Questa situazione è pericolosa.
Infatti se non si fa in modo da diminuire la pressione sanguigna, si aumenta il rischio di ictus, attacco cardiaco, malattie renali e altre malattie mortali.
Metà della gente che soffre di pressione alta non sa di avercela.
L'esame della pressione sanguigna è una grande protezione e prevenzione che noi possiamo effettuare al nostro organismo; infatti permette l'immediato controllo del sistema circolatorio.
E' tra tutti gli esami medici uno dei più semplici e utili.
Molti temono che la pressione alta preluda all'invalidità e alla morte prematura.
La caratteristica della pressione arteriosa è quella di variare a seconda della condizione del corpo umano, il problema si presenta se è sempre di pressione elevata : questa condizione è fortemente dannosa a vari organi, in particolare cuore, reni e cervello, provocando quindi serie condizioni di malattia dopo un certo numero di anni.
Nel sistema circolatorio, il cuore e le arterie devono mantenere una data pressione per spingere il sangue attraverso i vasi che vanno a mano a mano restringendosi: dalle arterie alle arteriole e da queste ai capillari.
Senza tale pressione il sangue non potrebbe alimentare i miliardi di cellule affamate del corpo.
Decine di volte al giorno la pressione è soggetta ad ampie oscillazioni per far fronte ai bisogni dell'organismo.
La pressione sanguigna sale nei momenti di paura o ira, durante i pasti, con lo sforzo fisico, quando siamo preoccupati; scende nel sonno, al mattino prima che l'attività cominci, quando facciamo un bagno caldo o leggiamo un libro divertente.
Si definisce ipertensione arteriosa uno stato costante (non occasionale) in cui la pressione arteriosa è elevata rispetto a standard fisiologici considerati normali (diastolica >90 e sistolica >140mmHg).
Nel momento in cui il medico trova valori più alti dei due limiti citati, riscontrandoli più volte in un certo intervallo di tempo, allora il paziente è considerato iperteso.
La pressione arteriosa varia in continuazione durante la giornata: bastano sforzi fisici, emozioni, piccoli dolori, preoccupazioni, caldo o freddo, il fumo di una sigaretta, mangiare, espletare funzioni fisiologiche precise, momenti particolari della vita (menopausa) per provocarne un rapido aumento.
A causa di questi motivi, è importante misurarla in condizioni cosiddette 'basali': bisogna cercare di essere tranquilli, non aver fumato da almeno un'ora, essere riposati, non avere la vescica piena, stare comodamente seduti o sdraiati con il braccio utilizzato per la misurazione rilassato.
L'esame cerca di determinare lo stato del sistema circolatorio in condizione di riposo.
Generalmente si usa lo sfigmomanometro: gonfiando il manicotto, il medico preme contro l'osso l'arteria principale del braccio, fino ad arrestare la circolazione del sangue; quando, ascoltando con lo stetoscopio, sente cessare il battito del polso, comincia a sgonfiare lentamente il manicotto.
Egli rileva la pressione sanguigna nell'istante in cui il polso riprende a pulsare.
Questa è la pressione sistolica, cioè la massima pressione nelle arterie allorché il cuore si contrae.
Continuando a sgonfiare il manicotto, il medico fa una seconda lettura nel momento in cui il polso scompare nuovamente, quando il cuore, per una piccola frazione di tempo, riposa.
Questa è la pressione diastolica, cioè la pressione minima nelle arterie fra un battito e l'altro del cuore.
Pochi medici si fidano di un solo esame.
Molti fattori possono determinare un indice errato d'alta pressione, persino l'ansietà causata dall'esame stesso.
Solitamente si tende a fare diversi esami, tenendo conto delle cifre più basse.
E' la pressione più bassa, quella diastolica che probabilmente può interessare più della sistolica.
Infatti rivela lo sforzo a cui è soggetto il cuore fra un battito e l'altro, quando invece dovrebbe prendersi quel riposo di vitale importanza.
In un certo senso si può pensare la pressione diastolica come la misura della qualità del riposo che è concesso al cuore.
Nei momenti d'ira, l'adrenalina contrae le arterie, provocando un aumento della pressione, come avviene in un tubo di gomma quando si stringe : in questo modo l'organismo riceve un fresco apporto di energia per far fronte ad una circostanza critica.
Altro regolatore è il seno carotideo del collo, un lieve ingrossamento dell'arteria principale che porta il sangue alla testa.
Quando questa piccola borsa si gonfia troppo di sangue, i suoi nervi trasmettono un messaggio al cervello, il quale risponde ordinando ai muscoli delle pareti delle arterie di rilassarsi e al cuore di rallentare, abbassando quindi la pressione.
Se invece il seno di svuota troppo di sangue, vengono dati ordini opposti : il cuore è accelerato, le pareti arteriose si restringono e la pressione aumenta.
Molti fattori possono determinare un'alta pressione sanguigna : piccoli tumori che stimolano troppo le ghiandole surrenali, malattie dei reni, varie tossiemie della gravidanza.
Pressione del sangue (mm Hg) | Valori normali | Valori limite | Pressione alta |
sistolica = valore superiore | fino a 140 | 141-160 | oltre 160 |
diastolica = valore inferiore | fino a 90 | 91-95 | oltre 95 |
Ecco invece una tabella per orientarsi nella lettura dei valori pressori, tratta dalle linee guida della Società Europea dell'Ipertensione Arteriosa (ESH) e Società Europea di Cardiologia (ESC) :
Condizione | Sistolica (mm/Hg) | Diastolica (mm/Hg) | |
Ottimale | <120 | e | <80 |
Normale | 120-129 | e/o | 80-84 |
Normale-Alta | 130-139 | e/o | 85-90 |
Ipertensione di grado I | 140-159 | e/o | 90-99 |
Ipertensione di grado II | 160-179 | e/o | 100-109 |
Ipertensione di grado III | >180 | e/o | >110 |
Ipertensione sistolica | >=140 | e | <90 |
Nell'interpretazione delle tabelle di cui sopra, è di aiuto il proprio medico curante.
Si è riscontrato che queste malattie specifiche sono la causa dell'alta pressione in circa il 10 per cento dei casi.
Nell'altro 90 per cento la pressione sanguigna può subire rialzi senza causa apparente.
Questi casi sono detti di "ipertensione essenziale".
Nell'ipertensione essenziale la pressione sanguigna risulta essere troppo elevata.
Alcuni sintomi di ipertensione possono essere : mal di testa cronico, palpitazioni, fiato corto, affaticamento, sangue dal naso, vista offuscata, viso arrossato, urinare di frequente, fischi alle orecchie.
Tensione e sforzi vari, ansietà e costante affaticamento possono contrarre le pareti arteriose e far salire la pressione; se lo sforzo o la tensione persistono, la pressione si mantiene ad un alto livello, imponendo un aggravio a cuore ed arterie.
Arterie sane ed elastiche attenuano la pressione sistolica del sangue espandendosi | Se le pareti diventano più rigide ed il lume si restringe (arteriosclerosi) il sangue incontra un ostacolo maggiore e la pressione aumenta |
Spesso il cuore si dilata per far fronte al maggior lavoro.
Le arterie perdono la loro normale elasticità e si induriscono.
Se non si interviene, il cuore può cedere per l'eccessivo lavoro, può formarsi un coagulo che ostruisce il sangue oppure un'arteria corrosa può rompersi nel cervello causando un colpo apoplettico.
Ovvero sulla parete scabra di un'arteria del cuore può formarsi un coagulo che ostruisce il flusso del sangue : è la trombosi coronarica.
L'ipertensione, se non viene corretta, incrementa lo spessore del muscolo cardiaco con rischio di uno scompenso cardiaco.
L'ipertensione scombussola la struttura delle arterie del cuore (con pericoli di angina e infarto), del cervello (pericoli di ictus), della retina (calo della vista), del rene (insufficienza renale).
Una persona è ipertesa, o ha la pressione alta, quando:
L'aggettivo costante è
fondamentale, dato che durante la giornata la pressione può subire delle
variazioni transitorie legate a numerosissimi fattori, tra i quali ricordiamo:
- ora del giorno: (la pressione è leggermente più
alta al mattino e nel tardo pomeriggio)
- attività fisica (la pressione cardiaca aumenta in relazione al tipo e
all'intensità dell'esercizio fisico)
- stato emotivo (intense emozioni, stress e persino l'ansia per il risultato
della visita medica possono aumentare temporaneamente la pressione)
- la pressione viene influenzata in maniera costante da altri fattori, tra i
quali un ruolo particolare è ricoperto dall'età.
La pressione arteriosa è determinata da tre fattori principali:
Questi tre elementi subiscono un controllo esterno mediato soprattutto da stimoli ormonali e nervosi. Il nostro corpo è infatti in grado di regolare autonomamente la pressione cardiaca in base alle esigenze metaboliche dei vari organi.
A causa dei ritmi circadiani la pressione arteriosa varia durante la
giornata, raggiungendo i
valori massimi durante la prima mattinata e nel tardo pomeriggio
Così per esempio mentre saliamo le scale la pressione aumenta sia perché i
muscoli e l'apparato respiratorio hanno bisogno di più ossigeno (aumento della
gittata sistolica e della frequenza cardiaca) sia perché la contrazione
muscolare tende ad occludere i vasi aumentando le resistenze periferiche. Al
contrario mentre dormiamo la pressione si abbassa in quanto le richieste
metaboliche dei vari organi sono inferiori. Anche un
bagno caldo,
grazie all'effetto dilatatorio del calore è in grado di diminuire la pressione
arteriosa.
Quando un soggetto soffre di ipertensione le pareti vasali sono costrette a sopportare forti sollecitazioni che, quando diventano particolarmente elevate, possono provocarne la rottura. Ciò predispone l'individuo all'arteriosclerosi e ai pericolosi danni d'organo che coinvolgono generalmente reni, cuore, vasi, cervello ed in alcuni casi anche l'occhio. Il cuore, tanto per citare un esempio si trova costretto a contrarsi contro una resistenza elevata e può "cedere" (infarto) per l'eccessivo sforzo.
Una delle cause principali dell'ipertensione è l'insulinoresistenza, cioè la bassa sensibilità delle cellule dell'organismo all'azione dell'insulina, questo può essere dovuto all'assunzione di zuccheri semplici continuata ed eccessiva.
Perché nelle stessi situazioni in alcune persone la pressione si alza e in altre no? La risposta è appunto l'insulinoresistenza, questa sindrome include in generale tutte le forme di dismetabolismo glucidico, spesso non viene neanche diagnosticata e quindi non curata.
Il fegato è il nostro organo interno più grande e controlla la glicemia rilasciando glicogeno nel sangue, i suoi disturbi sono strettamente correlati alla pressione arteriosa.
Bisognerebbe controllare i propri livelli di glicemia a digiuno, il quale dovrebbe essere 85 mg/dl o meno; alcune persone hanno valori normali pur essendo insulinoresistenti; se i propri valori superano gli 85 mg/dl, la cosa migliore potrebbe essere un test di tolleranza al glucosio (TTG), qualunque valore superiore a 85 indica insulinoresistenza. Esistono anche test per i valori medi dei 3 e 6 mesi.
Bisognerebbe controllare anche il colesterolo totale e i trigliceridi, i livelli di colesterolo totale dovrebbero essere di circa 150 o meno, solitamente non 200 o meno come si suol dire.
Per mantenere una salute ottimale si dovrebbe cercare di mantenere i livelli di colesterolo entro i 150 mg/dl.
Alti livelli di colesterolo sono associati alla dieta occidentale e sono dovuti al consumo di grassi animali saturi da carne rossa. pollame, uova e latticini.
Il modo migliore per mantenere il colesterolo basso consiste nell'eliminare o limitare l'assunzione dei prodotti di origine animale.
Il livello di trigliceridi inoltre dovrebbe essere non superiore a 100 : al di sopra di questo valore aumentano mortalità e malattie.
Valori elevati sono associati ad un eccessivo consumo di zuccheri semplici, inclusi succhi di frutta, miele, frutta secca, zucchero raffinato, nonché di dolcificanti come sucralosio e stevia.
Tutti gli zuccheri semplici producono lo stesso effetto e il miele non sembra essere migliore dello zucchero raffinato : lo zucchero è zucchero.
Bisogna ridurre l'assunzione di zuccheri semplici e ne guadagnerà la nostra salute.
Come si può curare l'insulinoresistenza? Seguendo una dieta a base di cereali integrali, evitando il più possibile dolci e zuccheri di qualunque tipo; anche il consumo di frutta dovrebbe essere limitato al 10 per cento dell'alimentazione totale (la frutta è composta sostanzialmente da saccarosio e fruttosio); non mangiare dessert o frutta secca e non bere succhi di frutta; non usare dolcificanti come stevia e sucralosio.
Cereali integrali : riso non brillato (riso non raffinato con crusca), farina d'avena, polenta, pasta di grano e di riso integrali, pane integrale, orzo, cuscus di semola integrale, farina di granturco, grano saraceno, segale e altri cereali non raffinati dovrebbero essere letteralmente il sostegno della nostra vita ed essere la base dell'alimentazione.
Una dieta corretta può essere la cura giusta per l'insulinoresistenza e l'ipertensione.
Inoltre se si ha più di quarant'anni sarebbe opportuno anche far controllare la proteina C reattiva, un ottimo marker di cardiopatie e infiammazione cronica; valori normali dovrebbero essere tra 0,1 e 0,3 mg/dl.
Anche l'omocisteina è un marker molto accurato, bisognerebbe mantenere i livelli inferiori a 10 mmol.
L'acido urico è anch'esso importante, bisognerebbe avere un valore inferiore a 5 mg/dl. I cibi di origine animale favoriscono l'aumento di acido urico a causa delle proteine e dei grassi saturi che contengono. Inoltre l'alcol stimola la sua produzione.
L'eccessivo consumo di carne di manzo. maiale, agnello, pollo, tacchino, uova, latticini e interiora provoca alti livelli uremici nel sangue.
I reni sono essenziali per la regolazione della pressione arteriosa e due importanti test ne diagnosticano la funzione : la creatinina (i valori dovrebbero andare da 0,8 a 1,3 mg/dl per gli uomini oltre i 60 anni e da 0,6 a 1,2 mg/dl per le donne della stessa età) e l'albumina nelle urine nota come microalbumina : qualsiasi lettura superiore a 15 mcg al minuto è considerata prova di eccessiva escrezione.
I problemi renali sono causati dalla sovrabbondanza di proteine di origine animale che assumiamo tramite carne rossa, pollame, uova e latticini.
Per mantenere i reni in salute bisognerebbe adottare una dieta ipoproteica senza carne rossa, pollame, uova e latticini e con appena il 10 per cento di pesce/frutti di mare.
Anche consumare troppo sale affatica i reni : li costringe costantemente ad eliminare il sodi in eccesso per mantenere il vitale equilibrio tra sodio e potassio.
Il sale andrebbe limitato e cibi molto saporiti come sottaceti, patatine fritte, olive, etc. dovrebbero essere evitati; non bisognerebbe avere una dieta del tutto insipida ma ridurre il consumo.
Inoltre i principali indicatori della salute del fegato sono transaminasi ASAT e ALAT e bilirubina; il fegato è fondamentale per la produzione del glucosio a partire dal glicogeno.
Il fegato viene danneggiato dal consumo di grassi (specie quelli saturi provenienti da alimenti di origine animale), alcol, droghe e farmaci.
Ridurre l'apporto calorico migliora notevolmente i valori pressori.
L'Università del Colorado ha accertato che le diete ipocaloriche (povere di grassi) abbassano la pressione arteriosa senza altre modifiche nello stile di vita.
Inoltre l'attività fisica è essenziale per curare qualsiasi disturbo coronarico o glicemico.
IPOTENSIONE
Talvolta l'esame della pressione sanguigna dà cifre più basse del solito, si parla in questo caso di IPOTENSIONE.
Si può anche riuscire ad attribuirne la causa a un'affezione specifica : anemia, infezione, denutrizione.
Spesso le persone che ne sono colpite lamentano spossatezza ma la bassa pressione sanguigna predispone ad una vita sana e lunga.
La pressione del sangue deve rimanere entro un range di valori prestabiliti per assicurare ossigeno e nutrienti a tutti i tessuti.
Tale intervallo varia dai 75 agli 80 mmHg per la pressione minima e dai 115 ai
120 mmHg per la pressione massima.
Al di sotto di questi valori il sangue non viene immesso in circolo in maniera
efficace ed i tessuti periferici tendono a ricevere meno ossigeno e nutrienti.
Il senso di vertigini, vista annebbiata e svenimento avvertito da chi soffre di pressione bassa è proprio dovuto al ridotto apporto di ossigeno alle cellule del cervello.
Anche le persone "sane" si accorgono di questi effetti quando, per esempio, si alzano di colpo dalla posizione coricata (ipotensione ortostatica). In questi casi si verifica un brusco calo di pressione dovuto alla forza di gravità che richiama il sangue nei vasi inferiori determinando al tempo stesso un temporaneo iperflusso di sangue a livello locale.
In condizioni normali i vasi rispondono a questo fenomeno contraendosi ed ostacolando quindi il flusso verso il basso; allo stesso tempo l'aumento di pressione è favorito dall'accelerazione del battito cardiaco.
Nessuno deve temere il manicotto per misurare la pressione, anzi possiamo dire che è uno dei nostri migliori amici.
C'è una ricerca tedesca curiosa pubblicata dal Journal of the American Medical Association che afferma che i polifenoli del cioccolato (fondente) aiutano a dilatare i vasi sanguigni.
Poco più di 6g al giorno in 4 mesi hanno ridotto la pressione tanto che il 18% dei pazienti non soffriva più di ipertensione (jama.com).
Controllando i livelli di pressione si riduce il rischio di soffrire di aritmie.
Un segnale di allarme per questo genere di problemi è l'improvviso calo della resistenza durante gli allenamenti cardiovascolari : se si nota che si fa molta più fatica di prima a concluderli, farsi controllare la pressione!
Fino a qualche anno fa il medico poteva fare ben poco per correggere l'alta pressione sanguigna : prescriveva a volte una dieta con poco sale, dato che in alcuni casi il sale tende ad aumentare la pressione; quasi sempre ordinava riposo e maggiore svago.
Oggi si dispone di cure specifiche.
Una ricerca evidenzia che il rischio attribuito all’alta pressione sanguigna aumenta con la diminuzione della temperatura atmosferica.
Quando la pressione è superiore a 140/90 e la temperatura è inferiore a 4°C, il rischio per i cardiopatici si raddoppia.
I ricercatori, Yves Cotton e Marianne Zeller, medici dell’Università di Dijon, hanno analizzato dati da più di 700 pazienti ricoverati in ospedale nel giro di un paio d’anni. Circa la metà dei pazienti erano sotto trattamento per alta pressione o avevano avuto dei precedenti di alta pressione.
Quando i ricercatori incrociarono gli episodi degli attacchi cardiaci con le rilevazioni delle temperature del tempo nello stesso periodo di due anni, scoprirono che non solo gli attacchi di cuore erano più comuni durante le ondate di freddo, ma che improvvisi cambiamenti di temperatura, come 5 gradi di diminuzione o più in un singolo giorno, aumentavano considerevolmente gli attacchi di cuore nelle persone con alta pressione.
La relazione fra freddo e alta pressione si esplicita con il fatto che il freddo provoca un restringimento dei vasi sanguigni con il conseguente aumento della pressione, quindi, se una persona ha già dei livelli alti, questo fenomeno può provocare delle complicazioni.
I ricercatori Cotton e Zeller, che hanno presentato i risultati delle ricerche al seminario annuale della European Society of Cardiology, aggiungono che il freddo, rendendo il sangue più spesso e meno viscoso, può creare dei grumi di sangue che possono bloccare le arterie e causare degli attacchi di cuore.
In aggiunta sembra che anche il colesterolo aumenta con il freddo, come pure le infezioni respiratorie.
Tutto questo può contribuire a difficoltà respiratorie che a loro volta influiscono sugli attacchi di cuore.
Tuttavia secondo i medici il punto chiave dello studio non è che “le persone che hanno pressione alta devono evitare il freddo”. Piuttosto, il messaggio è abbastanza chiaro: “ se voi avete pressione alta, essa necessita di essere trattata e controllata”. Con un adeguato trattamento la pressione può essere mantenuta a livelli di sicurezza, e questo potrebbe significare che “ una buona passeggiata nella neve, non dovrebbe esporre a rischio il nostro cuore”.
Auto misurarsi la pressione è un gesto semplice e importante per prevenire l'ipertensione.
Per usare al meglio lo sfigmomanometro si possono seguire questi accorgimenti :
1) Misurare la pressione sempre alla stessa ora in un posto tranquillo e non rumoroso
2) Prima della misurazione stare in posizione seduta per qualche minuto, con occhi chiusi e facendo un paio di respirazioni profonde
3) Appoggiare l'avambraccio sul tavolo, con la piega del gomito verso l'alto. Se si sta effettuando una misurazione con il metodo tradizionale usando anche uno stetoscopio che fa sentire il rumore del sangue, gonfiare il manicotto fino a che scompaiono le pulsazioni, poi azionare lentamente la valvola
4) Quando nel manicotto la pressione pareggerà quella arteriosa si sentirà un rumore sordo che corrisponderà alla pressione massima
5) Riducendo ulteriormente la pressione nel bracciale i rumori risulteranno più intensi e quindi più deboli, la loro scomparsa corrisponde al valore della pressione minima
6) Fare due misurazioni con un intervallo di due minuti e una terza se le prime dovessero differire molto. Non tenere conto solo della prima misurazione, ma fai la media delle due successive
Sono affidabili? Si se sono stati "validati" ovvero se seguono determinati protocolli.
Il solo marchio CE della Comunità Europea non indica che sia stato superato un procedimento di validazione.
E' possibile ad esempio visionare questo sito ove sono in test diversi apparecchi.
Il consiglio è di rivolgersi ad apparecchi della massima qualità, sembra inoltre che quelli "da braccio" siano più affidabili.
Si osserva in genere che la misurazione con strumenti automatici fornisce valori più bassi rispetto a quelli ottenuti con l’apparecchio classico usato dal medico.
Si tratta di due metodi diversi, fondati su due principi fisici diversi e non possono non fornire valori in qualche misura tra loro differenti.
La misurazione con apparecchi classici utilizza la metodica auscultatoria, mentre la maggioranza degli apparecchi automatici rilevano la pressione con metodo oscillometrico.
Nel metodo auscultatorio la pressione arteriosa sistolica (o massima) viene stabilita nel momento in cui, sgonfiando il bracciale si cominciano ad ascoltare con il fonendoscopio i toni; la pressione diastolica (o minima) viene rilevata nel momento in cui i toni scompaiono.
Con il metodo oscillometrico vengono invece rilevate le oscillazioni che l’arteria imprime all’aria presente all’interno della cuffia gonfiabile del bracciale: quando il sangue ricomincia a fluire perché il manicotto viene decompresso, le prime oscillazioni corrispondono alla pressione sistolica e quando queste oscillazioni si attenuano e poi si spengono abbiamo la pressione diastolica.
In altri termini i due tipi di apparecchio rilevano fenomeni diversi.
È noto che la pressione sistolica presa in base alla scomparsa della pulsazione dell’arteria radiale al polso, risulta inferiore (in genere di circa mmHg 10, ma talora anche di più) rispetto a quella poi rilevata ascoltando i toni con il fonendoscopio, nella misurazione “classica”.
Anche con il metodo elettronico sarebbe consigliabile effettuare tre misurazioni a distanza di 1-2 minuti.
In presenza di aritmie e nella gravida con pre-eclampsia gli apparecchi elettronici non forniscono valori attendibili.
I valori ottenuti con apparecchi elettronici si discostano maggiormente da quelli rilevati con sfigmomanometro a mercurio quanto più la pressione arteriosa è elevata: la differenza non dovrebbe tuttavia superare i 5-10 mmHg come media di ripetute misurazioni.
Sarebbe comunque opportuno un confronto frequente con valori ottenuti mediante sfigmomanometri classici (misurazione effettuata dal medico o in altre sedi) e una calibrazione degli apparecchi automatici effettuata ogni 6-12 mesi da tecnici idonei.
Ecco in sintesi i consigli per una corretta misurazione della pressione con un misuratore elettronico :
1) Rilevare la pressione sempre nello stesso momento della giornata, tenendo conto che al mattino (soprattutto dopo il risveglio) si registrano valori più alti
2) Non bere caffé, fumare, mangiare o fare sforzi intensi nei 30 minuti precedenti la rilevazione
3) Svuotare la vescica almeno 20 minuti prima
4) Trovare una posizione (seduti o sdraiati) che permette di sentirsi comodi e rilassati, e appoggiare il braccio su un piano stabile. La posizione andrebbe mantenuta per almeno 5-10 minuti prima di effettuare la rilevazione
5) Le condizioni ambientali devono essere confortevoli (pochi rumori, temperatura e umidità adeguate)
6) Non è importante quale braccio utilizzare, a patto che sia lo stesso nelle rilevazioni successive (una differenza tra i valori pressori misurati nelle due braccia è fisiologica)
7) Il braccio scelto va tenuto libero da vestiti, possibilmente senza arrotolare camicie o maglioni, che potrebbero occludere parzialmente i vasi ed aumentare così la pressione
8) Posizionare la fascia con il velcro appena sopra il gomito (altezza del cuore), lasciando lo spazio di un dito tra la fascia e il braccio, avviare il dispositivo ed attendera il risultato della pressione massima e minima, che vengono espressi in millimetri di mercurio (mm/Hg)
Due accorgimenti fondamentali sono l'esercizio fisico e un cambiamento nell'alimentazione.
E anche se il vostro medico vi ha prescritto un farmaco per abbassare la pressione, questi cambiamenti nello stile di vita sono essenziali.
La dieta è tutto, può guarire la vostra malattia, può curare l'insulinoresistenza, abbassare la pressione arteriosa. Ogni altro fattore è secondario a ciò che si mangia.
E' possibile ridurre i valori pressori soltanto con l'alimentazione e l'esercizio fisico, senza integratori, digiuni o altro : farsi assistere dal proprio medico curante.
Una carenza di minerali può essere tra le cause fondamentali dell'ipertensione e del metabolismo dei glucidi e questa affermazione è supportata da numerosi studi scientifici come ad esempio quello di Hubert Loyke del St. Vincent Hospital di Cleveland (Biological trace element research, 1997, vol. 58 e 2002 vol. 85), quello effettuato presso l'Università Medica di Lodz (Klinica Kardiologica, 2004 vol.8) nel quale furono studiati 23 elementi in persone ipertese; quello condotto dall'Istituto di Ricerca Scientifica della Crosta Terrestre, in Russia (Nutrition, 1995, vol.11); quello dell'Università del Manitoba (Nutritional Research Reviews, 2001, vol.4); quello dell'Università d Nehru di Nuova Delhi.
Il punto è che abbiamo bisogno di tutti i minerali noti, non soltanto di alcuni : i minerali agiscono di concerto come una squadra, in armonia e sinergia l'uno con l'altro : il modo ideale per ottenerli potrebbe essere trovare un integratore che contenga tutti i 20 minerali che sappiamo esserci indispensabili.
Questi studi sono molto importanti per dimostrare che con l'uso dell'alimentazione è possibile contrastare l'ipertensione.
Riduzione del peso se presente sovrappeso o obesità. Una cosa è certa, l’ipertensione si associa molto spesso al sovrappeso e quindi una dieta s’impone quasi sempre. Si calcola che ogni kg perso abbassi la pressione di 1 mm Hg. L’obiettivo è il mantenimento di un indice di massa corporea (BMI o IMC) compreso tra 18,5 e 24,9 kg/m2. Tale valore si calcola dividendo il peso in Kg del soggetto con il quadrato dell'altezza espressa in metri. Per ogni 10 kg persi si ha una riduzione della pressione, sia massima che minima, che varia dai 5 ai 20 mmHg. In altri termini si può considerare una riduzione di 1mmHg della pressione per ogni kg perso. Per tenere sotto controllo l'ipertensione è molto importante controllare non solo il peso corporeo totale, ma anche altri parametri come la distribuzione del grasso corporeo. Il BMI non tiene infatti conto della massa muscolare del soggetto e non fornisce alcun dato sulle zone in cui l'accumulo di adipe è maggiore. Per un iperteso il grasso più pericoloso è quello che si accumula nel ventre formando il pancione tipico del sesso maschile (obesità androide o viscerale). Per ottenere una stima sulla reale distribuzione del grasso corporeo è sufficiente misurare il proprio giro vita. Se questo supera i 102 cm nei maschi e gli 88 per le femmine, si può generalmente parlare di obesità androide e di conseguenza, di elevato rischio cardiovascolare. Un altro indice molto più affidabile nel valutare la distribuzione del grasso corporeo è il WHR, un dato che esprime il rapporto tra la circonferenza della vita e la circonferenza dei fianchi. Il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 nelle donne.
Restrizione del consumo di alcolici
Limitare il fumo o meglio smettere di fumare. Le sostanze contenute nel fumo di tabacco contribuiscono a irrigidire le arterie, causando danni ai vasi sanguigni, mentre la nicotina delle sigarette provoca il restringimento dei vasi sanguigni
Limitare il consumo del caffè (ma fino a tre tazzine è stato dimostrato fare bene)
E' opportuna una restrizione del sodio (sale) a 4/6 grammi al giorno, ottenibile non aggiungendo sale nella preparazione dei cibi e insaporendoli con aglio, cipolla, salvia, prezzemolo, basilico, rosmarino, limone; evitare i cibi conservati e l'uso di estratti o dadi. Eliminare i salumi, i formaggi stagionati e piccanti, i cibi conservati. Certamente l’uomo moderno consuma molto più sale del passato. Ad essere in eccesso non è tanto quello che si aggiunge all' insalata e alle normali pietanze, ma quello “occulto” che si nasconde nei cibi conservati o confezionati. Addirittura anche le merendine, i cereali del mattino e altri cibi dolci di tipo commerciale contengono spesso notevoli quantità di sale. Ufficialmente si consiglia un consumo giornaliero di non oltre 5-6 g di sale, corrispondente ad un cucchiaino, mentre molti di noi viaggiano tranquillamente sugli 8 -10 grammi. Non tutti sono d’accordo che il sale sia la causa dell’ipertensione. Piuttosto credono che il problema riguardi alcuni soggetti sensibili e non tutta la popolazione (per esempio, più gli uomini che le donne). Inoltre, c’è chi mette in guardia dai pericoli di una dieta troppo povera di sale. Anche i sostituti del sale, ricchi di potassio, possono rappresentare un pericolo, se consumati in eccesso, così come hanno dimostrato dei ricercatori olandesi (BMJ, 2003; 326: 35-6). Bisognerebbe riuscire a far capire alle persone l´importanza di diminuire l´assunzione giornaliera di sale di appena tre grammi e si eviterebbero tantissimi ictus, infarti e decessi causati da eventi cardiovascolari. Lo afferma lo studio recentissimo appena pubblicato sul New England Journal of Medicine ad opera di Kirsten Bibbins-Domingo dell´University of California di San Francisco. E´ stato anche calcolato di quanto questa riduzione di sale farebbe evitare, in un paese come gli Stati Uniti, le patologie ad esso collegate: 99 mila infarti in meno, 66 mila ictus in meno, 92 mila morti in meno. E comunque basterebbe ridurre anche di un solo grammo di sale al giorno tale assunzione, per garantirci una elevata riduzione di queste patologie, con un miglioramento della salute pubblica. Raggiungere questa nuova abitudine alimentare non è comunque cosa semplice... Infatti sappiamo che oltre la metà del sale ingerito proviene da cibi preconfezionati dalle industrie. E comunque il palato del mondo occidentale si è talmente adattato al sapore del sale, che i consumi a testa possono addirittura superare i 10 grammi al giornalieri, quando la dose massima raccomandata sarebbe circa cinque grammi!
E' opportuno un buon apporto di calcio (1 grammo al giorno), consumando latte e/o yogurt e/o latticini magri. Regola la ritenzione idrica. Il vero problema con il calcio non è l'assunzione, ma l'assorbimento. Si ha bisogno di magnesio, boro, silicio, stronzio, vitamina D, testosterone, progesterone, acidi grassi omega-3, fra gli altri nutrienti, per assorbire adeguatamente il calcio che si assume.
E' opportuno un buon apporto di potassio (100 mEq al giorno), aumentando il consumo di frutta fresca e verdure (anche surgelate). Regola la ritenzione idrica. Solitamente più alti sono i livelli di potassio nelle urine e più bassa è la pressione. Le patate o le banane ad esempio contengono potassio, un minerale che aumenta la diuresi, favorendo l'eliminazione del sodio in eccesso. Diversi studi hanno dimostrato che non è tanto un eccesso di sale alimentare (cloruro di sodio) a favorire l'ipertensione, quanto uno squilibrio del rapporto potassio/sodio nella dieta. La dieta dei paesi industrializzati contiene cioè troppo sodio e troppo poco potassio. In natura il rapporto sodio/potassio è ancora più a favore del potassio (per esempio nelle patate è di 130/1, nelle arance 263/1 e nelle banane addirittura 440/1). Esiste una correlazione inversa tra l'aumento della pressione arteriosa e l'assunzione di potassio o il rapporto di escrezione urinaria sodio/potassio. Infatti, un adeguato apporto di potassio è necessario per mantenere un'efficace omeostasi del sodio. E' stato dimostrato che soggetti giovani normotesi con scarso apporto di potassio (10 mEq/die) erano meno capaci di eliminare un carico di sodio di quando assumevano 90 mEq/die (3,5 g.) di potassio (Krishna et al., 1989). Un aumento dell'apporto di potassio a 65-100 mEq riduce la pressione arteriosa in soggetti normotesi ed ipertesi ed aumenta l'escrezione urinaria di sodio (Cappuccio et al., 1991). E' stato calcolato che un aumento di apporto di potassio da 60 ad 80 mEq./die (da 2,3 a 3,1 g/die) dovrebbe determinare una riduzione di 4 mmHg della pressione sistolica media, e portare ad una riduzione del 25% dei decessi correlati all'ipertensione.
Sembra sia utile assumere magnesio. Regola la ritenzione idrica. E’ un “calcio-antagonista” naturale ed è di fondamentale importanza per mantenere i giusti equilibri minerali a livello delle cellule delle pareti vasali. Ottimo come cura e come prevenzione nei soggetti a rischio. Il suo effetto sulla pressione si manifesta pienamente dopo qualche settimana. Questo minerale contribuisce a rilassare il tessuto liscio dei muscoli situati intorno ai vasi sanguigni, consentendo a questi ultimi di allargarsi. Se prendete del magnesio, assicuratevi di prendere anche del calcio, assumendo questi integratori a un intervallo di due ore l'uno dall'altro per favorirne l'assorbimento. Le dosi raccomandate per abbassare la pressione sanguigna sono 400mg di magnesio e 1.000mg di calcio al giorno.
Il coenzima Q-10 gioca un ruolo fondamentale nella trasformazione dei nutrienti in energia. Ogni singola cellula nel corpo necessita di questo fattore, ma le cellule dei tessuti a maggiore consumo energetico ne hanno più bisogno, come quelle del fegato, dei reni, del pancreas e del cuore. E’ un potente antiossidante e ha dimostrato di essere efficace nel normalizzare la pressione sanguigna. Gli organi d’animali, come il fegato, il rene e il cuore, sono una fonte naturale eccellente di Q-10, ma si trova anche nei pesci e in alcuni vegetali. Questo fattore è liposolubile e quindi necessita di un’alimentazione in cui siano presenti buone quantità di grassi, per essere assorbito a livello intestinale. E’ anche sintetizzato dal nostro organismo, ma viene facilmente distrutto da un consumo eccessivo di zuccheri e sostanze stimolanti. I pazienti cardiovascolari necessitano di maggiori quantità di Q-10 (Proc Natl Acad Sci, 1985; 82: 901-4; Drugs Exp Clin Res, 1984; 10: 487-502). I suoi benefici nel caso di angina, ipertensione, insufficienza cardiaca, aritimie e disturbi valvolari sono stati dimostrati a partire dagli anni ’70 (J Molec Med, 1977; 2: 431-60) e poi continuamente confermati da successivi studi. Le statine (farmaci che abbassano il colesterolo) riducono del 40% la sintesi di Q-10 nel corpo.
La vitamina D stimola il corpo ad eliminare più sodio
La vitamina C aiuta a mantenere sani i vasi sanguigni messi sotto sforzo dalla maggior pressione esercitata su di essi dall’ipertensione. Aumenta la produzione di prostacicline, una piccola molecola che non solo rilassa i vasi sanguigni, ma favorisce una corretta fluidità del sangue. La vitamina C è fondamentale per la salute cardiovascolare. In alcuni studi, la somministrazione regolare di vitamina C ha dimostrato di abbassare significativamente la pressione arteriosa (Lancet, 354: 1999: 2048-9).
I bioflavonoidi riducono le emorragie cerebrali che causano la morte nelle persone ipertese.
Un ruolo può averlo anche il resveratrolo
Gli omega-3 sono grassi che contrastano l'ipertensione e riducono i rischi di aritmia cardiaca. Secondo una ricerca riportata dalla rivista Circulation bastano 5,6 grammi al giorno di questi grassi per abbassare i livelli della pressione di 3,4 punti (in una porzione di salmone ve ne sono contenuti quasi 3 grammi). Gli Omega-3 inibiscono nel corpo la produzione di sostanze come le prostaglandine che restringono le arterie. Potete anche prendere un cucchiaio di olio di semi di lino al giorno, disciolto nel succo di frutta o aggiunto al condimento per l'insalata. Anche il pesce come nasello e merluzzo ricco di acidi grassi Omega 6 contrasta gli accumuli aterosclerotici all'interno delle arterie.
Succo di pomodoro : l’American Heart Journal ha pubblicato una ricerca che dimostra come il licopene, un antiossidante contenuto nel pomodoro e presente dunque nel Bloody Mary analcolico, può abbassare di 10 punti la massima e di 4 la minima nel giro di soli due mesi. Ti fa schifo il succo di pomodoro? Puoi sempre spalmare il concentrato su crostini di pane integrale: contiene il triplo del licopene del pomodoro fresco. E' antiossidante che si trova soprattutto nei pomodori e nell’anguria. Somministrato come integratore, si è dimostrato efficace in un campione di pazienti ipertesi di età compresa tra i 30 e i 70 anni (American Heart Journal, January 2006). Anche questo è un fattore liposolubile e quindi senza grassi nell’alimentazione viene poco o nulla assorbito.
La niacina può ridurre la pressione del sangue.
La carenza di ferro è diffusa. Un integratore efficace conterrà circa la RDI di 18 mg per le donne e di 10 mg per gli uomini.I comuni solfati, fumarati e gluconati sono buone forme.
I livelli di zinco possono essere bassi o alti nelle persone ipertese. La maggior parte di noi ne assume la dose RDA necessaria di 15mg con il cibo, questo elemento si trova nei cereali integrali, fagioli, frutta secca a guscio e nelle carni. Non bisognerebbe assumere mai più di 50mg di zinco al giorno. I normali citrati, ossidi e solfati sono fonti efficaci.
L'acido folico è utile per chi soffre di ipertensione. Associando questa vitamina ai comuni farmaci antipertensivi si aumenta infatti la loro efficacia, contribuendo così a prevenire l'ictus. A dimostrarlo è uno studio dei ricercatori dell'Università di Pechino (Cina) che ha coinvolto 20 mila persone con la pressione alta. L'acido folico si trova in alimenti come piselli, carne, fagioli, frutta fresca e secca, ortaggi specie a foglia verde, etc.
La lisina e prolina sono due amminoacidi che proteggono le pareti arteriose e prevengono al formazione delle placche aterosclerotiche. La sclerosi delle pareti è spesso intimamente correlata con l’ipertensione. Sono importanti componenti del collagene e di altre molecole che danno stabilità alle pareti dei vasi. L’assunzione insieme alla vitamina C è quanto mai vantaggiosa. Con altri elementi, fanno parte della terapia cellulare del Dr Rath (M. Rath MD.Why animals don’t get heart attacks…but people do.)
L'arginina è un amminoacido che facilita l’azione di una piccola molecola chiamata ossido d’azoto, capace di aumentare l’elasticità delle pareti arteriose e aiutare a normalizzare la pressione.
Diverse preparazioni di fermenti lattici hanno mostrato effetti positivi sulla pressione e sulla prevenzione cardiovascolare. Più in generale, il consumo regolare d’alimenti fermentati è di grande aiuto nella cura e nella prevenzione dell’ipertensione.
L'equilibrio ormonale è fondamentale, bisognerebbe fare dopo i quarant'anni un test del dosaggio ormonale. Gli studi scientifici hanno evidenziato che livelli giovanili di T3, T4, testosterone e Dhea favoriscono la funzione cardiaca. Alti valori di estradiolo ed estrione sono insalubri
Praticare un'attività fisica moderata (passeggiate, bicicletta, nuoto). Le attività aerobiche come la bicicletta, il nuoto, la corsa leggera, la ginnastica dolce allenano l'organismo senza sottoporre il cuore a uno sforzo eccessivo. Sconsigliati invece tutti gli sport di potenza, che favoriscono l'aumento della pressione. E’ importante, anche se negli ultimi anni sempre più viene dimostrato che non è necessario diventare dei fanatici del movimento per rimanere in forma e prevenire le malattie. L’esercizio isometrico, come il sollevamento dei pesi, andrebbe evitato, perché aumenta la pressione sanguigna, soprattutto se si trattiene il respiro quando si fa lo sforzo. Camminare, fare escursioni, nuotare, andare in bicletta e altri sport all’aperto sono ottimi, ma se fatti con regolarità...una volta ogni tanto serve a poco. Fare attività fisica regolare tra i 18 e i 30 anni riduce la possibilità di sviluppare l’ipertensione nei successivi 15 anni (CARDIA study. Am J Public Health 97(4), 2007). L'attività fisica è necessaria per curare qualsiasi disturbo glicemico. Fare regolarmente attività fisica per eliminare gli zuccheri in eccesso.
Praticare eventuali tecniche di rilassamento
Le persone felici, le persone sane internamente, i coniugi che vivono un rapporto sereno, hanno un livello pressorio più basso
La solitudine è strettamente legata all'ipertensione
Chi va regolarmente in chiesa o coltiva valori spirituali non è solitamente iperteso
Anche i problemi psicologici ed emotivi di qualunque genere alzano la pressione
Assicurare un numero sufficiente di ore di sonno (dormire meno di 6 ore al giorno aumenta del 10 per cento il rischio di ipertensione)
Seguire con costanza la terapia farmacologica prescritta dal medico
Controllare periodicamente la pressione arteriosa e mantenere uno stretto contatto con il proprio medico curante
Cercate un po' do tranquillità : interagire con animali, che si tratti di una passeggiata con il cane, accarezzare un gatto o il solo osservare una vasca con pesciolini, porta ad un abbassamento della pressione. Possedere un animale da compagnia, specialmente un cane significa pressione più bassa
Gli hobby divertenti come praticare il giardinaggio, suonare uno strumento musicale o ad es. ricamare, hanno effetti benefici
Evitare di andare in giro in automobile quando c'è troppo traffico per strada : è risaputo che guidare in condizioni di traffico intenso provoca affaticamento e aumenta il livello di stress
Evitare il freddo in particolare se la temperatura scende sotto i 4 gradi centigradi
In Australia hanno scoperto che una spolverata d'aglio (600-900 mg) può aiutare ad abbassare la pressione di 8,4 punti la pressione sistolica (la massima) e di 7,3 punti la diastolica (la minima). Alcuni esperti raccomandano di mangiare uno spicchio di aglio crudo al giorno. Altri suggeriscono di assumere una dose di aglio essiccato equivalente a circa 4g di aglio fresco al giorno.
Anche abbondare con le cipolle, grazie al loro contenuto di quercitina (30/50 mg per etto), per gli esperti dell'Università di Utah (Usa), aiuta ad abbassare di 7 punti la massima e di 5 la minima.
Inoltre il vino può aumentare i livelli di omega-3 : all'Università di Campobasso hanno appurato che 2 bicchieri al giorno, la concentrazione degli omega-3 aumenta. Il vino, in particolare quello rosso, fa dilatare i vasi sanguigni e quindi aiuta la pressione a scendere. Oltre i due bicchieri al giorno ottieni però l’effetto opposto, mentre gli scienziati dell’Università di Buffalo (Usa) avvertono che il rischio di ipertensione negli uomini aumenta addirittura del 50% se gli alcolici si assumono fuori pasto.
Secondo una ricerca presentata al meeting di New Orleans dell'American Society of Hypertension, basta mezz'ora di musica al giorno per abbassare di 3 punti la pressione sistolica e di 4 quella diastolica : non ci sono generi consigliati, basta ascoltare la musica che si ama, spiegano gli autori.
Secondo uno studio pubblicato su Nutrition, gli estratti di tè verde riducono di 5 punti la massima e di 4 la minima. Inoltre abbassa pure i livelli di colesterolo.
Utile sembra anche il biancospino (dai 100 ai 150mg al giorno) in forma di estratto, nella sua forma standard contiene almeno l'1.8% di vitexina. Il biancospino è noto da tempo per la sua proprietà di dilatare le arterie. Sembra che funzioni interferendo con l'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), che restringe i vasi sanguigni. Questo enzima viene bersagliato dagli ACE-inibitori, medicinali che riducono la pressione sanguigna. Se assumete già dei medicinali per la pressione alta, consultate il vostro medico prima di prendere il biancospino.
Provare il succo di barbabietola : secondo uno studio pubblicato dalla rivista Hypertension, 500 ml al giorno di centrifugato o di succo pronto di barbabietola rossa possono far ridurre la pressione anche di 10 punti (mm/Hg). I nitrati presenti nelle barbabietole rilassano infatti le pareti dei vasi sanguigni, che così si dilatano e fanno scorrere meglio il sangue.
Provare il massaggio : secondo gli esperti dell’Università della Florida (Usa), 3 sedute da 10 minuti a settimana bastano per fare precipitare di 18 punti la pressione sistolica e di 8 la diastolica. Ed è anche un vero toccasana per i muscoli affaticati da sport e palestra.
Fare il pieno di integrali : pasta, riso, pane e corn-flakes integrali sono ricchi di fibre che abbassano il colesterolo. E meno colesterolo c’è nelle arterie, meno queste si restringono, meno si alza la pressione. Dopo 8 settimane una dieta ricca di fibre consente di abbassare di quasi 2 punti la pressione (secondo le ricerche, nelle persone che già soffrono di ipertensione l’effetto è ancora maggiore: la massima scende di 6 mm/Hg e la minima di 4).
Fare il sale in casa : il comune sale da tavola contiene troppo sodio, che fa trattenere i liquidi, con conseguente gonfiamento dei vasi sanguigni e innalzamento della pressione. Prepara allora un mix per insaporire i cibi con il 65% di sale da tavola, il 25% di sale di potassio e il 10% di sale inglese: questo cocktail può permetterti di abbassare la pressione di 6 punti, assicura uno studio australiano.
Addirittura si è scoperto che alcuni funghi potrebbero essere utili nella cura dell'ipertensione. Auricularia, Cordyceps, Reishi e Polyporus: decine di ricerche Scientifiche prodotte dimostrano il miglioramento di chi soffre di pressione arteriosa elevata, con la Micoterapia ed in primis con Auricularia e Cordyceps, che sono i funghi salutari più ricchi di principi tonici del cuore e della circolazione. Di conseguenza il medico che verifica questa evoluzione positiva spesso riduce gradualmente le terapie chimiche convenzionali. I principi attivi - l’adenosina e la guanosina agiscono: (Reishi e Auricularia) con azione di vasodilatazione significativa, che riduce la pressione arteriosa e spesso la normalizza nei casi lievi. - Alcuni Terpenoidi: (Reishi) possiedono proprietà ACE-inibitorie perché vanno a riequilibrare le cellule che si trovano a livello dei meccanismi renali di regolazione, dove si trova un equilibrio tra angiotensina I° angiotensina II°, gli enzimi convertasi ecc.
L'ipertensione aggrava qualsiasi disturbo del cuore o delle arterie e predispone ad un lungo elenco di malattie come tumori e diabete
L'ipertensione contribuisce al morbo di Alzheimer, all'invecchiamento precoce, al declino mentale, alla perdita di memoria, ai disturbi del sonno, alla mancanza di energia, al deterioramento cognitivo
Si sa che lo stress cronico produce un aumento di adrenalina che è un vasocostrittore, pertanto riduce la possibilità del vaso sanguigno di dilatarsi con conseguente aumento della pressione diastolica.
Lo stress è un fattore molto importante nell’ipertensione. Lo stress e la tensione causano la contrazione delle pareti arteriose che rimpicciolisce le arterie. Molte persone si costringono a ritmi di vita eccessivi e di conseguenza diventano ipertesi. Queste persone devono imparare ad evitare condizioni stressanti cambiando il loro stile di vita. Dovrebbero mangiare in modo tranquillo e regolare, cercare di evitare le preoccupazioni, concedersi molto tempo libero, prendere vacanze e in generale, vivere con moderazione in tutti i campi. Se il loro mestiere richiede troppo stress emotivo o fisico, dovrebbero prendere in considerazione l’eventualità di cambiare o di renderlo meno stressante. Dovrebbero anche trovare dei modi per mitigare lo stress prolungato delle emozioni non espresse. Alcune persone, a causa delle loro caratteristiche personali, reagiscono in modo eccessivo a situazioni emotive, causando aumenti di pressione più frequenti e che durano più a lungo. Se questo fenomeno non viene corretto può provocare un’ipertensione sostenuta.
ESEMPIO DI 13 MODI PER ABBASSARE LA PRESSIONE SENZA RICORRERE A FARMACI
E' noto che la pressione alta sanguigna è uno di quei fattori da tenere perennemente sotto controllo per prevenire brutte sorprese, difatti, anche se non è causa diretta di decessi, può aumentare sensibilmente il rischio di infarti, ictus, aneurismi e insufficienza renale. Certo, la medicina ha fatto passi da gigante in tal senso, tuttavia gli effetti collaterali sono sempre dietro l’angolo e spesso sono assai fastidiosi (crampi, nausea, vertigini). In primo luogo, i medici consigliano che per tenere sotto controllo la pressione sanguigna è bene avere cura del proprio peso corporeo ma potrebbe non bastare.
1. Camminate a passo sostenuto
I pazienti ipertesi possono contare su delle sane camminate a passo sostenuto, difatti, l’esercizio fisico aiuta il cuore ad “usare” l’ossigeno in modo più efficiente e così il sangue viene pompato in modo più vigoroso. Un consiglio? Una camminata di 30 minuti al giorno a passo rapido è un buon modo per cominciare. In seguito, potrete anche allungare la distanza da percorrere, sfidando voi stessi.
2. Respirare profondamente
Volete tenere a bada la renina? Cominciate ad avere cura della vostra respirazione. Per tenere sotto controllo la renina, l’enzima proteolitico secreto dai reni che aumenta la pressione sanguigna, ci si può rivolgere a pratiche meditative come il qigong, lo yoga e il tai chi. 5 minuti al mattino e 5 alla sera, vi aiuteranno ad allontanare gli ormoni dello stress e a far piazza pulita delle tensioni. Provare per credere.
3. Potassio
Il potassio può essere un alleato determinante per il vostro benessere e dunque, non lesinate con frutta e verdura per riuscire ad ingerire fra i 2,000 e i 4,000 mg al giorno. Cosa mangiare? Patate dolci, pomodoro, banane, fagioli, piselli, prugne e uva secca.
4. Guerra al sodio
Il sodio è, invece, da evitare a tutti i costi per chi soffre di ipertensione e in generale gli esperti consigliano di non ingerire più di 1,500 mg al giorno. Di quanto stiamo parlando? Tenete conto che mezzo cucchiaino di sale ne contiene 1,200 mg di sodio! Ma la maggior parte del sodio lo ingeriamo nelle pietanze e dunque, occhi alle etichette: meglio sciapo che saporito.
5. Cioccolato dark
Il cioccolato fondente potrà lenire la mancanza di sale per gli ipertesi, visto che questa saporita pietanza contiene i flavanoli, capaci di rendere i vasi sanguigni più elastici. 15 grammi di cioccolato fondente al giorno faranno al caso vostro, a patto che contengano almeno cacao al 70%.
6. Un bicchierino sì. Due no.
Ovviamente nessun medico vi dirà mai di alzare il gomito eppure bere quantità moderate di alcool al giorno, secondo diverse ricerche, non solo aiuta a prevenire malattie cardiache ma potrebbe aiutare la vostra pressione sanguigna a diminuire. Ovviamente si parla di minime quantità: da un quarto a metà di 0,34 litri di birra (o 0,14 litri di vino) al giorno. Senza barare.
7. Dal caffè al dek
Oltre a ciò, soggetti con ipertensione conclamata non hanno manifestato variazioni collegabili all’ uso di caffè , né sono stati riscontrati maggiori pericoli di infarto al miocardio, tuttavia essendo la caffeina un vasocostrittore, meglio chiedere al proprio medico oppure diminuire la dose giornaliera di caffè ed usare il caffè decaffeinato. Gli scienziati hanno a lungo dibattuto sul destino riservato alla caffeina per gli ipertesi ma uno studio della Duke university ha stabilito che questa sostanza sarebbe da evitare semplicemente perchè si tratta di un vasocostrittore. E la situazione peggiora sotto stress: il cuore pompa più velocemente e la pressione inevitabilmente, sale.
8. Meglio un tè all’ibisco
I ricercatori della Tufts University hanno evidenziato come i partecipanti ad uno studio che hanno sorseggiato tre tazzè di tè all’ibisco, hanno riscontrato una diminuzione netta della pressione arteriosa sistolica di ben 7 punti in 6 settimane mediamente (chi prendeva un placebo ha avuto solo un punto di diminuzione). Le proprietà fitoterapiche dell’ibisco sembrano dunque capaci di diminuire la pressione alta e visto che molte tisane ne sono ricche, vale la pena farne uso.
9. Lavorare un po’ meno
Con la crisi economica attuale è difficile ipotizzare una vita rilassata in ufficio ma è certo che lavorare troppo fa salire la pressione e non solo per lo stress diretto: far tardi in ufficio, comporta spesso pasti frugali ed errati ed impedisce di andare in palestra o di fare sport. La California University ha studiato 24,205 soggetti e il 15% di questi, trascorrendo 41 ore in ufficio, ha avuto un aumento dell’ipertensione. Mettere un timer sul vostro pc e appena possibile…scappate a casa.
10. Relax musicale
Secondo i ricercatori dell’università di Firenze, se gli ipertesi sono liberi di scegliere quale musica ascoltare ogni giorno, in totale relax, per 30 minuti al giorno, gli effetti sono assicurati. 28 adulti già in cura con farmaci, hanno riscontrato 3,2 punti in meno di pressione sistolica media in una settimana e 4,4 punti in meno dopo un mese.
11. Meglio non russare
I ricercatori della Alabama University hanno evidenziato che la maggior parte dei soggetti che soffre di apnee notturne, ha alti livelli di aldosterone, un ormone che può far aumentare la pressione del sangue. Dunque curare le apnee notturne non solo vi farà riposare meglio ma, al diminuire dell’aldosterone, dovrebbe diminuire anche la pressione.
12. La soia
Secondo il Journal of the American Heart Association, sostituendo alcuni carboidrati raffinati con alimenti ricchi di soia o delle proteine del latte, si può migliorare nettamente la circolazione e dunque, abbattere l’ipertensione. Dunque occhio alla vostra dieta.
13. Integrare la propria dieta con gli Omega-3
L’ipertensione può non manifestarsi con sintomi apparenti o può dare cefalea, nervosismo, insonnia, epistassi, vista annebbiata, edema, respiro corto, vertigini, fischi nelle orecchie e infine emorragie oculari.
La dieta è molto importante per l’ipertensione e dovrebbe essere il primo fattore considerato in una terapia. L’alimentazione più indicata per abbassare o eliminare l’ipertensione, è ricca di frutta, verdura fresca e cereali. Se tale dieta non fosse gradita, bisogna ridurre drasticamente i grassi animali, lo zucchero e il sale. Il sodio è una causa fondamentale dell’ipertensione perché causa la ritenzione idrica che aggiunge stress al cuore e all’apparato circolatorio. Si consiglia di consumare alimenti ricchi di potassio come pesce, banane, patate, pomodori, pesche, avocado e succo di arancia. Sono necessari anche gli alimenti ricchi di calcio come il latte parzialmente o totalmente scremato, gli spinaci e i broccoli, e quelli ricchi di magnesio, come i legumi secchi (fagioli e piselli), le verdure di colore verde scuro, il latte, le noci, i fagioli di soia e il pesce. Gli alimenti di cui si conoscono le proprietà ipotensive sono il sedano, l’aglio e la cipolla, i pesci grassi o l’olio di pesce (salmone, sardine, tonno, aringhe e sgombri) e l’olio di oliva.
D'altra parte diversi studi dimostrano che il fattore decisivo per la prevenzione del rischio cardiovascolare è l’aumento del consumo di verdura e frutta fresca, ricche di antiossidanti e potassio, piuttosto che l’esclusione della carne e dei famigerati grassi animali (BMJ, 1996; 312: 1479; BMJ, 1996; 312: 478-81; JAMA, 1995; 274: 1197; Lancet, 2002; 359: 1969-74). Per quanto riguarda il consumo di proteine poi, il mito per cui un loro eccesso sia la causa dell’ipertensione è del tutto privo di fondamento, così come dimostrato da alcuni studi (Circulation, 1996;94(7):1629-34; Circulation, 1996, 94(10):2417-23).
Non bisogna invece assumere L-tirosina, fenilalanina e vitamina E perché possono essere dannose. Chi prende farmaci inibitori MAO (monoaminossidasi), non dovrebbe assumere tiramina e tirosina perché la combinazione delle due sostanze causa l’aumento della pressione. Chi ha una pressione sanguigna difficile da controllare dovrebbe evitare l’aspirina perché può causare l’infarto. Consultate un medico.
Le erbe che possono essere d’aiuto sono l’aglio, il finocchio, la cimicifuga racemosa, il pepe di Cayenna, il biancospino, il rosmarino, l’infusione di suma, i fiori di crisantemo, i bagni di lavanda (rilassanti), la camomilla, l’astragalo, il prezzemolo, il fungo reishi e la radice di peonia.
L’esercizio fisico regolare e di intensità moderata e la perdita di peso (per chi è sovrappeso) sono essenziali per prevenire e curare l’ipertensione perché mantengono sano l’apparato circolatorio. Camminare, nuotare lentamente e andare in bicicletta sono attività indicate. Condurre una vita serena e tranquilla è della massima importanza per ridurre e prevenire l’ipertensione. Lo yoga rilassa, sgranchisce il corpo e migliora la salute e il benessere globali (vedi la Parte II). I rapporti sessuali non dovrebbero essere troppo intensi perché possono essere pericolosi per gli ipertesi. Consultate un medico.
In linea di massima : una dieta controllata, tre sessioni sportive a settimana, due bicchieri di vino al giorno, poco stress e zero sigarette, questa è la formula che ci salva dall'ipertensione.
Ecco un altro esempio di trattamento dell'ipertensione borderline senza ricorrere ai farmaci.
APPROCCI PER BLOCCARE L’IPERTENSIONE BORDERLINE O LA CONCLAMATA INIZIALE
RIPRISTINARE IL PESO NORMALE
INIZIARE UN PROTOCOLLO DI ATTIVITA’ FISICA MOTORIA PER 4-5 VOLTE A SETTIMANA (iniziare gradatamente fino ad effettuare 30-60 minuti di camminata, cyclette o tapis roulant). Ogni Kg perso riduce la pressione di CIRCA 1mmHg, l'attività fisica da sola è in grado di diminuire il rischio di mortalità per qualsiasi malattia. Dopo aver eseguito un esercizio di tipo aerobico di 30-40 minuti, la pressione rimane più bassa di 5-8 mmHg per circa 13 ore.
Lo sforzo fisico dovrebbe essere graduato in modo da provocare un aumento della pressione cardiaca fino a valori pari a circa il 70% di quella teorica massimale (Fc max = 208 - 0.7 * età), quindi in caso di 45 anni dovrebbe arrivare massimo a 123 battiti, importante quindi monitorare tramite il cardiofrequenzimetro. Si deve incominciare con un po' di ginnastica a corpo libero prima della seduta.
E' indubbio che anche in questo caso, trattandosi di pazienti, in quanto malati di ipertensione, occorre uno stretto controllo medico, quindi tenere sotto controllo la pressione monitorandola spesso.
RIDURRE L’INGESTIONE DI SODIO, ABOLIRE GLI ALIMENTI CONSERVATI CON IL SALE, RIDURRE GLI ALIMENTI CON GRASSI SATURI E IDROGENATI E COLESTEROLO, RIDURRE GLI ALIMENTI AD ALTO INDICE GLICEMICO
Ridurre alimenti ad alto indice glicemico (glucosio, miele, pane bianco, patate, cereali, cracker, cereali per la prima colazione, uva, banane, carote, riso bianco) e favorire quelli a medio indice glicemico (pane integrale, pasta spaghetti, mais, arance, cereali integrali per prima colazione, riso brillato) e quelli a basso indice glicemico (fruttosio, yougurt, piselli, mele, pesche, fagioli, noci, riso parboiled, latte).
E' più salutare associare ad un pasto ricco di carboidrati come la pasta, alimenti proteici come la carne/pesce e/o alimenti ricchi di fibre come la verdura.
Paradossalmente se l'obiettivo è quello di dimagrire è meglio mangiare un piatto di pasta con una scatoletta di tonno e pomodoro o con del macinato magro piuttosto che mangiare lo stesso quantitativo di pasta senza condimenti.
E i grassi? Aggiungere un cucchiaio di olio d'oliva, oltre a rallentare la successiva comparsa della fame, diminuisce anche l'indice glicemico del pasto.
Anche il rapporto fruttosio-glucosio è importante: un maggior contenuto in fruttosio riduce la velocità di assorbimento dei carboidrati.
INTEGRAZIONE CON MAGNESIO e POTASSIO. Si può assumere un integratore magnesio/potassio al giorno sotto controllo del medico, ciò aiuterà a contrastare l’ipertensione provocata dall’eccesso di sodio, inoltre hanno un'azione positiva sulla regolazione della pressione arteriosa.
FARE USO DI ACIDI GRASSI POLINSATURI (OMEGA 3-6-9) magari come integratore una capsula al giorno da assumere dopo pranzo.
Utilizzare acqua oligominerale (cioè con residuo fisso >50 < 500 mg/L e nitrati non superiori a 10 mg/l).
CERCARE DI DIVENTARE MENO COMPETITIVI CON SE STESSI E CON GLI ALTRI PERCHE’ LO STRESS E’ NOTEVOLE CAUSA DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA.
IN CASO NON SI RIESCA A LIMITARE CON QUESTI ACCORGIMENTI LA PRESSIONE, BISOGNA RICORRERE ALL’AIUTO FARMACEUTICO, IL QUALE CURA PERO’ I SINTOMI E NON PER SEMPRE LE CAUSE, QUINDI SE SI INTERROMPERA’ L’USO I VALORI DI PRESSIONE TORNERANNO A SALIRE.
PER TUTTE LE INFORMAZIONI FARMACEUTICHE E PER INIZIARE UN PROTOCOLLO DI TRATTAMENTO E' INDISPENSABILE SENTIRE IL PROPRIO MEDICO.
E' STATO TROVATO NELLA RUCOLA UN PRINCIPIO ATTIVO CHE ABBASSEREBBE LA PRESSIONE SANGUIGNA, IN PARTICOLARE L'ERUCINA. UNA PORZIONE AL GIORNO DI CIRCA 40 GRAMMMI AL GIORNO GIA' POTREBBE ESSERE EFFICACE. STIMOLEREBBE LA DILATAZIONE DEI VASI SANGUIGNI ABBASSANDO LA PRESSIONE ARTERIOSA, INOLTRE PROTEGGEREBBE DALL'INVECCHIAMENTO GRAZIE ALLE SUE PROPRIETA' ANTIOSSIDANTI. ANCHE I CAVOLI E BROCCOLI SONO RICCHI DI ERUCINA MA LA COTTURA NE DETERIORA LE CARATTERISTICHE. SEMBRA CHE CHI ASSUME WARFARIN (UN FARMACO ANTICOAGULANTE) E PER CHI SOFFRE DI TIROIDE DEVE AVERE PRECAUZIONE NELL'ASSUMERE REGOLARMENTE LA RUCOLA (CHIEDERE AL PROPRIO MEDICO).
STILI DI VITA VIRTUOSI IN SINTESI
Le indicazioni essenziali della comunità scientifica per contenere il rischio di ipertensione arteriosa sono le seguenti :
1) Abolire il fumo immediatamente
2) Ridurre drasticamente il sale da cucina (secondo un studio scientifico condotto dalla Societè Italiana dell'Ipertensione Arteriosa, in collaborazione con il Ministero della Salute, gli italiani ne assumono regolarmente più del doppio della dose massima consentita
3) Aumentare il consumo di tutti gli alimenti che contengono polifenoli (cacao e cioccolato fondente, frutti di bosco, agrumi, ciliege, polline, olio di oliva spremuto a freddo, aglio, cipolla, radicchio, cavoli, broccoli, pomodoro, etc.) i quali secondo uno studio pubblicato sul British Journal od Nutrition contribuiscono sensibilmente ad abbassare la pressione
4) Praticare quotidianamente attività fisica aerobica (l'ideale sarebbe fare 10mila passi al giorno ovvero circa 6 km di camminata
5) Mantenere un basso indice di massa corporea inferiore a 25 diminuendo le calorie (dimagrire)
Omega-3 sono Vitality di Omegor.
Olio di Cocco Alimentare Coconoil
Uno studio illustra la possibile correlazione tra ipertensione arteriosa e calvizie androgenetica.
Altri argomenti correlati : la salute del cuore, acidi grassi polinsaturi, coenzima Q10, grassi, omocisteina, arteriosclerosi, fumo, invecchiamento, rallentare l'invecchiamento, pressione sanguigna, lo stress, la melatonina, ormone della crescita.