TRIFOGLIO ROSSO

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Il Trifoglio Rosso è usato in erboristeria come per diverse problematiche.

Il Trifoglio rosso, detto anche Trifoglio dei Prati,  Trifolium Pratense, fa parte della famiglia delle Leguminosae ed è coltivato in tutto il mondo ed è noto non solo nella medicina ma risulta essere anche un buon foraggio per il bestiame, il trifoglio rosso è un’erba perenne che ha come habitat ideale prati, boschi, margini della foresta e terra coltivata per pascolo. Il Trifolium pratense, cioè il Trifoglio rosso, è una pianta molto comune che sfoggia in fase di fioritura dei brillanti fiori rosa.

Rappresenta una valida alternativa naturale alla terapia ormonale sostitutiva grazie alla ricchezza di isoflavoni contenuti nei suoi principi attivi (sostanze idrofile, ossia solubili in acqua, che agiscono come estrogeni e si trovano in diverse specie vegetali).

Trifoglio rosso fiorito un prato   Trifoglio rosso fiore

Gli isoflavoni sono solubili in acqua e agiscono come gli estrogeni ecco perché sono usati nei trattamenti legati alla menopausa ed i disturbi annessi .

Per affrontare la particolare stagione della menopausa, stagione particolare della vita della donna a partire dal climaterio fino alla menopausa vera e propria e anche in seguito, senza particolari disagi è una buona idea usufruire dei benefici del trifoglio rosso, che, rappresenta una valida alternativa naturale alla terapia ormonale sostitutiva grazie alla ricchezza di isoflavoni contenuti nei suoi principi attivi.

Gli isoflavoni speciali contenuti nel trifoglio rosso, possono essere più facilmente digeribili ed assimilabili dall'organismo rispetto ad altre fonti note, quali la soia, il miglio ed il frumento.

Queste sostanze, messaggeri naturali delle piante, sono state sottoposte al vaglio della scienza per la loro capacità di compensare le carenze ormonali in menopausa ed evitare quindi l'insorgere dei disturbi che interessano molte donne in questa fase della vita, e sono stati in particolare considerati i notevoli effetti sugli sbalzi di umore e sulla depressione.

Infatti il trifoglio sembra aver conquistato una grande porzione di interesse anche per il fatto di essere risultato utile contro la depressione derivante dalla post-menopausa, ben nell'80% dei casi.

Certamente l'assunzione deve essere sempre valutata da un parere medico soprattutto in casi di donne che hanno avuto un tumore al seno.

L'uso di questo rimedio  è anche indicato nel periodo in cui la donna è fertile in caso di sindrome pre-mestruale.

Integrarsi con fitoestrogeni aiuta la pelle a mantenersi elastica e giovane e che anche il seno risulta diventare più turgido.

Ottimo integratore che contiene il Trifoglio Rosso è il Triko Ok.

Inoltre il trifoglio rosso sarebbe anche un rimedio naturale per contrastare i radicali liberi grazie al suo potente effetto antiossidante, addirittura tre volte maggiore a quello della vitamina C.

Alcuni studi portano ad affermare inoltre che il trifoglio rosso può aiutare a prevenire le malattie cardiache in diversi modi e che aiuti ad abbassare i livelli di colesterolo cattivo lipoproteine a bassa densità (il cosiddetto colesterolo LDL) ed aumentare i livelli di colesterolo buono lipoproteine ad alta densità (colesterolo HDL).

Il trifoglio rosso contiene piccole quantità di sostanze chimiche note come cumarine, utili a mantenere il sangue pulito e fluido, evitando notevolmente così la possibilità di formare coaguli di sangue e placche arteriose.

Il trifoglio rosso è un rimedio erboristico naturale conosciuto da secoli per i suoi effetti utili sulla fertilità ed uno dei motivi per cui aiuta nei trattamenti mirati ad aumentare la fertilità è che possiede attività simili agli estrogeni, un ormone essenziale nel processo riproduttivo femminile.

Il Trifoglio rosso contiene anche vitamine e minerali come la vitamina C, calcio, fosforo, potassio, cromo, magnesio, tiamina e niacina che sono tutte sostanze nutritive utili per una salute ottimale e prendersi cura del proprio corpo e mantenere una dieta sana aiuta a creare la piattaforma ottimale per essere maggiormente fertili.

La Soia contiene due isoflavoni (la genisteina e la daidzeina), il Trifolium pratense contiene anche la biochanina A e la formononetina, che proteggono rispettivamente il sistema cardiocircolatorio e l'apparato osteoarticolare.

I  due isoflavoni in più del trifoglio hanno effetti benefici dimostrati: la Biochanina A ha effetti protettivi sui vasi sanguigni e sul sistema cardiovascolare; la Formononetina favorisce la proliferazione degli osteoblasti (cellule deputate alla sintesi di tessuto osseo).

Gli isoflavoni del Trifoglio rosso non necessitano di alcuna idrolisi enzimatica preliminare, a livello intestinale, ed entrano in circolo dopo soli 15 minuti dall'assunzione.

Ci sono quattro tipi di isoflavoni e il trifoglio rosso li contiene tutti e quattro genisteina, daidzeina, biocanina A e formononetina.

La daidzeina e la fomononetina sono peraltro i precursori dell'equolo, considerato un fitormone in grado di neutralizzare il DHT, l'ormone a cui è dovuta l'azione androgena che sta alla base sia della calvizie comune.

A livello di azione sui capelli, il trifoglio rosso può essere utile nell'alopecia androgenetica per gli stessi motivi per cui è benefico nel contrastare i sintomi delle malattie estrogeno-dipendenti e l'iperplasia prostatica benigna, vale a dire per la presenza nel suo estratto di fitoestrogeni come la genisteina, la daidzeina, la formononetina, la biocianina A che possono contrastare l'azione degli ormoni androgeni che stanno alla base della calvizie comune e promuovere una benefica azione estrogenica a livello locale che è favorevole alla crescita e al mantenimento dei capelli, in particolar modo nella donna.

Gli isoflavoni hanno una struttura simile agli ormoni femminili, gli estrogeni, pertanto, si possono legare ai recettori degli estrogeni in tutto il corpo e in particolare nella vescica, nei vasi sanguigni, nelle ossa, nel cuore e nei follicoli piliferi.

La capacità di transattivazione di un recettore estrogenico da parte di un estratto di Trifoglio rosso è 45 volte più potente di un estratto equivalente di soia.

Nelle donne con normali livelli di estrogeni, gli isoflavoni del trifoglio rosso possono contrastare alcuni estrogeni naturali e così prevenire o alleviare i sintomi dovuti agli estrogeni, ad esempio il dolore al seno, che sono associati con la PMS .

Questo effetto può anche ridurre la possibilità di sviluppare il tumore dell'endometrio (il rivestimento dell'utero) che è pure estrogeno-dipendente.

Inoltre, i risultati di uno studio su quasi 1000 donne, suggeriscono che il trifoglio rosso può interferire con l'aromatasi , un enzima noto per promuovere la progressione del tumore dell'endometrio.

Il trifoglio rosso può anche inibire gli enzimi che nei maschi possono portare a sviluppare ipertrofia prostatica benigna e cancro alla prostata.

Infatti l'estratto di trifoglio rosso ha mostrato un'attività inibitoria della 5 alfa reduttasi l'enzima responsabile dell'ipertrofia prostatica benigna, un ingrossamento non canceroso della prostata che si sviluppa con l'età e che può portare a sintomi come un debole flusso di urina, spesso interrotto, a gocciolamento dopo la minzione e a voglia di urinare dopo la minzione, che sono problematiche cui vanno incontro invecchiando la maggior parte dei maschi.

E' ritenuto che il trifoglio rosso possa aiutare a prevenire le malattie cardiache in svariati modi; anche se i risultati degli studi sull'uomo sembrano non essere definitivi, alcuni mostrano che l'assunzione di trifoglio rosso può abbassare i livelli di colesterolo "cattivo" (lipoproteine a bassa densiità - LDL) e aumentare i livelli di quello 'buono' (lipoproteine ad alta densità - HDL).

Inoltre, il trifoglio rosso può anche promuovere un aumento della secrezione di acidi biliari. Poiché il colesterolo è un componente importante degli acidi biliari, la maggiore produzione di acidi biliari normalmente significa che più colesterolo viene utilizzato e meno colesterolo va in circolo nel corpo.

Il trifoglio rosso contiene anche delle piccole quantità di sostanze chimiche note come cumarine che possono aiutare a mantenere il sangue più fluido. Pertanto, la possibilità di formazione di coaguli sanguigni e placche arteriose può essere ridotta.  Il trifoglio rosso può anche servire a mantenere le arterie forti e flessibili, una caratteristica spesso chiamata "compliance arteriosa" che può fare in modo che i depositi di placca non comportino un attacco di cuore o un ictus.

Dosaggio

Alcune informazioni sul dosaggio relativo al trifoglio rosso possono essere ottenute da studi clinici e dall'esperienza pratica con il supplemento.

Ad esempio per dare sollievo dai disturbi della menopausa il trifoglio rosso standardizzato viene consigliato a 40-80 mg di isoflavoni, mentre il prodotti non standardizzato può contenere molto meno del isoflavoni (anche se possono contenere la stessa quantità di trifoglio complessiva), che è un problema perché gli isoflavoni sono i componenti attivi del trifoglio rosso.

Non ci sono informazioni sufficienti per raccomandare una dose sicura ed efficace di trifoglio rosso per qualsiasi altra condizione (se non per il trattamento dei sintomi della menopausa), chiedere al proprio medico / nutrizionista.

Dosaggio consigliato sotto forma di polvere è solitamente 1000-3000 mg al giorno.

Controindicazioni

Il trifoglio rosso non è raccomandato per le donne incinte e con condizioni come l'endometriosi, fibromi uterini e tumori del seno, delle ovaie o dell'utero.

Non devono assumere trifoglio rosso a causa di possibili effetti estrogenici.

E’ sconsigliata l’assunzione del trifoglio rosso anche per gli uomini in caso di carcinoma della prostata, a meno che non sia il medico stesso a consigliare di usarlo.

Esistono poche informazioni disponibili su come il trifoglio rosso potrebbe influenzare un neonato o comunque un bambino piccolo, pertanto il suo uso non è raccomandato durante l'allattamento o durante la prima infanzia.

Un ottimo shampoo che contiene bioflavonoidi di grande qualità è il Triko Ok Shampoo.

Bibliografia
Studi farmacologici sul Trifoglio Rosso dal Cancer Epidemiology Biomarkers and Prevention

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