Il pepe nero è una delle spezie più comuni normalmente utilizzate in cucina sin dai tempi antichi, anzi, il pepe nero è da sempre considerato il re delle spezie e il 90% della sua produzione è impiegata nel settore alimentare.
Tuttavia già migliaia di anni fa l'estratto di pepe nero entrò a far parte delle preparazioni della medicina Ayurveda e la tradizione fitoterapica ne tramanda l'uso per i disturbi gastrointestinali (stimola la digestione) e dell'apparato respiratorio (azione espettorante).
Si attribuiscono inoltre al pepe proprietà antisettiche, antinfiammatorie, diuretiche, di blando afrodisiaco e ad azione eudermica.
I costituenti principali sono alcaloidi (piperina), oleoresine, olii essenziali, derivati glicosidici, polisaccaridi.
Le attività principali sono : stimolante metabolico, termogenico, promotore di assorbimento di principi nutritivi (vitamine, minerali, aminoacidi etc.), digestivo, eupeptico, espettorante.
Impiego terapeutico : carenze nutrizionali, disordini digestivi, prodotti coadiuvanti il controllo del peso.
Nella medicina Ayurveda fa parte di un tris di erbe, in sanscrito 'Trikatu', che significa appunto 'le tre droghe piccanti', utilizzato in caso di obesità e rallentamento metabolico, per rinforzare il sistema gastrico, stimolare la produzione di enzimi, bruciare le tossine, esercitare una azione di tonico generale ed infine di possedere una azione dimagrante.
La bacca del pepe nero è ricca di tannini, amido ed oleoresine in cui si trova la piperina.
La piperina è oggi riconosciuto il costituente attivo più potente del pepe e responsabile delle sue proprietà fitoterapiche.
Essa si forma durante il processo di maturazione da cui dipende la sua concentrazione finale nelle bacche.
Di tutte le specie di Piper presenti in natura, il Piper nigrum L. è quella più ricca di piperina, isolata dall'oleoresina mediante estrazione alcolica.
Dal punto di vista chimico, la piperina appartiene ad una famiglia di sostanze definite 'pungenti' note per essere degli 'irritanti' delle mucose del tratto gastrointestinale (per es. la capsaicina del pepe di cayenna): la piperina è risultata invece circa 300 volte meno 'pungente' della capsaicina, dovuto probabilmente ad un differente meccanismo d'azione che giustifica la diversa azione irritante.
E' oggi disponibile un estratto standardizzato di pepe nero in piperina, messo a punto per sfruttare l'attività termogenetica del pepe.
Un effetto interessante dell'estratto è quello di determinare un aumentato assorbimento delle sostanze contenute nei cibi, dimostrato attraverso studi clinici di biodisponibilità di varie classi di nutrienti rispetto ad un placebo: CoQ10, -carotene per le sostanze liposolubili, vitamina B6 per le sostanze idrosolubili, selenio per i minerali.
Tale efficacia avverrebbe attraverso un intervento diretto su meccanismi non-specifici di assorbimento nel tratto gastrointestinale, influenzando la secrezione gastrica la capacità emulsionante dei succhi gastrici, l'attività dei sistemi enzimatici di trasporto attivo dei nutrienti e la struttura di membrana delle cellule epiteliali, che rivestono le pareti del tratto gastrointestinale.
L'estratto di Piper nigrum agirebbe quindi da 'termonutriente' e può essere considerato un 'esaltatore' nutrizionale, perché permette il raggiungimento di valori significativamente elevati di componenti nutrizionali, promuovendone l'assorbimento.
L'altro aspetto interessante è la stimolazione della termogenesi, che è comunemente catalogata come un fattore chiave nel controllo del peso.
Il pepe nero è quindi l'ideale supporto alle formulazioni integrative di nutrienti, in caso di carenze di assorbimento o di ridotto apporto con la dieta, utile anche in caso di regimi alimentari disordinati, permettendo una migliore assimilazione dei pochi nutrienti che vengono assunti.
Infine per le sue proprietà di termonutriente può essere utile nella stimolazione metabolica e nel controllo del peso.
Per la lunga tradizione d'uso e per l'ampia diffusione culinaria, i frutti del pepe nero sono ritenuti di sicuro impiego, pur dovendo necessariamente considerare la concentrazione negli estratti titolati dell'alcaloide piperina con limitazione all'uso smodato ed eccedente i 5 mg giornalieri di piperina.
Gli studi farmacologici e clinici con impiego dell'estratto concentrato di Piper nigrum non riportano infatti tossicità; può causare irritazione della mucosa gastrica e può produrre effetti secondari solo a seguito di un uso eccessivo o continuativo per periodi prolungati.
E' sconsigliato in caso di gastrite, ulcera, emorroidi, ipertensione.
Può interferire con l'assunzione di alcuni farmaci, influenzando l'attività epatica del citrocomo P450.
Non usare in gravidanza ed allattamento.
Aspetti botanici:
Il pepe nero è una pianta erbacea che cresce spontaneamente nelle zone tropicali
e subtropicali del globo.
La pianta del pepe nero richiede infatti climi umidi e terreni molto ricchi di minerali e sostanze organiche, ma è molto facilmente coltivabile.
Il genere Piper comprende circa 700 specie.
Tra queste, dal punto di vista economico, sono importanti quelle che forniscono il pepe come Piper nigrum (pepe vero), P. officinarum (pepe lungo), Piper longum (pepe del Bengala), Piper cubeba (pepe cubebe).
Il termine 'pepe nero' è usato sia per la pianta Piper nigrum che per la spezia, ovvero il frutto.
La pianta produce delle bacche verdi (drupe), che a maturazione assumono colore giallo arancio e poi rosso.
Le bacche delicate del pepe, sono raccolte poco prima della maturazione e della caduta e poi essiccate al sole, per assicurare il grado ottimale di maturità e qualità: dopo l'essiccamento diventano del caratteristico colore scuro, nero striato, con intenso odore aromatico e pungente, tipico della spezia.
Dalle bacche del pepe nero si ottengono le polveri e gli estratti a scopo fitoterapico.
In particolare sono disponibili estratti standardizzati fino al 95% in piperina per l'utilizzo in fitoterapia in forme orali solide e in preparazioni topiche.
Un prodotto contenente pepe nero è XTZ.
Un altro prodotto che lo contiene è Anti-Age Vitaminity.