VITAMINA D
 
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La vitamina D è una vitamina liposolubile e può essere acquisita sia con l’ingestione che con l’esposizione alla luce solare.

Altri nomi sono calciferolo, ergosterolo, colecalciferolo e ergocalciferolo.

Le provitamine D si trovano nel tessuto animale e nelle piante.

Assumere pillole di vitamina D una volta al giorno contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa proprio come farebbe un antidepressivo : necessita di indagini più estese ma fa ben sperare uno studio danese presentato al meeting della Società europea dell'ipertensione; i ricercatori hanno osservato una diminuzione di 6.8 mm/hg della massima e di 1.7 mm/hg della minima in un gruppo di pazienti carenti di vitamina D trattati con integratori.

La forma sintetica della vitamina D2 è conosciuta come ergocalciferolo ed è utilizzata per vitaminizzare gli alimenti.

La vitamina D3, conosciuta col nome di colecalciferolo, è la forma naturale e la troviamo nell’olio di fegato di pesce.

La vitamina D3 può essere prodotta sinteticamente dall’irradiazione ultravioletta del 7-deidrocolesterolo.

La vitamina D fa parte di quel gruppo di sostanze nutritive che sostengono la crescita e la salute delle ossa.

La sua funzione è soprattutto quella di promuovere la mineralizzazione delle ossa.

Essa aiuta a sintetizzare quegli enzimi presenti nelle mucose preposti al trasporto attivo del calcio disponibile.

Inoltre la vitamina D è necessaria per una buona crescita dei bambini, in quanto, senza di essa, le ossa e i denti non calcificano bene.

Essa è preziosa nel mantenere un sistema nervoso stabile, un’azione cardiaca e una coagulazione sanguigna normali, poiché tali funzioni sono collegate ad una buona utilizzazione da parte dell’organismo di calcio e fosforo.

Gli oli di fegato di pesce sono la maggior fonte naturale di vitamina A e D.

Il latte di mucca, ma anche il latte umano, non contiene quantità sufficienti di vitamina D è deve perciò essere integrato o vitaminizzato.

E' presente ad esempio in buone quantità nel fegato, nel merluzzo, uova e formaggi.

Attualmente i dosaggi di vitamina D vengono espressi in microgrammi di colecalciferolo (mg) invece che in Unità Internazionali (UI). L’equivalenza è 100 UI = 2,5 mg e 400 UI = 10 mg. Se presa in dosi eccessive, la vitamina D è la più tossica in assoluto.

Il fabbisogno da parte dell’organismo di vitamina D può essere soddisfatto tramite l’esposizione ai raggi solari, che non ha conseguenze tossiche e l’ingerimento di piccole quantità di cibo.

L’azione del sole sulla pelle può essere ostacolata dalla presenza di fattori come il fumo, i vetri od i vestiti.

Chi vive in zone poco soleggiate o chi non può esporsi al sole, dovrebbe consumare almeno due tazze al giorno di latte vitaminizzato o una giusta quantità di tuorlo d’uovo, pesci grassi e fegato, secondo il grado di esposizione.

I bambini in fase di crescita hanno bisogno di 10 microgrammi al giorno (accompagnati da un adeguato consumo di calcio) mentre gli adulti devono assumerne la metà. Il Consiglio Nazionale di Ricerca (Usa) stabilisce la dose dietetica di vitamina D a 400 UI al giorno, sufficiente al fabbisogno di tutti gli individui sani che non ne ricavano attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti.

L’esposizione ai raggi del sole per 10 o 15 minuti due o tre volte alla settimana è sufficiente per garantire la quantità di vitamina D necessaria all’organismo.

Il 90% della vitamina D presente nell'organismo viene prodotta in seguito all'esposizione ai raggi ultravioletti, detti UV.

Le persone con la pelle scura raggiungeranno in 3 ore lo stesso grado di sintesi che una persona con la pelle chiara raggiunge in 30 minuti, quindi il tempo di esposizione deve essere adattato alla pigmentazione della pelle.

Le donne durante la gravidanza e l’allattamento, necessitano di dosaggi extra di vitamina D nella loro dieta (sotto controllo medico).

Bisogna anche dire che il sole è fra i migliori integratori di vitamina D la quale aiuta pure a dimagrire. Inoltre combatte molti tipi tipi di cancro, compresi quelli dei testicoli e della prostata.

E' importante però esporsi al sole con giudizio : bastano già venti minuti al giorno di esposizione solare, di più può far male.

Un eccesso di vitamina D aumenta l’assorbimento del calcio, che può portare alla rimozione del calcio dalle ossa ed a un accumulo nei tessuti molli, con la formazione di calcoli, come nei reni.

Quantità eccessive possono determinare alti livelli di calcio e di fosforo nel sangue e una notevole escrezione di calcio nelle urine, e ciò provoca la calcificazione dei tessuti soffici, delle pareti dei vasi sanguigni e dei tubuli renali: tali disturbi si riassumono nella ipercalcemia.

L’indurimento dei vasi sanguigni nel cuore e nei polmoni può portare alla morte.

Un’aumentata attività cardiaca richiede più calcio, il quale viene fornito solo se vi è nel sistema sufficiente vitamina D.

Se è scarsa anche il cuore ne risente; uno studio prospettivo del Centro cardiologico Monzino di Milano ha rilevato che l'80 % delle persone colpite da infarto del miocardio presenta un deficit di vitamina D; inoltre chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della malattia nel tempo e maggiori complicanze ad un anno del ricovero.

Sintomi di dosaggio eccessivo, in forma acuta, si manifestano con frequente urinazione, perdita dell’appetito, nausea, vomito, diarrea, stitichezza, debolezza muscolare, vertigini, stanchezza e calcificazione dei tessuti soffici del cuore, dei vasi sanguigni e dei polmoni e nei casi più gravi confusione, ipertensione, insufficienza renale e coma.

Da una carenza di vitamina D consegue un inadeguato assorbimento del calcio da parte del tratto intestinale e una ritenzione di fosforo nei reni, apportando una mineralizzazione difettosa della struttura ossea. I sintomi della carenza di calcio sono uguali a quelli della carenza di vitamina D.

L’incapacità delle ossa deboli di sopportare lo stress del peso si manifesta in deformazioni scheletriche.

Il rachitismo, un disturbo osseo dei bambini, è un effetto diretto della carenza di vitamina D.

Segni di rachitismo sono l’indebolimento del cranio e delle ossa, con inarcamento delle gambe e della colonna vertebrale, ingrossamento dell’articolazione del polso, del ginocchio e dell’anca, muscoli scarsamente sviluppati e irritabilità nervosa.

La vitamina D ha un ruolo importante durante la dentizione.

Essa è necessaria per un buon sviluppo, crescita e rafforzamento della dentatura. Secondo Adelle Davis, la vitamina D serve anche a prevenire le carie dei denti e la piorrea, un’infiammazione degli alveoli dentali. La vitamina D protegge le persone in menopausa dall’osteoporosi causata dal cortisone.

Attualmente vengono effettuati degli studi sul legame tra calcitrolo e osteoporosi.

Sia la vitamina D che il calcio mantengono le ossa sane o forti durante la menopausa.

La vitamina D previene la frattura dell’anca negli anziani. In uno studio scandinavo la vitamina D è stata collegata alla difesa dalla depressione.

Da un'analisi pubblicata dagli Archives of internal medicine che incrocia 18 vecchi studi riguardanti un campione  di più di 57000 soggetti, i ricercatori hanno visto che una somministrazione quotidiana di alte dosi di vitamina D riduce il tasso di mortalità del 7% rispetto a quello riscontrato nella popolazione dei Paesi sviluppati.

Secondo gli scienziati della Queen Mary University di Londra integrare la dieta con la vitamina D potrebbe ridurre il rischio di raffreddori, influenza e polmonite. La ricerca è stata condotta analizzando i dati di circa 11 mila persone che hanno preso parte a 25 studi clinici realizzati in 14 Paesi, Italia inclusa. E' emerso che l'integrazione di questa vitamina (che il corpo produce in autonomia solo se esposto al sole) proteggerebbe dalle infezioni delle vie respiratorie perché stimolerebbe la produzione di antimicrobici nei polmoni.

La dose in più è circa 12mcg, più della metà della dose raccomandata dai nutrizionisti (5mcg).

Una ricerca americana dice che 10mcg di vitamina D al giorno riducono del 7% la mortalità per qualsiasi causa.

Secondo gli Archives of Internal Medicine è anche una vitamina antiraffreddore, se i suoi livelli sono bassi il sistema immunitario è meno efficiente nell'uccidere i virus.

Per averne a sufficienza si può ad esempio mangiare più pesci grassi e frattaglie.

Oppure si può fare un giro fuori nei giorni di sereno a braccia scoperte !

Il corpo produrrà da solo la vitamina D grazie ad una decina di minuti di esposizione al sole.

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