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Alcuni integratori che contengono i fitoestrogeni

Fitoestrogeni : gli isoflavoni (fitoestrogeni vegetali contenuti nella ad es. nella soia o nel trifoglio rosso)  ad esempio regolano naturalmente la produzione ormonale corporea.

Gli isoflavoni sono simili nella loro struttura agli estrogeni nel corpo umano e quindi aggiungere la soia alla nostra dieta può essere un modo di aumentare i livelli di estrogeni.

Hanno un vantaggio decisivo rispetto agli ormoni chimici : manifestano il loro effetto solo in caso di carenza di estrogeni.

Questo effetto equilibratore è particolarmente utile per le donne che desiderano sia assicurarsi un corretto e regolare equilibrio ormonale.

Gli isoflavoni della soia bloccano anche la ricezione di estrogeni pericolosi e cancerogeni di origine chimica, aiutando così a proteggere il seno (e il corpo in generale) dai rischi di tumori.

Ci sono numerosi studi clinici sugli effetti di prevenzione del cancro degli isoflavoni della soia.

Uno studio clinico controllato ha valutato l'effetto degli isoflavoni sul metabolismo osseo, per verificare il loro effetto protettivo contro la perdita di massa ossea tipica delle donne in menopausa.

La ricerca si è svolta su 40 giapponesi apparentemente sane ed in menopausa, divise in due gruppi.

Per 10 settimane, il primo gruppo ha assunto 37,3 mg al giorno di isoflavoni, il secondo un placebo.

All'inizio e al termine dello studio, è stata fatta la valutazione dell'eliminazione con l'urina degli isoflavoni e del calcio.

Si è visto che i soggetti del gruppo isoflavoni avevano un'eliminazione di calcio nettamente inferiore a quella delle donne del gruppo placebo.

L'eliminazione degli isoflavoni con le urine era invece superiore nelle donne che li prendevano, e questo indica che erano stati correttamente assorbiti. Non sono stati notati effetti collaterali degni di nota.

Lo studio conferma che l'ingestione continuata degli isoflavoni, anche a dosi basse come quelle utilizzate in questa ricerca, è capace di ostacolare la perdita della massa ossea nella donna in menopausa.

Dosi più elevate dovrebbero consentire di ottenere risultati ancora migliori, specialmente combinando gli isoflavoni con l'inulina, che ne favorisce l'assorbimento intestinale.

Nelle donne asiatiche ad esempio vi è una incidenza bassissima di alopecia androgenetica post-menopausale, a causa di una alimentazione ricca di soia.

I fitoestrogeni (ad esempio quelli contenuti nella soia) possono proteggere efficacemente gli uomini dal carcinoma della prostata e le donne dalle malattie legate alla produzione di estrogeni quali il carcinoma della mammella, l'endometriosi, la mastopatia fibrocistica (cioè la malattia fibrocistica del seno), i fibromi dell'utero ed i disturbi della menopausa.

La bassa percentuale di queste patologie tra le donne giapponesi potrebbe essere dovuta al loro forte consumo di cibi a base di soia, specialmente di tofu. In effetti, le donne asiatiche non hanno neppure un termine nelle loro lingue per le "vampate di calore" - non sanno proprio cosa siano!

Gli isoflavoni hano dimostrato di inibire la crescita di cellule umane di cancro al seno e al polmone.

In aggiunta, un uso regolare delle proteine della soia (fagioli di soia, tofu, bevande di soia, ecc.) può abbassare il colesterolo nel sangue e i livelli di trigliceridi dal 10 al 15 per cento., soprattutto in persone con livelli elevati di lipidi.

I fitoestrogeni (genistein e daidzein) dalla soia come alternative potenziali alla tradizionale  terapia ormonale sostitutiva particolarmente perché possono essere protettivi contro il cancro al seno e sono antiestrogeni per l'endometrio ovviando così al bisogno della progestina.

Per proteggere le ossa della donna in menopausa oltre all'uso di fitoestrogeni (con debole azione estrogenica) a volte si abbinano calcio, vitamina D3, inulina (prebiotico derivato dalla cicoria che facilita l'azione degli isoflavoni).

Gli isoflavoni possono essere somministrati per lunghi periodi, anche nel periodo post-menopausa, per renderli ancora più efficaci è bene aiutare l'organismo a trasformare i glicosidi (la forma in cui gli isoflavoni sono presenti nelle piante) in veri e propri fitoestrogeni.

Questa trasformazione avviene ad opera dei batteri intestinali e l'inulina, una fibra vegetale che ha un positivo effetto regolatore sulla flora intestinale.

I fitoestrogeni sono essenze contenute in alcune piante e sono adatti a normalizzare ed a rimettere nel giusto equilibrio le attività ormonali con un procedimento naturale.

Queste sostanze sostituiscono o attivano naturalmente gli ormoni.

La loro assimilazione non determina un rischio di quantità eccessiva di ormoni; sono sicuri e sprovvisti di conseguenze collaterali negative, diversamente da quelli di sintesi.

Regolano la funzione ormonale dove ce ne è bisogno; se assunti con regolarità ed alle dosi prescritte, difendono il corpo dagli ormoni nocivi che potrebbero provocare l'insorgenza di patologie anche gravi.

Gli ormoni di origine vegetale, generano gli “ormoni buoni” ed aiutano a sviluppare il seno armonicamente, difendendolo  dai disturbi del ciclo mestruale e proteggendolo dagli inconvenienti collegati all'invecchiamento ed alla menopausa.
I fitoestrogeni evitano danni al seno, alla prostata ed ai genitali favorendo il benessere diffuso in tutta la persona.

I fitoestrogeni sono contenuti naturalmente nelle piante.

Essi  possiedono un’azione analoga agli ormoni femminili estrogeni.

I fitoestrogeni sono anche detti  estrogeni deboli perché, pur possedendo una forma chimica similare agli ormoni femminili, hanno una attività biologica 1000 volte inferiore se confrontata agli estrogeni derivanti  dal metabolismo umano.

Ricerche  epidemiologiche sul popolo giapponese e cinese, grande  consumatore di elevate dosi di fitoestrogeni grazie ad una nutrizione con notevoli  quantità di soia, hanno fornito prove di una decisa riduzione del pericolo di patologie cardiovascolari, di tumori e osteoporosi, in confronto alle nazioni occidentali che, di contro, somministra  un’alimentazione ricca di proteine e grassi animali.

I cinesi ed i giapponesi  immigrati negli Stati Uniti d’America e che hanno utilizzato la medesima alimentazione statunitense, nell’arco di una generazione  hanno mostrato la stessa sorte degli americani nell’acquisizione di affezioni cardiovascolari e di tumori.

 

DOVE SONO CONTENUTI I FITOESTROGENI

I fitoestrogeni si suddividono in tre insiemi essenziali: isoflavoni, lignani e cumestani.

Gli isoflavoni sono presenti nei legumi,nella soia e nei suoi derivati come la farina,il  latte di soia ed il tofu ma anche le lenticchie, i fagioli ed i piselli.

Gli isoflavoni sono i fitoestrogeni migliori.

I lignani sono largamente ripartiti nei cereali, nella frutta e nei vegetali, compreso l’olio d’oliva.

I semi di lino sono i più rappresentativi  in questa tipologia, seguiti dai cereali come grano, orzo, frumento, segala , riso, luppolo e crusca.

I cumestani sono presenti nelle gemme e nel foraggio.

I cereali, i legumi, la frutta ed i vegetali sono solamente  gli anticipatori dei fitoestrogeni, i quali vengono messi in azione nel nostro intestino grazie all’intervento della flora batterica.

L’assimilazione dei fitoestrogeni  si diversifica, di conseguenza, da soggetto a soggetto ed anche nella stessa persona, rapportandosi  all’alimentazione in toto, all’eventuale impiego di antibiotici che potrebbero modificare la flora batterica dell’intestino ed all’esistenza di disfunzioni intestinali come colite o stipsi.

I profili biologicamente attivi degli isoflavoni sono la daidzeina e la genisteina, mentre quelli dei lignani sono l’enterodiolo e l’enterolattone.

 

COME OPERANO I FITOESTROGENI

I fitoestrogeni sono provvisti di due modelli d’azione: simil-ormonale e non–ormonale.

La valenza con modello simil-ormonale  favorisce la difesa dalle affezioni cardiovascolari e dall’osteoporosi e da alcuni tumori che dipendono dagli ormoni.

I fitoestrogeni, di fatto, si uniscono ai recettori degli estrogeni, che sono gli elementi chimici dai quali deriva l’attivazione dei processi cellulari regolati da questi ormoni.

I fitoestrogeni  sono in grado di comportarsi come estrogeni deboli, ossia da agonisti, o da anti-estrogeni, ovvero da antagonisti, in base al modello di recettore alfa o beta  a cui si legano.

L’azione non-ormonale consente di ridurre il rischio attribuibile ad alcune tipologie di  tumori.

I fitoestrogeni possiedono la proprietà di impedire la differenziazione e la riproduzione di cellule maligne bloccando altresì la creazione di nuovi vasi sanguigni, principio rilevante per lo sviluppo di un tumore.

I fitoestrogeni  sono dotati anche di un’attività antiossidante capace di limitare i danni causati dai radicali liberi che sono una delle cause dell’invecchiamento e sono anche capaci  di fornire una modesta attività antiipertensiva ed antiinfiammatoria.

 

GLI ESITI BENEFICI DEI FITOESTROGENI

Una prova che l’assunzione di  fitoestrogeni  doni esiti favorevoli nelle donne in postmenopausa, è principalmente basata sulle ricerche effettuate su alcune popolazioni come quella alla quale appartengono le donne asiatiche, le quali hanno dimostrato di soffrire in maniera meno accentuata di  vampate di calore.

I fitoestrogeni sono capaci di diminuire le vampate di calore proprie della menopausa.

La percentuale delle vampate è pari al 14-18% tra le donne orientali, che tradizionalmente presentano una dieta ricca di soia o di suoi derivati, mentre tra le donne europee che non hanno nella loro alimentazione questa sostanza, le stesse vampate si presentano nel 70-80% dei casi.

Diverse ricerche hanno documentato che l’aggiunta ad una dieta di  farina di soia è capace di limitare le vampate al 40% in un periodo di tre mesi.

L’utilizzo dei fitoestrogeni rende disponibile a tutti la possibilità di abbassare l’eventualità di contrarre malattie cardiovascolari, allo stesso modo di come si verifica nelle popolazioni asiatiche. Il risultato  profilattico si concretizza sia sui grassi contenuti nel sangue  con la diminuzione delle LDL-colesterolo e del colesterolo totale, che sulla parete dei vasi arteriosi,  con riduzione dello sviluppo di aterosclerosi grazie alle proprietà  antiossidante ed al calo dell’aggregazione piastrinica.

L’accumulo eccessivo delle piastrine lungo il versante interno dei vasi sanguigni, facilita la costituzione di particelle che  sono imputabili  dell’occlusione arteriosa che facilita ictus e infarti.

I fitoestrogeni hanno la capacità di operare in senso benefico  nella profilassi dell’osteoporosi e si fanno carico anche di un importante ruolo di prevenzione nei confronti delle manifestazioni di tipo neoplastico mammario.

I dati che si possono estrarre dalle ricerche, rivelano che  nelle donne appartenenti alle  popolazioni asiatiche  si riscontra solo  un decimo dei tumori mammari se confrontati con le occidentali.

Ciò nonostante, le donne orientali che sono emigrate e che hanno utilizzato un'alimentazione di tipo occidentale, nel lasso di tempo  di una generazione hanno dovuto subire la percentuale equivalente delle donne occidentali  per quanto concerne la percentuale di contrarre il cancro mammario.

I fitoestrogeni paiono essere un valido aiuto anche in donne già segnate dal tumore mammario.

Le donne nipponiche  colpite da tumore mammario hanno  un decorso  migliore rispetto a quelle americane.

In presenza di una nutrizione ricca di fitoestrogeni, i tumori mammari sono più diversificati e quindi fisiologicamente meno aggressivi.

Si stima che i fitoestrogeni  possano  provocare, nel tempo, un calo dell’incidenza di tumore dell’endometrio equivalente a 12 volte se confrontato con quello delle abitanti dell'occidente.

 

CHI NON PUO’ USARE I FITOESTROGENI

E’ consigliabile che le donne in gravidanza  o in fase di allattamento ed anche coloro che stanno assumendo farmaci antipiastrinici o antiaggreganti non usino prodotti a base di fitoestrogeni.

CHI PUÒ UTILIZZARE I FITOESTROGENI

Qualsiasi donna in menopausa che desideri seguitare a star bene ma non è intenzionata o non può valersi dei metodi di cura ormonali classici, può scoprire nei fitoestrogeni una terapia alternativa che può divenire particolarmente utile a tutte coloro che hanno timore ad avvalersi degli ormoni perché hanno paura di un eventuale pericolo di carcinoma mammario.

Anche le signore che non tollerano certe conseguenze connesse all’uso degli ormoni, come sensazione di turgore, aumento ponderale, perdite di sangue anomale e la presenza di svariati disturbi premestruali possono trovare giovamento nell’assunzione di prodotti contenenti fitoestrogeni.

Contattare in ogni caso prima il proprio medico.

 

VEGETALI, ERBE, FRUTTA e PIANTE CHE RACCHIUDONO IN SE’ I FITORMONI

I prodotti non steroidei di origine vegetale detti  fitoestrogeni , sono presenti ad uno stadio naturale approssimativamente in 300 PIANTE.

Essi possiedono una struttura di precursori, che verrà in seguito metabolizzata nell'organismo nei relativi principi attivi.

Il loro regolare assorbimento, deriva dalla flora batterica intestinale in buona condizione e dal contemporaneo  assorbimento,  nella nutrizione, di CEREALI INTEGRALI.

I componenti dei fitoestrogeni effettivamente riconosciuti da ricerche a livello CHIMICO sono i gli isoflavoni, i lattoni dell'acido resorcilico, i lignami  ed i comestoni.

I fitoestrogeni sono riscontrabili in moltissimi vegetali come i LEGUMI, la FRUTTA, le RADICI e la VERDURA  e possiedono un comportamento analogo all'estradiolo prodotto dall'ovaio, anche se in maniera più blanda ma non per questo meno valida.

I fitoestrogeni vengono messi in azione e resi utilizzabili dall'organismo grazie alla condotta della flora batterica intestinale, per cui è bene mantenere l’intestino in buona salute per far si che questi dispongano dei mezzi per essere attivati nell'organismo.

I COMEDONI sono presenti nei germogli ed in maggior quantità nei FAGIOLI, nel TRIFOGLIO, nei CAVOLINI DI BRUXELLES, nei semi di GIRASOLE. 

Gli ISOFLAVONI si riscontrano nei semi della SOIA e nei LEGUMI.

I LIGNANI, sono presenti  in quasi tutti i CEREALI come il GERME DI GRANO, il riso, il frumento, la crusca, i semi di Lino, l'olio di oliva, il luppolo ed in tutte le sostanze VEGETALI, con una più alta concentrazione nei semi di LINO e di SESAMO, FRUTTI DI BOSCO, CILIEGIA e MIRTILLO e PAPPA REALE.

La SOIA è uno dei nutrimenti più indicati per scongiurare complicazioni connesse a insufficienze ormonali.

Dopo ricerche approfondite , si può asserire che essa può far ridurre l'incidenza delle VAMPATE  e problemi cardiocircolatori.

Un’alimentazione a modello vegetariano e con un più alto impiego di soia e dei suoi derivati limita, inoltre,  l’insorgenza dell'osteoporosi e di fratture. Il latte di SOIA, il TOFU, le bistecche di soia, sono dei  derivati  della stessa.

E' stato scientificamente dimostrato che con l’utilizzo giornaliero  di SOIA si può ottenere una valenza più bassa di affezioni cardiovascolari, osteoporosi,  di patologie legate al seno, alla prostata ed all'utero.

Una delle piante più ricche in fitoestrogeni  è senz’altro la SOIA  contenendone in modo particolare di tipo ISOFLAVONICO.  

Gli Isoflavoni  sono simili strutturalmente all'estradiolo, estrogeno prodotto dalle ovaie e sebbene siano provvisti di un limitato potere ESTROGENICO, generano rilevanti esiti fisiologici estrogeno-simili, poiché vengono riscontrati  tassi  ematici molto alti negli individui che consumano solitamente la soia , con un aumento maggiore di ben 500-1000 volte se confrontati  a chi non ne utilizza.

Si ritiene che  gli ISOFLAVONI originati dalla soia, impediscano lo sviluppo cellulare e  la riproduzione dei vasi sanguigni che favoriscono  lo sviluppo  tumorale.

Oltre a ciò, sono degli eccellenti antiossidanti ed è per questo motivo che è credibile che questi possano coadiuvare a diminuire il pericolo di certi tipi di neoplasie.

Altre piante che contengono fitoestrogeni sono, aglio, carote anice, finocchio avena, datteri, fagiolini,  gramigna, luppolo grano, liquirizia,mele, piselli orzo, salvia patate, riso.

Si ritiene che la CINICIFUGA RACEMOSA del tipo di quella utilizzata in WonderOver, attiva nelle complicazioni di tipo psichico e neurovegetativo, diminuisca l'ormone LH abbinato alle VAMPATE.

L’utilizzo di un composto naturale come WonderOver, salvaguarda l’assenza di nocività, interessandosi delle complicazioni in modo gradevole, veloce ed efficace.

Ci sarebbe il bisogno di ulteriori studi clinici ampi e controllati per incentivarne l'utilizzo.

 

ALCUNI INTEGRATORI CHE CONTENGONO FITOESTROGENI

Prodotti che contengono i fitoestrogeni sono : Wonderup e Wonderover (i migliori mix di fitoestrogeni), borragine, finocchio, soia, Promensil, Triko ok donna.

 

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