami trasversi chiamate prodotti terminali della glicosilazione avanzata.
Sembra che tale glicosilazione non enzimatica sia direttamente responsabile
dell'espansione della matrice vascolare e di conseguenza delle maggior parte
degli effetti dannosi del diabete e di una sovralimentazione a base di
zuccheri: complicazioni cardiovascolari, aterosclerosi, opacizzazione della
cornea e del cristallino. Le proteine glicosilate circolanti si accumulano
irreversibilmente anche nelle membrane basali delle arteriole retiniche e
glomerulari causando retinopatie e compromissione della funzionalità renale
fino a insufficienza renale.
La normalizzazione dei valori ematici delle suddette sostanze prodotta
dall'assunzione di gymnema è legata a una aumentata disponibilità di
insulina, per stimolazione indiretta del pancreas, capace di indirizzare il
glucosio nella corretta via metabolica bruciandolo per produrre energia.
Tutte le ricerche tossicologiche confermano che le foglie di Gymnema
sylvestre non presentano alcuna tossicità a dosi terapeutiche. Per dosaggi
superiori alla norma si può talora avere un blando effetto lassativo che
scompare immediatamente riducendo leggermente il dosaggio per almeno 7
giorni.
Impiego: in tutti i casi di iperglicemia, in particolare nelle varie forme
del diabete mellito, escluso il tipo I, inoltre come coadiuvante nelle diete
dimagranti. Il Dr. Perioli riferisce il caso di un sessantenne, affetto da
ridotta tolleranza al glucosio (diabete alimentare), tornato alla normalità
assumendo soltanto 175 mg di gymnema al_ giorno: il paziente,
precedentemente curato con antidiabetici orali di sintesi, riusciva con
notevole difficoltà a mantenere i valori glicemici entro i limiti
accettabili.
Prima di assumere il prodotto
in ogni caso è indispensabile a nostro avviso chiedere parere al proprio
medico.
Il Bitter Melon cresce in aree
tropicali, incluse zone dell'Amazzonia, dell'Africa orientale, dell'Asia e
dei Caraibi, ed è coltivato in tutto il Sud America come cibo e come
medicina. E' un lungo rampicante, le cui foglie e frutti sono molto amari.
Bitter melon contiene numerosi elementi biologicamente attivi fra cui
triterpeni, proteine e steroidi. Studi clinici hanno dimostrato che uno di
questi elementi è in grado di inibire l'enzima guanilato ciclasi, che si
ritiene essere una delle principali cause della psoriasi, oltre che essere
necessario per la crescita delle cellule leucemiche e cancerogene. In più,
una delle proteine presenti nel bitter melon, la momordina, ha dimostrato in
test clinici un'attività anti-cancerogena contro il linfoma di Hodgkin.
Altre proteine, l'alfa- e beta-momorcarina e la cucurbitacina B, sono poi
state testate per i loro possibili effetti anti-cancerogeni. Due di queste
proteine sono anche state studiate in alcuni test come inibitrici del virus
dell'HIV e dell'herpes.
In numerosi altri studi, sono stati trovati almeno tre differenti gruppi di
costituenti (cheratine, peptidi simili all'insulina e alcaloidi) in bitter
melon con dimostrate proprietà ipoglicemiche e potenzialmente benefiche per
il diabete mellito. In particolare, l'azione ipoglicemica sembra essere
maggiormente concentrata nel frutto del bitter melon dove si trova una più
elevata quantità di questi elementi. Più di 100 studi hanno dimostrato
l'azione di abbassamento dei livelli del glucosio nel sangue di questo
frutto, oltre che la sua azione di promozione nel rilascio dell'insulina e
di potenziamento di questa. Altri studi, hanno mostrato poi un'azione di
riduzione del colesterolo del frutto e dei semi del bitter melon.
Nelle foglie di bitter melon sembrano essere localizzati dei componenti
dalla documentata azione antibatterica contro stafilococchi, salmonella,
streptobacillus, E. coli, streptococco. Azione riportabile anche alle
sostanze contenute nel frutto, di cui è stata mostrata l'efficacia per le
ulcere dello stomaco causate dall'Helicobacter pylori.
A tutta la pianta è invece riportabile un'azione anti-cancerogena e una
antivirale. La prima, dimostrata in diversi test di laboratorio, rispetto al
carcinoma alla prostata, tumori alla mammella, cancro epatico, leucemia,
melanoma e sarcomi solidi. La seconda, documentata in casi di Epstein- Barr,
herpes e HIV.
Accanto a questi usi documentati dalla ricerca scientifica, numerosi altri
sono quelli tradizionali.
Tutte le parti del Bitter Melon hanno
dimostrato effetti ipoglicemici. E' controindicato per gli individui che
soffrono di ipoglicemia. Si consiglia ai diabetici di consultare il proprio
medico prima di assumerlo e di monitorare regolarmente i livelli glicemici
del sangue, infatti Bitter melon può potenziare l'insulina e i farmaci
contro il diabete e il colesterolo.
- Riferimenti scientifici