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Lo scheletro infatti non è soltanto la nostra impalcatura : esso produce sangue, ormoni, minerali. E agli uomini aumenta la fertilità.
Negli adulti lo scheletro è composto da 206 ossa. Alla nascita sono circa 270 ma alcune, crescendo, si fondono tra loro. L'osso cresce fino attorno ai 20 anni. Alla nascita le estremità delle ossa lunghe sono di cartilagine, le cui cellule si moltiplicano a livello della piastra di accrescimento. Con il tempo si forma l'osso e si smette di crescere.
Sono fabbriche in piena attività, che per 24 ore il giorno producono i globuli bianchi e rossi del sangue: ogni minuto muoiono circa 180 milioni di globuli rossi, e le nostre ossa devono sostituirli con globuli nuovi e sani, altrimenti si rischia di morire d'anemia.
Dopo la perdita di mezzo litro di sangue, sono necessari da un mese e mezzo a due mesi perché il midollo osseo ricostruisca i globuli rossi venuti a mancare.
Le ossa hanno anche altri importantissimi compiti : producono i globuli bianchi, che lottano contro le infezioni, e le piastrine ematiche, che sono essenziali per la coagulazione del sangue; costituiscono inoltre uno dei depositi per le riserve della nutrizione: nel loro midollo accumulano i grassi e le proteine che serviranno nel momento del bisogno.
Contengono inoltre quasi tutto il calcio e il fosforo essenziali all'organismo : il calcio è necessario per la coagulazione del sangue, per il battito cardiaco, per la contrazione dei muscoli e per il funzionamento del sistema nervoso.
Grazie ad un complicato sistema di autoregolazione, il calcio del latte bevuto oggi è depositato nelle ossa, mentre è man mano sottratto quello depositatovi la settimana scorsa o l'anno scorso.
Se la quantità di calcio nel sangue, nei nervi e nei muscoli scende sotto il fabbisogno normale, il corpo trae il calcio necessario dallo scheletro.
Quei bambini che consumano una dieta povera e priva di latte subiscono una tale sottrazione di calcio, che le loro ossa diventano molli e perfino deformi.
Se si passa la giornata seduti in poltrona, il nostro organismo non ha bisogno di ossa forti, e pertanto il ricambio interno elimina una parte dei preziosi minerali.
Così, chi esercita poco il fisico, con il passare degli anni va facilmente incontro a gravi fratture.
Il corpo umano ha un numero variabile di ossa : circa 206.
La colonna vertebrale del bambino, per esempio, ha di solito 33 vertebre.
Negli adulti invece, le vertebre inferiori si fondono per formare l'osso sacro e il coccige, e quindi ne rimangono 26.
Anche il numero delle costole può variare.
Di regola, ce ne sono dodici paia, ma molte persone ne hanno 11, altre 13.
In ordine di volume, le ossa vanno dal femore, situato nella parte superiore della gamba, fino all'esiguo ossicino della staffa, che si trova nell'orecchio medio.
Le ossa sono una delle cose che durano di più sulla Terra.
Si sono trovate ossa umane che risalivano a quasi un milione d'anni fa.
Non si sciolgono nell'acqua, altrimenti sarebbero subito distrutte dai liquidi organici : possono, perciò, durare più a lungo del ferro e di altri metalli che subiscono l'azione dell'umidità.
Lo scheletro umano può dirsi un capolavoro d'ingegneria; ogni parte è creata apposta per assolvere un determinato compito.
Il cervello è protetto dal cranio, più duro e più spesso dove è più esposto ai pericoli, come alla sommità.
Il midollo spinale, centro nervoso di alta sensibilità e di vitale importanza, è protetto dalle vertebre.
La colonna vertebrale dispone perfino di ammortizzatori speciali, cioè dei dischi cartilaginei disposti a guisa di cuscinetto fra una vertebra e l'altra.
Le ossa delle gambe sono cave, in conformità con il principio di ingegneria che una colonna cava è più resistente di una massiccia di peso uguale.
A parità di peso, le ossa sono più robuste dell'acciaio : la loro struttura è paragonabile a quella del cemento armato.
Ci sono due tipi di sostanza ossea : la spugnosa e la compatta.
Ogni osso, come per esempio una costola, si compone di tutt'e due i tipi.
L'osso compatto forma lo strato esterno, duro, mentre all'interno c'è il tessuto spugnoso, che a sua volta racchiude il tessuto molle del midollo, i nervi e i vasi sanguigni.
Le ossa contengono migliaia di piccoli vasi sanguigni e sono vive quanto lo stomaco.
Piccole cellule attive, denominate osteoblasti, lavorano giorno e notte a creare tessuto osseo; mentre altre cellule ad azione distruttrice, chiamate osteoclasti, operano altrettanto attivamente, per l'eliminazione del materiale di rifiuto.
Il sesso risulta evidente nello scheletro; il cranio lo determina nove volte su dieci, mentre la pelvi lo fa nel 98 per cento dei casi.
La capacità del cranio femminile è di circa 200 cm cubi inferiore a quella del cranio maschile; le arcate sopraccigliari e le mastoidi sono meno prominenti.
La donna ha le ossa pelviche più larghe e tutto il suo scheletro è più sottile e aggraziato di quello dell'uomo.
Tutte le ossa lunghe si sviluppano da zone di ossificazione, o "centri", con l'aggiunta di calcio e di altre sostanze.
Dalla nascita all'età di cinque anni, questi centri appaiono uno dopo l'altro; dai 5 ai 12 anni, diventano più grandi; dai 12 ai 21, si uniscono l'uno all'altro.
Le 23 ossa del cranio sono separate da divisione chiamate "suture", che con l'età scompaiono una dopo l'altra, secondo un rigido schema.
Delle 3 suture in cima alla testa, la prima comincia a fondersi a 22 anni, la seconda a 24, la terza a 26.
Sono scomparse del tutto a 35, 42 e 47 anni rispettivamente.
Da questo deriva che lo stato delle suture rivela, con l'approssimazione di un anno e anche meno, l'età dello scheletro normalmente sviluppato.
Un'altra indicazione dell'età è data dal tessuto osseo, perché dopo i 30 anni le ossa piatte cominciano a perdere l'apporto di sangue.
Diventano secche e fragili; talvolta si restringono.
Oggi la conoscenza scientifica dello sviluppo delle ossa serve a rispondere a questa importantissima domanda : "che cos'è un bambino sano?".
Lo scienziato può dire, precisando quasi il giorno, quando questo o quell'osso deve aumentare di volume e cambiare struttura interna; può dire se le ossa assorbono minerali e sali nella misura dovuta.
Se i raggi X mostrano che le ossa contengono le linee bianche rivelatrici dell'arrestato sviluppo o della deviazione dalla norma, ecco squillare il segnale d'allarme : si verifica lo stato di salute complessivo, si modifica la dieta e s'inizia la cura.
Così, lo scheletro è un indice rivelatore della nostra salute, del nostro modo di vivere.
La crescita delle ossa avviene con l'aggiunta di nuova sostanza ossea a quella esistente.
Quando un osso si frattura, ciascuna estremità spezzata comincia a crescere allungandosi in modo quasi magico e misterioso verso l'altra estremità.
Le cellule del tessuto connettivo si arricchiscono di minerali e diventano dure, finendo con il trasformarsi in osso vero e proprio.
Le ricerche statistiche indicano che lo stato mentale incide assai sulla frequenza delle fratture.
In uno studio eseguito su 1.500 casi di frattura, presso il Columbia-Presbyterian Medical Center di New York, si scoprì che l'80 per cento degli individui si erano fratturati le ossa quando erano in preda a una tensione emotiva : quando erano preoccupati, o adirati, o posti di fronte ad una grave decisione.
Una donna aveva inciampato nel tappeto del salotto e si era rotta una gamba proprio poco prima di ricevere la visita della suocera.
Una ragazza, che stava per essere mandata in collegio perché la madre doveva risposarsi, s'era fratturata un ginocchio nel corso d'una partita di pallacanestro.
Un tale che era stato appena licenziato aveva attraversato la strada nonostante il semaforo rosso ed era andato a finire all'ospedale con la frattura di un femore.
Alcuni fra gli incidenti studiati sarebbero potuti accadere ugualmente, ma la causa emotiva era troppo frequente perché potesse essere una pura coincidenza.
Perciò, guardando dove si mettono i piedi, specialmente se si è in ansia o in collera, non si farà che salvaguardare il proprio scheletro da qualcosa che non merita : una brutta frattura.
Lo scheletro inerte (dopo la morte) è distante anni luce dall'organo brulicante di vita, senza il quale ci afflosceremmo come tanti pupazzi di stoffa.
La nostra impalcatura interna, infatti, svolge moltissimi altri compiti, oltre a quello di sostenerci.
Il midollo delle ossa contiene le cellule staminali dalle quali nascono tutti gli elementi del sangue : i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.
Le ossa si rinnovano di continuo : è così che si mantengono in salute. Inoltre lo scheletro secerne ormoni che influenzano altri organi.
Anche se generalmente l'osteoporosi viene considerata una malattia a carico delle ossa, secondo alcuni si tratterebbe di un processo parafisiologico la cui presenza predispone a un maggior sviluppo di patologie e una conseguente diminuzione della speranza di vita, se non adeguatamente trattata.
L'osteoporosi si suddivide in primaria (originale) o secondaria ovvero conseguita per evento correlato (da iperparatiroidismo, farmaci osteotossici, ecc).
La forma primaria costituisce la quasi esclusività delle forme (95% dei casi).
Le osteoporosi primarie si suddividono in:Si manifestano principalmente nell'osso trabecolare ed è questo che è soggetto al maggior numero di fratture.
Le osteoporosi secondarie sono un gruppo ricco di varianti, ma costituiscono solo il 5% delle osteoporosi. Le principali sono classificabili come causate da:
iperparatiroidismo,utilizzo di farmaci osteopenizzanti (cortisonici, antiepilettici, eparina, anticoagulanti orali, diuretici dell'ansa),basso peso corporeo,immobilizzazione protratta,ipersurrenalismo,ipercalciuria,BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva),artrite reumatoide,sarcoidosi,celiachia,neoplasie maligne,ridotto assorbimento intestinale di nutrienti,ipogonadismo,morbo di Crohn,drepanocitosi (anemia falciforme).
Fra le varie malattie ossee è la più diffusa, colpisce entrambi i sessi, maggiormente quello femminile dopo la menopausa, che aumenta considerevolmente il rischio sino a 4 volte.
Per quanto riguarda l'etnia, anche se si riscontra in tutte, la razza bianca e quella asiatica sono le più colpite, anche se in uno studio condotto negli USA è stato riscontrato che le donne africane sono quelle più in pericolo di vita per le fratture.
La sua incidenza sta aumentando, nell'America del Sud raggiungendo quella europea, mentre negli USA la maggioranza degli adulti che hanno superato i 50 anni presenta osteoporosi o comunque una bassa densità ossea.
La forma I ha un'incidenza maggiore fra i 51 e i 75 anni, la II a partire dai 60 anni, l'idiopatica si riscontra anche negli adolescenti (dai 10 ai 18 anni) e nei giovani adulti
L'osteoporosi si manifesta inizialmente con una diminuzione del tono calcico nella massa ossea.
Le ossa più facilmente interessate dalla diminuzione del tono calcico sono le vertebre dorso-lombari, il femore e il polso.
Inizialmente asintomatico, rimane tale per 2/3 delle persone.
Le prime manifestazioni compaiono con le fratture; il dolore alle ossa e alla muscolatura ad esempio è tipico della presenza di fratture, ma esse possono anche non essere avvertite dall'individuo e possono mostrarsi anche al minimo evento traumatico.
Solitamente il dolore è localizzato alla schiena, è di tipo acuto e si aggrava in presenza di carico.
Con il progredire dell'osteopenia si può manifestare crollo vertebrale o frattura del collo femorale.
La fratture possono portare cifosi dorsale e lordosi cervicale.
Le normali radiografie, utilizzate per scoprire la presenza di fratture, non portano ad una diagnosi certa della malattia, quindi si preferisce la DEXA (la Dual-energy x-ray absorptiometry), a cui dovrebbero sottoporsi tutte le donne di età superiore ai 65 anni.
Questo tipo di esame radiografico è preferibile anche per le dosi di mrem molto inferiori rispetto alle normali radiografie (25-30 di una radiografia al torace, 1-3 della DEXA).
Il "T-Score" è il punteggio della densità, calcolato in DS (deviazione rispetto al valore normale).
La perdita ossea riscontrata per trovarsi di fronte all'osteoporosi deve essere del 30%.
Tutti i parametri biochimici e bioumorali sono utili non tanto nel verificare la presenza di osteoporosi (MOC e radiografie-risonanze), ma più che altro per verificare la buona adattabilità e responsività di un farmaco o per differenziare un'osteoporosi ad alto turn-over da una a basso turn-over; comunque è necessario che tutti i pazienti osteoporotici eseguano le analisi di base.
Biopsia del bordo del bacino (cresta iliaca).
TRATTAMENTO DEL DOLORE OSSEO DA FRATTURE :
Paracetamolo a dose antalgica 1000mg per 3/die (massimo 4g al giorno, 3 g in pazienti anziani e/o debilitati,controindicato in presenza di insufficienza epatica)
disodio clodronato alla dose di 100mg/die intramuscolo per 1 mese (o 300mg/die per 5-8 giorni in infusione lenta endovenosa (3 ore)) è un ottimo farmaco per il trattamento del dolore da frattura a causa del suo potente effetto anti-infiammatorio e Analgesico (studi clinici dimostrano la superiorità antalgica rispetto a 3g/die di Paracetamolo nel dolore da frattura osteoporotica).
Calcitonina sottocute ha buoni effetti analgesici.
Farmaci anti-infiammatori non steroidei FANS
Inibitori della ciclossigenasi tipo 2 (COXIB o COX 2 inibitori)
Tramadolo a rilascio immediato e prolungato (SR) con o senza Paracetamolo (con la combinazione dei due farmaci si ottiene un effetto analgesico sinergico)
Oppiacei deboli in associazione sinergica con Paracetamolo (Tramadolo-Paracetamolo, Codeina-paracetamolo, Ossicodone-paracetamolo)
Oppiacei maggiori quali Morfina,Tapentadolo,Buprenorfina,ossicodone,Idromorfone,fentanyl e Metadone.
Per diminuire lo stress durante lo stadio algico: