LA SALUTE DEI RENI / I CALCOLI RENALI
I reni sono dei grandi regolatori
chimici dell'organismo umano e conservano in esatta proporzione
l'acqua del sangue e mantengono in giusto equilibrio le sostanze minerali : un
lieve eccesso di potassio ad esempio potrebbe arrestare il cuore; regolano
l'equilibrio tra alcali e acidi; disperdono l'urea che se in eccesso
provocherebbe grave danno alla salute.
Nel periodo delle 24 ore i reni
depurano dalle scorie circa una tonnellata e mezzo di sangue, ovvero lo filtrano
per 300 volte.
Hanno una capacità circa due
volte superiore a quella che occorre per mantenere il corpo in buona salute.
Infatti se dovesse essere necessaria l'asportazione di un rene malato, quello
rimasto compierebbe agevolmente un lavoro doppio.
I reni sono degli organi
rosso-bruni, grossi come un pugno, pesano solo circa un etto ciascuno ma
racchiudono il più complicato sistema di tubature del corpo umano.
Ognuno di essi posti ai lati
della spina dorsale, contiene un milione di elementi funzionali : i nefroni.
Ad occhio nudo un singolo nefrone
non è più grosso di un granello di sabbia ma al microscopio ha l'aspetto di un
verme dalla grossa testa e dal corpo simile ad una coda aggrovigliata.
La testa è il glomerulo di
Malpighi, la coda è il tubulo. Nella testa c'è un fitto groviglio di
vasi capillari che filtra di continuo il sangue, lasciandone trasudare la parte
acquosa nella guaina del glomerulo stesso ma trattenendo quasi tutte le cellule
sanguigne e quasi tutte le proteine. Oltre il 98 % del liquido che si raccoglie
nella guaina è poi riassorbito dai tubuli, i quali hanno uno sviluppo di un
centinaio di km. Con un raffinatissimo processo di selezione, i tubuli
restituiscono al sangue gli amminoacidi, il glucosio e i minerali necessari alla
salute, scartando le scorie e l'acqua in eccesso.
Le goccioline espulse si
raccolgono in un serbatoio comune, collegato alla vescica mediante l'uretere.
Una contrazione dei muscoli, che avviene con una frequenza da 10 a 30 secondi e
che si propaga come un'onda, spinge il liquido nella vescica.
La gravità delle malattie renali
varia secondo la natura e la causa del male e secondo la zona del rene colpito.
L'infezione renale che è
causata dall'invasione di certi batteri e si manifesta con
febbre, dolori di
schiena e altri sintomi. Se viene diagnosticata e curata può anche non
interferire immediatamente con la funzione renale.
Una delle malattie renali più
note è la glomerulonefrite diffusa acuta o morbo di Bright.
In realtà si
suole indicare con questo nome ogni infiammazione del rene.
Varie cause possono
causare l'infiammazione di questo organo sensibile : veleni, ferite, tossine
emesse da batteri in altri punti dell'organismo.
I nefroni infiammati, perdendo
la loro capacità selettiva, lasciano passare le vitali cellule e proteine del
sangue e si possono scoprire nelle urine.
Oppure possono riassorbire troppa
acqua e trattenere sali minerali in eccesso, provocando gonfiori alle braccia,
gambe, palpebre.
La glomerulonefrite acuta, non
ben curata, può trasformarsi in una forma cronica, dai sintomi meno evidenti ma
dalle conseguenze più gravi, in quanto, col tempo, può compromettere
irrimediabilmente la capacità dei reni di compiere la loro funzione depuratrice.
Si stabilisce così uno stato di insufficienza renale, la cui fase
terminale è la tanto temuta uremia, cioè una grave intossicazione
dell'organismo.
Nell'insufficienza renale acuta si
ha una rapida riduzione della funzionalità renale che determina aumento della
azotemia, di altri metaboliti escreti dal rene, ritenzione idrica ed alterazioni
elettrolitiche.
Nell'insufficienza renale cronica
si ha lento e progressivo decadimento della funzione renale, indipendentemente
dalla nefropatia causale.
Se i reni cessano di secernere
urina le scorie si accumulano nell'organismo.
Oltre che da grave insufficienza
renale ciò può essere causato da problemi circolatori, per cui giunge ai reni
una quantità insufficiente di sangue.
Ustioni gravi o ferite seguite da choc
possono causare il blocco dei reni.
Ci sono alcuni disturbi che possono essere
il segnale di un'insufficienza renale.
Non vanno sottovalutati mai, soprattutto
se si soffre di pressione alta o di diabete.
Bisogna consultare il medico se le urine
da qualche tempo sono sempre di colore scuro oppure rosso sangue, se hanno un
cattivo odore, ma anche se è aumentata notevolmente negli ultimi mesi la loro
quantità, soprattutto quando ci si alza di notte.
Attenzione anche a un gonfiore localizzato
soprattutto agli arti inferiori, un dolore nella zona lombare e un senso di peso
a livello dei reni.
PREVENZIONE E TERAPIA
DELL'INSUFFICIENZA RENALE
Il primo passo nel trattamento della IRC è
identificare la causa che la ha determinata e, se possibile, rimuoverla.
Infatti esistono numerose patologie la cui causa è
identificabile e rimovibile anche con facilità.
Basti pensare alle nefropatie ostruttive in cui la
semplice, ma tempestiva, identificazione di un calcolo e la sua
frantumazione con onde d'urto, consente di evitare il danno renale che,
lasciato a se, diventa irreversibile.
In altri casi la rimozione della causa, pur non
determinando un miglioramento della insufficienza renale, ne rallenta
l'evoluzione.
È questo, ad esempio, il caso delle nefropatie da
analgesici e da farmaci nefrotossici in generale, ma soprattutto della
malattia
diabetica in cui la progressione del danno renale è notevolmente
accelerata da un cattivo controllo glicemico.
Tuttavia l'insufficienza renale cronica è una
malattia progressiva ed il danno frequentemente procede
indipendentemente dalla causa che lo ha determinato.
Per tale motivo il medico ed il paziente devono
agire concordemente per mettere in atto tutte le misure necessarie a
rallentarne l'evoluzione ed a prevenirne le complicanze.
Questo approccio consente frequentemente di
ridurre il ritmo di progressione dell'IRC (a volte fin quasi arrestarlo)
prolungando notevolmente la sopravvivenza renale e consentendo una
qualità di vita molto buona.
Il trattamento della IRC prevede
- misure generali per ridurre il ritmo di
progressione della insufficienza renale,come le misure dietetiche
- trattamento delle complicanze (sovraccarico
idrico, alterazioni ossee, anemia, acidosi metabolica etc..)
- preparazione per la terapia sostitutiva
(dialisi o trapianto di rene)
Prevenzione
E' importantissimo tenere sotto controllo
l'ipertensione
arteriosa.
Bisogna inoltre correggere un'eventuale
anemia : questo si ottiene con l'uso di ferro e di fattori eritropoietici
con l'obiettivo di mantenere l'emoglobina fra 11 e 12 g/dl: una emoglobinemia in
tale range migliora la qualità di vita e riduce il ritmo di peggioramento della
malattia.
Nella dieta bisogna ridurre l'apporto
proteico tramite una dieta equilibrata :
Proteine 0.6 - 0.7 g/kg/peso ideale, (75%
ad alto valore biologico)
Glucidi 60% delle calorie (zuccheri complessi)
Lipidi 30% delle calorie
Calorie > 30-35 Kcal/kg peso ideale /die
Non è noto se la dieta ipoproteica
rallenti la progressione della malattia renale, in quanto gli studi in merito
sono discordanti anche se una metanalisi di studi randomizzati - controllati ha
dimostrato una utilità per questo scopo. (Fouque D, Laville M, Boissel JP. Low
protein diets for chronic kidney disease in non diabetic adults.Cochrane
Database Syst Rev. 2006 Apr 19;(2):. Review.)
In ogni caso la dieta è sicuramente utile
nel migliorare il controllo dell'acidosi, dell'anemia, del metabolismo Calcio -
Fosforo, nel ridurre i valori di azotemia, fosforemia e PTH. (Ikizler TA.Dietary
protein restriction in CKD: the debate continues. Am J Kidney Dis. 2009 Feb;53(2):189-91)
L'apporto calorico è di estrema importanza
in quanto lo stato tossico conseguente all'insufficienza renale tende a ridurre
l'appetito e molti pazienti tendono alla denutrizione.
Per tale motivo e per assicurare una
riduzione quanto più possibile dell'introito fosforico è utile ricorrere all'uso
di prodotti ipoproteici (biscotti, fette biscottate, pane, pasta, farina).
È inoltre necessario moderare l'introito
di potassio e quello di sale (non più di 2 grammi al giorno di sale aggiunto
agli alimenti).
Un tempo, per quanto i sanitari
lottassero con energia per ristabilire la funzione renale, nella maggioranza dei
casi le vittime dei blocchi renali affondavano a poco a poco in un sonno da cui
non c'era risveglio.
Il primo rudimentale rene
artificiale venne creato durante la seconda guerra mondiale.
Alcuni pazienti
vennero mantenuti in vita 30 o più giorni.
Poi col tempo i reni artificiali sono
stati enormemente perfezionati.
Vi sono malati, affetti da
insufficienza totale dei reni, che vengono tenuti in vita da anni grazie
all'applicazione, più volte alla settimana, del rene artificiale, che depura il
loro sangue (emodialisi extracorporea).
Più diffuso ma meno grave è il
blocco parziale dei reni.
I liquidi si accumulano negli interstizi tra le
cellule, e spesso le gambe, i piedi, l'addome si gonfiano : un fenomeno chiamato
edema.
Sono a disposizione dei medici vari tipi di potenti diuretici
(farmaci che aumentano l'emissione di urina).
Sotto lo stimolo di questi
farmaci, gli ammalati saturi di acqua arrivano spesso a perdere in una sola
settimana una quindicina di litri di liquido superfluo.
Uno dei più straordinari
progressi nella cura delle gravi disfunzioni renali è il trapianto chirurgico di
un rene da una persona all'altra.
Per oltre mezzo secolo questo fu soltanto un
sogno; i chirurghi che lo tentarono scoprirono che gli anticorpi per difendere
l'organismo aggredivano e distruggevano i tessuti dell'organo "estraneo".
Si
affrontò il problema con vari metodi. Anche i raggi X.
I medici sapevano che
forti dosi, quasi mortali di raggi X avrebbero soppresso temporaneamente la
possibilità dell'organismo di produrre anticorpi.
Mentre i mezzi di difesa
dell'organismo si ricostituivano a poco a poco, non poteva darsi che l'organismo
accettasse l'organo trapiantato?
Fu effettuata una prova su un caso disperato ed
ebbe successo.
Poi con gli anni vennero perfezionate altre tecniche.
La prova più largamente usata per
offrire al medico informazioni relative a quasi ogni organo, tessuto e liquido
dell'organismo, è l'umile analisi dell'urina.
Perfino i medici dei tempi
antichi riconoscevano nell'urina un importante elemento diagnostico. Il colore,
la brillantezza, il sedimento erano dati su cui basavano le loro diagnosi.
Quali sono gli esami più comuni
dell'analisi dell'urina?
- Albumina
- Normalmente i filtri renali consentono solo
ad una minima quantità dell'albumina contenuta nel sangue di sfuggire
attraverso l'urina. L'aumento di tale quantità può significare che i reni
sono infiammati, infetti o degenerati, che c'è un tumore o una cisti, o che
tossine o un'infezione batterica presenti altrove nell'organismo stanno
riducendo la loro efficienza. In certi momenti, per esempio dopo un
esercizio violento, l'albumina può fare la sua comparsa nell'urina senza
alcun significato allarmante.
Zucchero
Lo zucchero deve essere presente nel sangue entro
limiti strettamente definiti. Quando il suo livello diventa troppo elevato, è
espulso dai reni. Lo zucchero nell'urina fa supporre il
diabete, ma può anche significare che il paziente si è rimpinzato
di dolciumi.
Peso specifico
Il peso dell'urina confrontato con quello di un
ugual volume di acqua pura, dà una buona indicazione dell'efficienza della
funzione renale. L'urina troppo acquosa può indicare che i reni non compiono a
dovere il loro compito di concentrare i rifiuti e fa sospettare una malattia.
Acidità
Di regola l'urina è acida. Se è alcalina in
parecchi campioni, può esserci qualcosa di anormale. Ciò accade spesso nelle
infezioni della vescica o dei reni. Anche in certi stadi della polmonite
l'urina può essere alcalina, mentre in alcune malattie nervose lo è sempre. Ma
la prova di acidità può anche indicare semplicemente le abitudini dietetiche
di una persona: un regime vegetariano tendere a rendere alcalina l'urina; la
carne aumenta l'acidità.
Pigmenti biliari
Varie malattie del fegato o delle vie biliari
possono provocare un rigurgito della bile nel sangue e una successiva
filtrazione nell'urina. La presenza di pigmenti biliari nell'urina dà quindi
l'annunzio che una malattia è in atto e che si richiede l'ulteriore attenzione
del medico.
Esame microscopico
Lo studio dei sedimenti urinari al microscopio può
spesso mettere in evidenza qualche disturbo. Le tracce di pus possono indicare
la presenza di un'infezione in qualche punto delle vie urinarie. Se i reni
sono malati, il materiale proteico può accumularsi ed essere espulso sotto
forma di cilindretti, che riproducono lo stampo in cui si sono formati, cioè i
minuscoli tubuli del rene.
Esami molto più complessi vengono compiuti
sull'urina. Un cancro lungo le vie urinarie, per esempio, libera spesso
cellule caratteristiche, identificabili al microscopio.
Anche i prodotti terminali degli ormoni compaiono
nell'urina, e la loro quantità è indice del funzionamento delle ghiandole,
particolarmente di quelle sessuali e delle surrenali. Anche la gravidanza è
rivelata attraverso un esame delle urine, dato che le donne incinte accumulano
nell'urina, in quantità facilmente individuabili, gli ormoni femminili in
eccesso.
Durante la gravidanza l'analisi dell'urina diventa
una importantissima salvaguardia della salute. L'organismo della donna incinta
deve compiere un doppio lavoro : i reni sono chiamati a eliminare non soltanto
i rifiuti della madre, ma anche quelli del nascituro.
Una persona può negare ostinatamente di essere
dedita agli stupefacenti ma, se lo è, la sua urina lo denuncia.
Per mantenere i reni in buona salute è buona
abitudine : misurare periodicamente la pressione arteriosa, soprattutto se si
fa vita sedentaria assumere farmaci antinfiammatori o antidolorifici
solo per effettiva necessità e se prescritti dal medico; tenere sotto
controllo i grassi del sangue e la glicemia; se è presente in famiglia
la gotta misurare due volte l’anno l’uricemia, effettuare periodicamente una
visita di controllo dal medico e l'analisi delle urine.
Anche semplicemente bere
acqua in giusta quantità può aiutare la salute dei
reni.
I CALCOLI RENALI
I calcoli renali si
manifestano quando i sali minerali, l'acido urico e altre sostanze cominciano a
cristallizzare, formando masse di varie dimensioni : dalla renella,
formata da granelli piccoli come capocchie di spillo, a formazioni grandi come
una palla di tennis. I calcoli piccoli (cristalli o micro calcoli) passano spesso inavvertiti attraverso gli
ureteri, ma quelli di maggiori dimensioni arrivano talvolta ad ostruire i tubi,
respingendo le scorie fino al rene e causando dolori atroci.
Proprio a causa della loro forma e
composizione chimica i calcoli renali possono muoversi dalla sede di
origine e andare ad ostacolare il flusso dell’urina. Tale ostacolo,
oltre a causare un dolore spesso intenso, favorisce infezioni
urinarie e, se persiste per lunghi periodi, aumenta le possibilità
di danno ai reni fino a sviluppare una insufficienza renale
progressiva.
Normalmente le urine contengono
sostanze che impediscono la formazione di calcoli, ma non sempre
tali composti sono presenti in quantità adeguate o svolgono
efficacemente la loro funzione. Anche i mucopolissaccaridi,
grazie alle loro proprietà colloidali favoriscono il mantenimento
in soluzione dei sali allontanando la formazione di calcoli renali.
TIPI DI
CALCOLI RENALI
|
CALCICA
(70-80%) |
MISTA
(5-10%) |
URICA
(5-15%) |
INFETTIVA
(10-15%) |
CISTINICA
(1-2%) |
|
Ossalato di
calcio (60%)
Ossalato di calcio e fosfato di
calcio (30%)
Fosfato di calcio (10%) |
Ossalato di
calcio, acido urico e fosfato di calcio (30%) |
Acido urico |
Struvite
(fosfato - ammonio - magnesio)
Struvite e carbonato apatite o urato
di ammonio
Fosfato di calcio |
Cistina |
A questi dati
vanno aggiunti i calcoli di origine rara (incidenza 1-2%)
che possono essere causati dall'accumulo di xantina,
ipoxantina, colesterolo, acidi grassi o 2,8-idrossiadenina |
Generalmente la colica renale causa
comunque un dolore intenso ed improvviso che
compare al fianco, solitamente da un solo lato,
costringendo il paziente a piegarsi su se stesso e a
chiedere con insistenza l’aiuto degli astanti. Tale
dolore può procedere a fasi alterne diminuendo di
intensità per un attimo, per poi peggiorare rapidamente.
Successivamente il dolore tende ad irradiarsi
anteriormente e a scendere in basso verso l'inguine;
qualche volta le coliche si associano a dolore
testicolare o al grande labbro nella femmina.
Quando il calcolo si
muove scendendo nell'uretere ed avvicinandosi alla
vescica possono comparire ulteriori sintomi come il
bisogno frequente di urinare ed il bruciore; a tutti
questi segni possono associarsi altri disturbi come la
nausea, il vomito e la presenza di urine torbide, a
volte con sangue e di cattivo odore. Altre volte vi è
una incapacità totale di emettere urine.
Il trattamento della colica renale
si basa sulla somministrazione di farmaci antispastici (riducono
la contrattilità della muscolatura liscia) e di medicinali
analgesici per tamponare il dolore. Di largo impiego sono i
classici FANS che, risolvendo il dolore, interrompono il circolo
vizioso dolore-spasmo-dolore senza interferire con il mantenimento
della peristalsi ureterale, indispensabile per la progressione e
l’eliminazione spontanea del calcolo. L'uso di antispastici andrebbe
invece limitato ai casi in cui la progressione del calcolo, a causa
delle sue dimensioni e morfologia, appaia estremamente improbabile.
Per favorire l'eliminazione
del calcolo renale si ricorre spesso ad un metodo
classico ed efficace chiamato "colpo d'acqua". In
base ai principi di questa tecnica si invita il paziente
a bere rapidamente un litro/un litro e mezzo di acqua
minimamente mineralizzata, in modo da scatenare una
potente spinta urinaria che faciliti l'espulsione del
calcolo.
Nel caso
tali metodiche non siano sufficienti ad eliminare
spontaneamente il calcolo si può fare ricorso a diverse
tecniche, chirurgiche e non. L’indicazione dipende dalla
grandezza e dalla sede del calcolo renale, per esempio
se il calcolo ha un diametro inferiore ai 4 mm si
assiste ad una espulsione spontanea nell'80% dei casi.
LITOTRISSIA
EXTRACORPOREA : una serie di onde d’urto
generate esternamente al corpo del paziente
favoriscono la frantumazione del calcolo e
l'eliminazione spontanea dei piccoli frammenti. Tale
intervento è indicato in caso di calcoli di piccole
e medie dimensioni (inferiori agli 1,5-2cm)
URETROSCOPIA :
tramite una piccola sonda inserita per via uretrale il
medico raggiunge ed esamina il calcolo frantumandolo con
ultrasuoni o raggio laser.
LITROTISSIA RENALE
PERCUTANEA : procedimento invasivo che consiste nel
frantumare il calcolo ed estrarne i frammenti tramite
uno strumento inserito attraverso un piccolo foro
effettuato nel fianco.
TRATTAMENTO CHIRURGICO
: si rende necessario nei casi estremi o qualora le
precedenti tecniche abbiano dato scarsi risultati
Poiché il dolore delle
colica è dovuto alla contrazione spastica della
muscolatura liscia che tenta in questo modo di superare
l'ostruzione, è possibile mitigare il dolore
immergendosi in una vasca colma d'acqua quasi bollente.
Il calore esercita infatti un potente effetto
vasodilatatorio favorendo il rilasciamento della
muscolatura. Tali immersioni vanno invece evitate in
presenza di sangue nelle urine dato che le proprietà
antispastiche del calore favorirebbero l'emorragia.
Il ruolo della dieta nella
comparsa dei calcoli renali non è ancora stato pienamente chiarito.
Quel che è certo è che nessun tipo
di calcolosi può essere ricondotto unicamente ad un’alimentazione
scorretta.
Il più delle volte alla base del
problema esiste infatti una predisposizione di origine genetica. Per
questo motivo non può esistere una dieta precisa ed universale per
evitare che si formino i calcoli.
Un'unica raccomandazione trova un
consenso unanime da parte di medici e ricercatori: per
evitare la formazione di calcoli renali è fondamentale mantenere
idratato l'organismo assumendo le giuste quantità di liquidi con la
dieta.
CARNE e CALCOLI RENALI
: alcuni studi hanno dimostrato che una dieta ricca
di carne conduce più frequentemente ad una calcolosi
renale. A causa dell'eccessivo consumo di proteine
l’urina diviene più acida ed aumenta la quota
d’eliminazione di ossalati, calcio e acido urico, mentre
si abbassa quella dei citrati (sostanze che impediscono
la precipitazione di questi sali).
Nel caso vi sia una
predisposizione a calcoli renali di origine calcica,
mista (ossalico-calcica) e soprattutto urica (accumulo
di acido urico) vanno limitati tutti quegli alimenti
ricchi di purine come: acciughe, aringhe, sardine,
crostacei, fegato, animelle, rognoni, cuore, selvaggina,
oche e piccioni. Va invece incoraggiata l'assunzione di
alcalinizzanti urinari come il citrato di potassio o il
bicarbonato di sodio.
Essendo ricchi di
metionina (un aminoacido precursore della cistina) i
prodotti ricchi di proteine andrebbero limitati anche in
presenza di calcoli renali di origine cistinica.
SALE e CALCOLI RENALI
: una dieta ricca di sale aumenta l'escrezione
urinaria di calcio favorendo la formazione dei calcoli
renali. Per questo motivo e per evitare altre spiacevoli
condizioni (ipertensione, sovrappeso,
osteoporosi) si
consiglia di non assumere più di 8 grammi di sale al
giorno. In particolare è bene fare attenzione a snack e
cibi confezionati in genere che sono fonti "nascoste" ma
molto importanti di sodio.
CALCIO E CALCOLI
RENALI : il ruolo del calcio nella formazione dei
calcoli renali è stato da sempre oggetto di numerosi
studi e ricerche. Oggi si è giunti alla conclusione che
una dieta ricca di calcio non solo non predispone alla
calcolosi delle vie urinarie ma la previene riducendo
l'assorbimento di acido ossalico. Viene perciò
raccomandato un apporto giornaliero di 1200 mg di calcio
di cui 800 mg forniti da latticini.
Un eccesso di ossalato si
è invece dimostrato particolarmente dannoso in quanto
fattore predisponente alla formazione di calcoli (specie
se accompagnato ad un ridotto consumo di liquidi).
L'ossalato è ubiquitario (si trova un po' dappertutto),
ma alcuni alimenti ne sono particolarmente ricchi:
cioccolata, nocciole, coca-cola e bevande gassate in
genere, succhi di frutta, the,cavoli, piselli, asparagi,
spinaci, rabarbaro.
Bisogna comunque
sottolineare che in caso di iperproduzione fisiologia di
ossalato, ridurre il consumo di questi alimenti previene
sì i calcoli renali, ma lo fa soltanto in maniera
marginale. Ciò che conta, ancora una volta, non è tanto
l'introduzione complessiva di ossalati quanto la
relativa quantità di liquidi presenti nella dieta.
DOLCI E CALCOLI RENALI
: un consumo smisurato di zuccheri con la dieta, aumenta
l’eliminazione di calcio nell’urina e, di conseguenza,
il rischio che si formino dei calcoli. Inoltre alcuni
ingredienti tipici dei dolci (cacao) sono
particolarmente ricchi di ossalato.
FIBRE E CALCOLI RENALI
: in presenza di calcolosi delle vie urinarie è
consigliata una dieta ricca di scorie in quanto l'acido
fitico contenuto negli alimenti di origine vegetale
(verdura, frutta e cereali integrali) si lega con il
calcio formando composti insolubili e non assorbibili.
Frutta e verdura aumentano inoltre l’eliminazione di
citrati, sostanze molto efficaci nell'impedire la
formazione dei calcoli. Per questo motivo il succo di
limone, che contiene circa il 5-7% di acido citrico, è
l'alimento ideale per chi soffre di calcoli renali.
POTASSIO E CALCOLI
RENALI : secondo alcuni Autori gli alimenti ricchi
di potassio (fagioli, albicocche, piselli, patate,
aglio e frutta secca) ridurrebbero l’escrezione urinaria
di calcio senza interferire con l’assorbimento
intestinale dello ione.
VITAMINA D E CALCOLI
RENALI : un eccesso di vitamina D nella dieta,
peraltro difficilmente realizzabile con la sola
alimentazione, favorisce l'assorbimento intestinale di
calcio causando ipercalcemia (eccesso di calcio nel
sangue) e ipercalciuria (eccesso di calcio nelle urine).
Tale evenienza potrebbe verificarsi in un paziente che
assume regolarmente integratori di calcio e vitamina D
per combattere o prevenire l'osteoporosi.
VITAMINA C E CALCOLI
RENALI : anche un eccesso di vitamina C nella dieta
favorirebbe la sintesi di calcoli renali a causa
dell'aumentata produzione di ossalati. Si tratta anche
in questo caso di un'ipotesi difficilmente realizzabili
date le enormi quantità di vitamina C necessarie (10 g).
Tali livelli sono praticamente irraggiungibili con la
normale alimentazione (anche se integrata da
multivitaminci).
ACQUA, CALCIO E
CALCOLI RENALI : più che la qualità è importante
valutare la quantità di acqua e più in generale di
liquidi assunti con la dieta (brodo, tisane, succhi di
frutta, etc). Le persone predisposte ai calcoli renali
dovrebbero pertanto sforzarsi di bere abbondantemente e
ripetutamente nel corso della giornata (almeno 2 litri
di acqua). In caso di predisposizione individuale o per
prevenire future recidive tale quota va aumentata fino a
3 litri (IDROPINOTERAPIA).
In generale più che la
quantità complessiva di liquidi è importante adattare
l'apporto idrico alla situazione ambientale. Il
controllo visivo dell'urinazione è un esame molto
semplice che il paziente può effettuare per controllare
il proprio stato di idratazione. In particolare le urine
non devono mai apparire troppo scure o concentrate, dato
che tale caratteristica aumenterebbe il rischio di
formare calcoli renali.
Per allontanare il
rischio di calcolosi delle vie urinarie è molto
importante che la quantità di liquidi venga suddivisa
equamente nell'arco della giornata, bevendo un pò
d'acqua anche prima di coricarsi. Vanno invece evitate
alcune bevande come il the concentrato (ricco di
ossalati), coca cola (molto acida) ed alcolici
(innalzano i livelli d’escrezione dell’acido ossalico e
dell'acido urico).
Nonostante alcuni studi
abbiano dimostrato che anche le acque minerali ricche di
calcio possono costituire un fattore protettivo, in
presenza di calcolosi si consiglia l'utilizzo di acque
minimamente mineralizzate che, in quanto povere di sali
minerali, favoriscono la diuresi e facilitano
l'espulsione di piccoli calcoli renali.
QUALCHE ALIMENTO
CONSIGLIATO :
LIMONE : l'acido
citrico in esso contenuto ha potere solvente sui calcoli
renali facilitandone lo scioglimento ed impedendone la
formazione
CIPOLLA : ha un
potente effetto diuretico e favorisce l'eliminazione
dell'acido urico
PREZZEMOLO :
Stimola l'appetito e la digestione, favorisce la diuresi
eliminando piccoli calcoli renali
SEDANO : ha
proprietà diuretiche, con un'efficace azione drenante
sul fegato e sulle vie respiratorie; è pertanto utile in
caso di calcoli renali ed insufficienze epatiche
CARCIOFO, CAVOLO, MELA
E ORTICA : aumentano l'escrezione di urina.
CRUSCA D'AVENA : leggere l'interessante articolo
per scoprire tutte le benefiche proprietà della crusca
d'avena sui reni
Un prodotto favorente la funzione
renale può risultare
Genesis (il
sorprendente integratore multifattoriale di Naturdieta).