LA QUALITA' DELLA VITA IN ITALIA E NEL MONDO. IL VIVERE INSIEME AGLI ALTRI.

COSA E' LA CIVILTA'

Generalità
 
Cosa è la Civiltà
 
Le differenti condizioni di vita dei popoli dei vari Paesi del mondo
 
L'Italia, le tristi realtà di provincia "addormentate" e i nostri doveri
 
L'importanza dell'onestà per la comune convivenza
 
Grande città o provincia?
 
Roma o Milano?
 
Il modo di guidare e la civiltà di un popolo
I Paesi più felici al mondo
 
La mappa della violenza nel mondo
 
Scelta del posto in cui vivere
 
Qualità della vita in Italia classifica delle città
 
Link esterni e bibliografia
 
Differenze mentalità tra oriente ed occidente
 
Singapore un esempio per tutti
 
La casa salutare ideale
 
A cosa serve la buona educazione?

La qualità della vita nel mondo : il mondo ha delle realtà molto diverse da Paese a Paese e così anche differenti modi di vivere.

La televisione, il cinema, i libri e l'informazione in generale possono aiutarci a capire la diversità dei vari posti del mondo ma è solo viaggiando che è più facile ed efficace capire questa diversità.

Ed improvvisamente può accadere di rendersi conto di realtà profondamente diverse, interessanti e attraenti più o meno di quella in cui si vive.

Ad un certo punto della propria vita ci si può chiedere se non sia il caso di cambiare il posto in cui si vive o, per lo meno, trasferirsi per qualche tempo in altri posti del mondo.

Questa domanda sorge dalla particolare sensazione che il tempo è unico e passa ed è meglio, potendo, impiegarlo nel posto migliore possibile.

Si parla di qualità della vita ovvero semplicemente vivere bene.

Città del mondo

Quando una città ha una buona qualità di vita, significa che la maggioranza della sua popolazione può fruire di una serie di vantaggi politici, economici e sociali che le permettono di sviluppare con discreta facilità le proprie potenzialità umane e condurre una vita relativamente serena e soddisfatta.

Può capitare ad esempio che una coppia ricca ed anziana decide di stabilirsi nel miglior posto sulla Terra per trascorrere gli ultimi anni o qualsiasi altra situazione similare, in cerca del posto più vivibile del pianeta.

Vi sono varie classifiche ufficiali ed alla fine di questo articolo è possibile accedere a vari link internet ove sono pubblicate queste classifiche.

Per definire una classifica della qualità della vita di una città o di uno Stato è necessario osservare diversi aspetti e criteri; inoltre talvolta ci sono delle ramificazioni delle classifiche che comprendono vari settori.

Le città che dominano solitamente il ranking sono ad esempio città svizzere come Zurigo e Ginevra; la città dell'Austria Vienna; Singapore come città per le infrastrutture e in generale; città del Giappone come Tsukuba, Kyoto, Yokohama o Tokyo; città della Cina come Hong Kong (regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese); città del Canada come Vancouver (spesso al primo posto), Toronto e Calgary.

Città degli USA come New York, Atlanta, Pittsburgh; città della Nuova Zelanda come Auckland; città dell'Australia come Sydney, Melbourne o Perth; della Francia come Parigi sono anche spesso nelle primissime posizioni.

Altre città degne di nota possono essere Monaco, Dusseldorf, Francoforte, Berlino in Germania, Copenhagen in Danimarca, Londra in Inghilterra.

"La funzione principale di una città è di trasformare il potere in strutture, l'energia in cultura, elementi morti in simboli viventi di arte, e la riproduzione biologica in creatività sociale"  Lewis Mumford, urbanista.

Eppure bisogna anche osservare un altro punto di vista : il posto "più vivibile del pianeta" potrebbe anche essere sinonimo di noia.

Le città così definite come maggiormente "vivibili" hanno in genere un diffuso senso egualitario, di soddisfazione e pochissima differenza sociale ovvero ridotto gap ricchi-poveri.

Ma spesso è proprio la differenza tra ricchezza e povertà di una città che la rende dinamica, vibrante, luogo di possibili cambiamenti radicali, dove le vite possono essere trasformate, in cui pullulano nuove idee e civiltà diverse si confrontano.

 

COSA E' LA CIVILTA'?

La parola civiltà deriva dal latino civilìtas, a sua volta derivato dall'aggettivo civilis e da civis (cittadino), derivante a sua volta da civitas (città intesa come agglomerato sociale di individui e non come agglomerato di abitazioni urbano).

Il termine quindi indicava l'insieme delle qualità e caratteristiche di un membro di una comunità cittadina, nel senso delle buone maniere cittadine contrapposte a rusticitas, ovvero la rozzezza degli abitanti della campagna.

Civitas e Rusticitas quindi si differenziano tra loro contrapponendo l'organizzazione democratica dello Stato civile da quella individualistica ed autarchica della vita delle campagne.

In pratica la Civiltà indica l'insieme delle buone qualità del vivere insieme agli altri, in contrapposizione al pensare solo a sé stessi, in modo individualistico ed autarchico (autogoverno).

Attualmente il termine civiltà indica l'insieme degli aspetti culturali, di organizzazione politica e sociale di un popolo e lo stadio a cui una certa popolazione si trova in un determinato momento, verso una continua evoluzione verso forme sempre più alte di progresso sociale e tecnologico.

Qualcuno la paragona al Codice Stradale, senza il quale non si potrebbe circolare in sicurezza. In effetti, rispettare le regole comuni serve per vivere in pace ed armonia con il prossimo.

Ma non solo : protegge dall'aggressività altrui, limita l'egoismo personale e fa entrare più facilmente in relazione con tutti.

Cosa significa vivere insieme in tanti? Significa seguire delle regole.

E il rispetto è alla base di una società civile che disdegna l'egoismo, il quale è effettivamente il contrario del concetto di civiltà.

Il rispetto è condividere lo spazio in cui viviamo, seguendo regole stabilite per il bene di tutti.

Per esempio ecco cosa può significare avere rispetto : non sentirsi furbo se si salta una coda, non ingiuriare chi dice qualcosa che non si condivide, non gettare a terra quello che si desidera, etc.

Il rispetto, il quale significa civiltà, è pensare che una nostra azione possa causare del male al prossimo, a colui che occupa insieme a noi lo spazio del Mondo.

Alcuni pensano che la libertà sia il poter fare tutto ciò di cui si ha voglia.

Ma non bisogna identificare la libertà con l'egoismo e l'ignoranza delle regola di convivenza.

Se ognuno avesse compreso in pieno in significato di rispetto, del vivere insieme, della civiltà, il mondo sarebbe un posto migliore e piacevole.

 

Quindi bisogna che ognuno si ponga individualmente se preferisce la città più vivibile o la città più "amabile".

Personalmente preferirei la città più vivibile e andrei nella città più amabile solo per vacanza o per brevi periodi di tempo, anche perché la città più vivibile avrebbe sicuramente dei punti notevoli di "amabile", come si può osservare nell'elenco delle città sopra citate.

Infatti si può affermare che le città più amate da tutti siano New York, Londra, Parigi, Berlino, Roma, Hong Kong, Rio de Janeiro, Istanbul, Bangkok.

Può accadere che andando in una piccola-media città come Copenhagen o Stoccolma, se pur molto belle, dopo un giorno non si sappia più che fare, ecco in tal caso si può affermare che queste città siano eccellente per vivere ma non per stare in vacanza molto tempo o per avere stimoli particolari.

Se la propria idea di città ideale è riposo, pulizia e ordine sicuramente città come Copenhagen e la splendida Vancouver vanno bene, altrimenti ci si deve indirizzare presso altre città.

Si può anche dire che è facile gestire una piccola città dove tutti pagano le tasse e sono in media benestanti.

Ma alla maggior parte della gente piace stare in città grandi e complesse, dove non conosci tutti e non sempre sai cosa ti riserva il futuro, città che possono essere fonte di problemi e conflitti sociali ma anche di imprevisti e tante opportunità.

Ecco perché a dispetto delle città dove si vive meglio come Vancouver o Copenhagen, la gente vuole lo stesso vivere in altre città che considera più amabili come Londra o New York.

 

Per quanto riguarda i migliori Paesi del mondo possiamo annoverare nei primi posti delle varie classifiche : Norvegia, Australia, Islanda, Giappone, Irlanda, Svezia, Svizzera, Francia, Germania, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Lussemburgo, Belgio.

Corruzione nel mondoNell'indice globale del World Economic Forum i 5 Paesi più competitivi (Svizzera, Stati Uniti, Singapore, Svezia e Danimarca) sono anche ai primi posti della classifica di Trasparency Internation riguarda la corruzione percepita (al primo posto riguardo la corruzione percepita di trova positivamente la Nuova Zelanda).

L'Italia è al 67º posto dopo il Ruanda e prima della Georgia.

La corruzione è l'abuso di potere pubblico per ottenere guadagni privati.

Inoltre in genere più il potere è di pochi più la società sarà corrotta.

E' stato studiato inoltre che il potere spinge all'illegalità (Università di Tilburg).

Nazioni come l'Indonesia, la Colombia e il Venezuela sono poche competitive anche perché sono le più corrotte secondo gli intervistati : un Paese corrotto scoraggia gli investimenti di capitale straniero.

Per combattere la corruzione si dovrebbero semplificare le pratiche burocratiche, affinché non si creino ambienti in cui possano proliferare i "furbetti"; inoltre dovrebbe aumentare la trasparenza, in modo da incentivare il cittadino a partecipare all'amministrazione pubblica e dargli la possibilità di controllarla.

In ogni caso alla base di tutto c'è la volontà politica di instaurare sistemi trasparenti.

Ecco il livello di corruzione percepito dai cittadini nel settore pubblico in Europa (ai primi posti i Paesi più virtuosi) secondo Transparency International :

Il tenore di vita negli Stati Uniti d'America (USA) è forse il più elevato al mondo ma dopo la crisi del 2008 la popolazione ha spesso problemi di sicurezza e anche di sussistenza.

L'Inghilterra in passato aveva delle ottime posizioni ma ultimamente è andata perdendo posizioni : uno dei punti negativi è il costo della vita troppo elevato; inoltre probabilmente si vive in maniera un pò troppo tesa e dovrebbe ricordare più spesso cosa sia la gioia di vivere, caratteristica per esempio vivissima in popolazioni del sud est asiatico come la Thailandia o del Sud America come il Brasile.

Menzione particolare desta comunque Londra che è particolare, diversa da qualsiasi altra città in Inghilterra.

Tra le città più belle del mondo si possono citare Parigi, New York, Sydney, Londra, Roma, Bangkok, Barcellona, San Francisco, Venezia, Città del Capo, Istanbul, Melbourne, Hong Kong, Singapore, Kathmandu, Praga, Vancouver, Buenos Aires, Rio de Janeiro, Berlino, Montreal, Edimburgo, Hanoi, Amsterdam, Tokyo, Firenze, Dublino, Città del Messico, Cracovia, Toronto, Il Cairo, Chicago, Madrid, Monaco di Baviera, Atene, Vienna, Marrakech,  Perth, Shanghai, Stoccolma, Seattle, San Pietroburgo, Mosca, Salvador da Bahia, Pechino, Helsinki, Auckland, Manila, Chiang Mai, Zanzibar, Bombay, Siena, Lubiana, Seul, Taipei, Panama, Berna, Dubai, Hiroshima, Santo Domingo, Miami, Oslo, Detroit, Jakarta, Fez.

Tra le città più sicure del mondo si possono citare Tokyo, Singapore, Osaka, Zurigo, Stoccolma. Il calcolo è stato effettuato dal settimanale inglese Economist, attraverso 4 parametri diversi : sicurezza personale nei confronti dei crimini (Singapore al primo posto), sicurezza informatica (primo posto Tokyo), sicurezza sanitaria (primo posto Zurigo), livello delle infrastrutture come ad esempio la qualità delle strade (primo posto ancora Zurigo). In Europa la migliore è risultata Stoccolma (quarta nel mondo) mentre Milano e Roma sono in coda al 26 e 27 esimo posto nella classifica mondiale su 50 città. Milano batte Roma nella sicurezza personale (27 esimo posto contro il 40 esimo posto di Roma) e in quella informatica (26 esimo contro 35 esimo posto). La capitale d'Italia Roma risulta migliore di Milano nelle infrastrutture (18 esimo posto contro il 23 esimo posto) e nella sanità (25 esimo posto contro 27 esimo posto). La città meno sicura al mondo è risultata Giacarta seguita da Teheran.

Tra le città più vivibili al mondo, sempre secondo il settimanale inglese Economist si citano Melbourne, Vienna, Adelaide, Calgary, Sidney, Perth, Vancouver, Toronto, Helsinki, Auckland.

New York
New York

Tokyo è una città molto particolare : se prendessimo città come San Francisco (USA), Toronto (Canada), Vancouver (Canada), Detroit (USA) o New York (USA) e ne mettessimo insieme solo il centro, probabilmente avremmo una vaga idea di cosa sia Tokyo.

Infatti si può dire che per esempio i grattacieli sono il simbolo di New York ma non la rappresentano, la zona dei grattacieli è limitata, il resto sono normali case con giardino o negozi.

Tokyo è veramente incredibile, pressoché quasi tutta palazzi alti e grattacieli, strade che si scavalcano, magari al quarto o al quinto piano, in uno snodo in cui al primo livello passa il treno, al secondo la metropolitana, sopra altri due per le macchine e se si abita al ventesimo piano si hanno le macchine che passano sotto la finestra! Società stratificata, metropolitane che sprofondano sotto terra, isole sintetiche, livelli sovrapposti, senza nessun centro o con tanti centri, punti dove la città si addensa come per un fenomeno di magnetismo o altro.

La prima volta che ho visitato Tokyo sono rimasto fin da subito impressionato, a partire dalla prima stazione del treno che ho preso!

Tokyo è una città diversa da tutte le altre metropoli visitate, piena di luci, case ordinatamente vicine e molti grattacieli. Ma tutto è incredibilmente ordinato e razionale. Vivono in un mondo tutto loro e molto più organizzato del nostro. Gente molto "avanti" in ogni aspetto e molto intelligente. La cosa che impressiona è andare fuori, vedere migliaia di luci, auto, cose, persone che brulicano e tutto continua ad andare in maniera ordinata e precisa. Sembra nel vero senso della parola "un altro mondo". Ho preso un treno dall'aeroporto di Tokyo a Tokyo centro (quartiere Shinjuku) e l'arrivo era previsto alle 22:56 ed alle 22:56 è arrivato! Gente dai modi gentili e educati, molto civile. Altra particolarità di questo popolo, oltre all'educazione a livelli estremi, è l'incredibile piacevole silenziosità. I mezzi pubblici, pur pieni zeppi, sembrano tombe. Camminando tardo pomeriggio appena prima del tramonto una sera, trotterellavo per le strade verso il Museo Ghibli, un silenzio pacifico avvolgeva tutto e mi godevo il viaggio, assorbendo la piacevolezza delle case intorno, dei paesaggi e della gente che pur in gran numero era intorno (lontanissimo dai clacson molesti, dalle urla buzzurre italiane e dal vociare a voce udibile anche dagli altri nei luoghi pubblici, orrenda e incivile pratica che il popolo occidentale di norma pratica). Le strade sembrano irreali pur se abitate da gente. Popolo la cui civiltà mi ha impressionato. Si mettono poi automaticamente in fila per tutto, senza dare il minimo fastidio al prossimo e senza cercare di prevaricarlo in nessun modo (ridicoli ad esempio sono i subdoli silenziosi tentativi di superare il prossimo facendo finta di niente in Italia in numerose occasioni tipo file in uffici pubblici o altri posti). I treni sono efficientissimi e la rete ferroviaria impressionante e capillare, il personale in uniforme stirata e linda. Per strada loro non mangiano, non starnutiscono, sono maniaci della pulizia, se vedono una cartaccia a terra può accadere che si chinino per raccoglierla. Se ti vedono in difficoltà su qualcosa fuori (tipo trovare un posto o la fermata giusta) sono loro che si avvicinano per chiederti in cosa possono aiutarti! I livelli di civiltà insomma sono davvero di altre dimensioni. Non oso fare paragoni con l'Italia per non cadere nel ridicolo e nell'assurdo.

Per capire il Giappone bisogna entrare in un'ottica dove le regole vanno seguite davvero. Non è come ad esempio in Italia che vi sono sì delle regole ma le stesse si adattano a seconda della propria convenienza (ad esempio si lascia l'auto in un posto dove non si potrebbe lasciare, dicendo a sé stessi che non succederà nulla se la si lascia per qualche minuto! Però è anche vero che tante macchine messe nel posto sbagliato per qualche secondo creano poi un ingorgo!). In Giappone, tutti, ma proprio tutti seguono le regole! E le regole sono ovunque, nelle frasi da pronunciare, nel modo di comportarsi quando si ha un raffreddore, nei movimenti da compiere quando si beve il the, nel modo di aspettare il treno alla fermata. Per i giapponesi, e i fan del Giappone, tutto quello che è giapponese è il meglio che possa esistere. L'arcipelago del Giappone, in particolare Tokyo, è a mio avviso un posto da visitare almeno una volta nella vita. In Giappone ci sono poi alcune diversità davvero strane e che ci possono far capire come si davvero un mondo diverso, un'altra dimensione : per lavarsi i capelli dal parrucchiere si mette il viso nel lavandino e non la testa all'indietro; gli allenamenti di baseball sono una specie di marcia militare, l'imperatore giapponese non esce mai dal suo palazzo e non parla mai in pubblico, gli avvocati non possono assistere agli interrogatori, frutta confezionata come regalo e a prezzi pazzeschi, non c'è l'ora legale, semafori messi al lato opposto dell'incrocio e non di fronte, uso dei gruppi sanguigni al posto dei segni zodiacali per fare l'oroscopo, è vietato ballare dopo la mezzanotte nei locali, si conta usando come unità base il dieci (per dire 1 milione dicono 100 volte 10.000), per salutare non dicono come stai? Ma fa freddo vero? O fa caldo vero? A seconda dei mesi, tutti gli impiegati vestono uguale in giacca e cravatta completo scuro camicia bianca cravatta scura e scarpe lucide, le porte del taxi vengono automaticamente aperte dall'autista, per acquistare un'automobile devi dimostrare di possedere un parcheggio o di affittarne uno, il suicidio è visto come un gesto riparatore per ripulire il proprio onore, dimostrando di essere coraggioso e non come in Europa che è visto come una tragedia o un errore.

Roma è la città degli alberi, delle opere rinascimentali e dell'antichità. Una città morbida dove arte e vita si fondono, dove appena finisce di piovere, le nubi si diradano dando spazio a un sole e un cielo brillanti. 

Passeggiare per le zone centrali della città eterna, provoca sempre una gioia estetica. E per la sera c'è l'imbarazzo della scelta, tra osterie con piatti popolari e ristoranti più chic.

Amsterdam
Amsterdam
Bangkok
Bangkok
Sidney
Sidney
Rio De Janeiro
Rio De Janeiro
Città del Capo
Città del Capo
Londra
Londra
San Francisco
San Francisco
Hong Kong
Hong Kong
Praga
Vancouver
Vancouver
Tokyo
Tokyo

I PAESI PIU' FELICI AL MONDO

Il World Happiness Report del Sustainable Development Solutions Network dell'Onu fa periodicamente una classifica di oltre 157 Paesi basata sulla felicità percepita dai cittadini.

Il livello di soddisfazione per la propria vita è espresso su una scala da 1 a 10.

Il grafico mostra i valori di alcuni Paesi.

La percezione della felicità è valutata secondo diversi parametri, dal reddito alla salute.

MAPPA DELLA VIOLENZA NEL MONDO

Si può osservare la mappa della violenza nel mondo.

L’Islanda si è confermato il Paese più pacifico del mondo tra i 158 analizzati secondo 23 diversi parametri, seguito da Danimarca e Nuova Zelanda. La Siria si trova al 147esimo posto, era 117esima lo scoso anno, mentre il Regno Unito oggi è al 29esimo posto. L’Italia è Al 39esimo posto. Dietro al Laos, ma davanti a Bulgaria e Francia. Il Medio Oriente è oggi tra le zone peggiori del mondo, mentre vanno segnalate le cadute di Egitto, Tunisia, Oman e Malawi. Di contro sono cresciuti Sri Lanka, Zimbabwe Bhutan, Guyana e Filippine.

Il peggiore Paese al mondo è la Somalia, mentre la “worst five”, ovvero la classifica dei cinque paesi peggiori comprende anche Afghanistan, Sudan, Iraq e Congo.

CHI NASCE IN UN PAESE POCO CORROTTO E' PIU' ONESTO?

Si.

Le persone tendono a comportarsi più onestamente se vivono in nazioni con bassi livelli di corruzione e evasione fiscale.

E' emerso da una ricerca dell'Università di Nottingham (GB).

La correttezza dei singoli è plasmata dal contesto culturale in cui vivono : maggiore è il rispetto delle regole nella loro società e più elevato è il senso di moralità interiorizzato.

SCELTA DEL POSTO IN CUI VIVERE. IN QUALE CITTA' O IN QUALE POSTO VIVERE?

Perché ci si dovrebbe porre questa domanda? Semplice! Perché la vita è una soltanto.

Io personalmente se dovessi scegliere il posto dove abitare in maniera fissa, mi orienterei più verso la città con più alta qualità della vita e vivibilità e andrei invece nelle "città più belle del mondo" soltanto eventualmente per una vacanza ma sceglierei la città con il giusto mix tra vivibilità e bellezza in generale.

E' chiaro che poi ci sono altri fattori che spingono ognuno di noi a scegliere il posto fisso dove abitare, come ad esempio : il lavoro e la vicinanza con la famiglia.

Trasferirsi? Solo se se ne ha veramente bisogno razionalmente, altrimenti meglio visitare soltanto il posto, magari per un pò di tempo in modo da assorbire al meglio ogni sensazione ed esperienza.

 

L'ITALIA, LE TRISTI REALTA' DI PROVINCIA "ADDORMENTATE" E I NOSTRI DOVERI

L'Italia nelle varie classifiche non è posta particolarmente male ma neanche troppo bene : tutto sommato la vita in Italia è ancora la dolce vita ma il bellissimo sud è purtroppo ancora in una situazione negativa rispetto al nord.

Ci sono alcuni splendidi paesi del sud arroccati, quasi come isolati dal resto del mondo, un ammasso di piccolo casati paesani, dal dolore accumulato in secoli di rinunzie, contorte dalla necessità di andare lontano.

Il cattivo malgoverno delle zone del sud è uno scandalo silenzioso.

L'Italia è spesso danneggiata dal malcostume, dal traffico stradale caotico, dall'inquinamento, dalla cattiva gestione della cosa pubblica, dal mancato rispetto verso il prossimo (visto come nemico e non come elemento da rispettare perché inglobato nella propria stessa comunità e quindi cosa preziosa), dalla disoccupazione, dalla corruzione e dalla burocrazia, dai prezzi troppo elevati, dalla tassazione eccessiva rapportata al mancato corretto funzionamento della cosa pubblica, dai trasporti pubblici spesso inefficaci e insoddisfacenti.

Nelle megalopoli e nelle metropoli dominano i giganti della finanza, ma cosa dire di alcune piccole città di provincia addormentate e chiuse in un torpore di incoscienza? La triste situazione italiana.

Gente lontanissima dal sapere altre condizioni di vita nel mondo, altri modi di vivere, altri livelli più alti e da loro inimmaginabili di civiltà e progresso.

Altri modi di vivere, assolutamente possibili, con meno stress e maggiore qualità della vita.

Elementari primarie modalità di educazione, vivere in comune, rispetto reciproco, modi di porsi.

Trascorrono la loro vita in grigie giornate immersi in posti torbidi e tristi, convinti che il loro sia uno dei mondi migliori possibili e per questo alla fin fine accettato.

Completamente sottomessi, accettano e subiscono la realtà di vita cui devono sottostare per via delle politiche e della gestione della cosa pubblica, perpetrato nel tempo in maniera negativa.

Il gestire una cosa pubblica dovrebbe essere una nobile funzione ma quante ne sentiamo da anni invece in Italia?

Bisognerebbe dare ad ogni persona in Italia almeno una volta un viaggio gratis in un posto come la Svizzera, Singapore, Tokyo, qualche città del Canada, degli Usa, Australiana o della Germania affinché la gente in Italia si svegli e si renda conto di quanto siano avanti in ogni aspetto della vita altri Paesi del mondo, di quanto ci possono insegnare gli altri, per rendere il posto in cui viviamo migliore, per rendere la nostra unica vita migliore e non di poco.

A mio parere l'insegnamento che alcuni posti del mondo ci può dare, se ogni italiano potesse vedere tali posti, potrebbe spingere addirittura a una rivoluzione popolare contro il malcostume e il malgoverno che purtroppo da anni l'Italia e la sua fiera gente ha dovuto subire!

La gente dovrebbe rendersi conto, dovrebbe svegliarsi per come tristi siano alcune situazioni italiane e ognuno può capirlo viaggiando.

A volte noi italiani siamo alquanto ridicoli.

Avremmo la possibilità di creare mondi come hanno fatto ad esempio gli asiatici a Singapore ma siamo così incoscienti della vita che ci fanno passare che siamo addormentati e succubi di quello che ci imboccano.

Come si fa a non volere imprecare contro  il primo automobilista incivile che si presenta da noi in Italia appena si torna da una città come Singapore o Tokyo?

Purtroppo in Italia vi sono molti dormienti e quelli desti pensano ad arricchirsi il più possibile alle spese della gente incurante.

In città decenni avanti di superarti con l'auto o di puntarti il muso della vettura per impedirti di passare prima di lui neanche ci pensano.

Tutto è centrato sulla civiltà e il rispetto dell'altro perché si è coscienti che è questo il modo migliore per vivere senza stress.

Si vive rilassati ma circondati da rigoglioso benessere.

Non ti si alza la pressione, si vive rilassati e coccolati pur in mezzo a milioni di persone.

In Italia uscire nel traffico significa sicuramente tornare a casa con i battiti aumentati e sprazzi di istinti omicidi ?

Ma si può?

Ci rendiamo conto di quanto siamo arretrati?

Molte persone affidano la propria vita alle tradizioni e ai loro governanti.

Ma se ognuno di noi imparerà a difendere le proprie convinzioni invece che affidarsi solo all'invettiva (il lamentarsi violentemente contro qualcuno) la democrazia è destinata a morire.

Per cambiare l'Italia e renderla maggiormente degnamente vivibile è necessaria una educazione basilare e uno studio delle altre realtà del mondo, in modo da apprendere e avere coscienza di chi è avanti a noi.

Poi i gestori delle cose pubbliche (politici, cariche dello stato, funzionari scolastici e universitari, televisioni pubbliche e via dicendo) devono fare la loro primaria parte.

Contemporaneamente ognuno di noi deve fare la sua piccola parte.

Comportandosi in modo civile, rispettoso, senza ansie e nervosismi, senza manie di sopraffazione contro il prossimo, sorridendo, insegnando con educazione, con spirito collaborativo, senza vedere la cosa pubblica come parte da sporcare o usare a proprio vantaggio, rispettando in ogni momento chi è insieme a noi stessi nell'ambiente circostante e ricevendo reciproco rispetto, senza urlare o parlare ad alta voce in luoghi pubblici, senza suonare o accelerare rumorosamente nel luogo di tutti, rispettando le regole stradali senza pensare che se si supera in modo più sportivo, se non si indossa la cintura di sicurezza o se si passa prima da un pertugio si è migliori : non solo non si è migliori ma con ogni singolo gesto contribuiamo a rendere peggiore il nostro mondo e di conseguenza anche il nostro mondo, quello in cui viviamo ogni giorno.

Senza approfittare di chi è debole per agire solo secondo proprio vantaggio disinteressandosi del prossimo : il mondo è di tutti e se ognuno si comporta in tale maniera non esisterà che un circolo vizioso di mal vivere comune.

Quando qualcosa è giusto deve esistere, non ci sono ma o forse, deve realizzarsi ciò che è giusto.

Ognuno di noi deve fare la sua piccola parte comportandosi in modo civile e riprendendo in modo forte e deciso chi si comporta in maniera negativa, affinché il nostro mondo circostante sia migliorato di giorno in giorno.

E' necessario.

E' un nostro dovere.

Deve essere un amorevole dovere verso noi stessi, verso i nostri familiari, verso i nostri amici, verso la gente che ci circonda e per il futuro delle generazioni a venire.

Non dimentichiamocene!

Neanche un giorno.

Neanche un attimo.

Anche il grande Giacomo Leopardi ne parlava a proposito scrivendo "L'Italia è una terra incapace di costruire una convivenza civile, una sana dialettica; un paese dominato dal cinismo, incapace di rispettare e di essere rispettato; un agglomerato di singoli individui ognuno sprofondato nel proprio orizzonte privato".

Eppure l'Italia, violentata dalla mal gestione, ha laghi e mari color zaffiro, montagne e spiagge stupende, il 60% dei tesori artistici dell’umanità e una cucina quasi imbattibile.

Inoltre l'Italia sembra avere una assistenza sanitaria che è seconda nel mondo (il primo sistema sanitario sembra essere quello francese).

Tra le città italiane più famose all'estero possiamo sicuramente citare Roma, Venezia, Firenze e anche Milano (come capitale dell'economia e della moda in Italia).

Tra i prodotti caratteristici dell'Italia più famosi al mondo possiamo citare la pizza, il caffè espresso, i vigneti e i vini, l'opera.

Cosa si vorrebbe quando si esce nella propria città?

L'efficienza in ogni cosa, il pieno rispetto delle regole di convivenza e di educazione, i trasporti pubblici eccellenti, tasso di criminalità e violenza prossimi allo zero, polizia e leggi efficienti e ben applicate, voce ai cittadini circa i proprio pareri per migliorare la città, velocità nella burocrazia,  al soddisfazione in ciò che si vede e uno stato di godimento che aiuta a vivere e ad essere più efficienti.

Personalmente in Italia ogni volta che esco in qualche città, torno a casa con un qualche stress in più, statisticamente la probabilità di giungere a casa con uno stato superiore di nervosismo e ansia è piuttosto alta.

La vita è unica e sicuramente minore è lo stress dal quale veniamo bombardati dall'ambiente in cui siamo calati e maggiore è la qualità della vita : in tal modo siamo liberi per vivere meglio, lavorare meglio, raggiungere più alti stati di espressione spirituale.

Roma
Roma
Venezia

Venezia

Firenze
Firenze
Milano
Milano
Europa Italia

 

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Un altro valore di estrema importanza per la convivenza nella comunità e per avere una qualità di vita alta nel posto in cui si vive è l'onestà.

L'onestà è il pilastro della società e di qualunque comunità umana.

L'onestà porta alla fiducia negli altri, non solo negli affari ma anche in qualsiasi altro rapporto come nei rapporti di coppia, fra genitori e figli, amici e colleghi.

E' il fondamento del contratto sociale che caratterizza le comunità umane.

I comportamenti disonesti nella società non mancano, oltre ai furti e rapine ci sono gli scandali finanziari, la corruzione, le truffe, l'evasione fiscale.

L'onestà non è scontata ma va difesa in ogni società attraverso le leggi, le regole religiose e la riprovazione dei cittadini, ovvero la condanna, la disapprovazione la deplorazione di ognuno di noi nel suo piccolo.

L'onestà e la fiducia reciproca garantiscono grandi vantaggi.

Sono i presupposti fondamentali di ogni alleanza politica, di ogni contratto, di ogni commercio.

Per vivere ed avere successo in una struttura sociale bisogna essere affidabili.

La disonestà alla lunga non paga.

I geni danno spinte egoistiche ma il gruppo attiva il rispetto per le regole sociali.

Sociologi e antropologi concordano che la disonestà fa notizia mentre dell'onestà, enormemente più diffusa, si parla poco perché è la normalità, il cemento del patto sociale.

Diversamente dagli animali, uomini e donne nascono prematuri, senza una definita identità biologica che poi acquisiscono nelle loro diverse culture, differenziandosi.

L'uomo è quindi il frutto dell'interazione fra predisposizione genetica e la particolare cultura in cui vive e si completa.

Ma sicuramente onestà e fiducia negli altri sono valori universali, che si trovano all'interno di tutte le culture.

Una proiezione ha mostrato che se sparissero improvvisamente tutti i disonesti, l'evasione fiscale sparirebbe e lo Stato italiano in soli 6-7 anni azzererebbe lo gigantesco debito pubblico e le tasse sarebbero drasticamente ridotte.

Come si può ottenere l'azzeramento della disonestà?

Ad esempio nei paesi scandinavi un comportamento disonesto innesca immediatamente la riprovazione dei presenti.

Ad esempio regole da seguire per combattere la disonestà sarebbero : non farsi mai i "fatti propri" se si assiste ad un caso di disonestà; invitare amici e parenti a chiedere sempre scontrino e fattura; esortare i testimoni di un incidente stradale a non tirarsi indietro; criticare chi assume in nero o sottopaga i dipendenti; non coprire il collega assenteista; disapprovare chi si vanta di evadere le tasse; disprezzare chi cerca facili raccomandazioni per parenti e amici; fare votare alle elezioni candidati prima di tutto onesti, rifiutando il luogo comune che "tanto rubano tutti" e così via.

Inoltre è stato dimostrato scientificamente che essere onesti attiva zone del cervello legate al piacere mentre la disonestà attiva zone legate allo stress.

In conclusione essere onesti fa bene sia a noi sia a tutta la società.

 

Più persone ci sono in un posto e meno gli altri si interessano a quello che fai osservandoti, criticandoti e fissandoti.

Le grandi città sono luoghi immensi dove tutto si mescola e tutto è fatto per tante persone.

 

IL MODO DI GUIDARE E LA CIVILTA' DI UN POPOLO

 

LE DIFFERENTI CONDIZIONI DI VITA DEI POPOLI DEI VARI PAESI DEL MONDO

Il primo articolo della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789 (documento simbolo della Rivoluzione Francese) recitava "gli uomini nascono e restano liberi ed uguali nei diritti".

Questo principio è rimasto uno dei valori della nostra società e secondo gli ultimi studi tanto più in una società c'è uguaglianza nei diritti, di reddito disponibile e di opportunità, tanto meglio si vive.

La disuguaglianza sociale è una differenza (nei privilegi, nelle risorse e nei compensi) considerata da un gruppo sociale come ingiusta e pregiudizievole per le potenzialità degli individui della collettività.

È una differenza oggettivamente misurabile e soggettivamente percepita.

Gli elementi che la compongono sono le differenze oggettive esistenti, ossia il possesso minore o maggiore di risorse socialmente rilevanti.

Le differenze sono conseguenza dell’azione di meccanismi di selezione sociale più che del merito e sono interpretate dai soggetti e dai gruppi sfavoriti (o da coloro che li rappresentano) come ingiuste.

La sociologia affronta il tema della disuguaglianza sociale elaborando due distinte interpretazioni, entrambe valide ed ineliminabili:

Infatti due studiosi inglesi Richard Wilkinson e Kate Pickett scrivono nel libro La misura dell'anima che analizzando la situazione di diversi Paesi ricchi si rileva che numerosi problemi sociali e di salute sono più diffusi in società "meno uguali" ovvero dove c'è un maggior divario tra ricchi e poveri.

Il Paese con maggiori disuguaglianze è risultato USA e quelli con minori disuguaglianze i Paese scandinavi e il Giappone.

In questi paesi c'è più violenza, più detenuti, peggiore stato di  salute, più problemi di droga, più madri adolescenti.

Quando manca l'eguaglianza le distanze sociali aumentano, mentre si deteriorano fiducia, la qualità delle relazioni sociali, la vita comunitaria mentre aumenta l'insicurezza.

Inoltre vivere in una società molto ineguale è fonte di stress per lo sforzo di stare al passo con gli altri.

Secondo i due studiosi prima citati, per il benessere della società non conta solo la ricchezza complessiva ma come questa è distribuita.

Ad esempio una delle caratteristiche del Giappone è un'egualitaria distribuzione del reddito : gli stipendi dei dirigenti sono molto più bassi degli standard dei Paesi Ricchi.

Inoltre le società in sui si vive meglio sono quelle che garantiscono una più forte uguaglianza di opportunità, ovvero quanto più la posizione a cui si può arrivare è indipendente dalle origini sociali.

QUALITA' DELLA VITA IN ITALIA CLASSIFICA DELLE CITTA'

Solitamente nelle classifiche si tiene conto del tenore di vita, di affari e del lavoro, dei servizi e dell'ambiente, dell'ordine pubblico, della popolazione e del tempo libero.

Tra le diverse classifiche stilate possiamo annoverare come le città ai primi posti come qualità della vita : Aosta, Belluno, Bolzano, Sondrio, Trento, Trieste, Milano, Siena, Roma.

Eppure la gente, nonostante i difetti, preferisce stare in città che ama di più come Milano o Roma per via della loro maggiore bellezza e del maggior pullulare di vita, di culture, di occasioni, di scelte di cose da fare.

Tra le grandi province citiamo Milano, Roma e Torino (rispettivamente intorno al ventesimo, ventottesimo e sessantaseiesimo posto).

Tra le migliori regioni (classifica 2008 Sole 24 ore) la Valle d'Aosta, il Trentino Alto Adige, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna (città pulite e con bassa criminalità come la splendida Ferrara), Marche, Veneto, Lombardia e Toscana.

 

GRANDE CITTA' O PROVINCIA? QUALE IL POSTO IDEALE IN CUI VIVERE?

Già Aristotele scrisse che l'uomo è un animale sociale in quanto tende ad aggregarsi con altri individui e a costituirsi in società.

Il paese e’ un insediamento umano, generalmente di piccole dimensioni , che e’ caratterizzato principalmente da un’ economia agricola (nel caso l’ abitato sorga lungo fiumi o laghi la sua economia può dipendere anche dalla pesca).

Il termine città invece può essere usato per una località urbana la cui popolazione e’ superiore a un dato limite o per una località urbana dominante su altre nella stessa area in termini economici, politici o culturali. Nella storia c’e’ sempre stato un trasferimento da parte dei paesani, soprattutto contadini e braccianti, verso le città in particolar modo in periodi di crisi, per trovare lavoro nelle grandi industrie.

Oggi il maggior vantaggio di vivere in una grande città è costituito dalla possibilità di accedere ai servizi, scuole, ospedali, strade, asili, teatri, cinema, musei, negozi, università, ristoranti e mezzi di trasporto.

Gli svantaggi del vivere in una grande città invece possono essere considerati l’inquinamento acustico e atmosferico, il traffico, i prezzi più alti, la presenza di un maggior livello di criminalità, il rumore provocato da mezzi motorizzati e industrie e anche il fatto che le abitazioni sono più piccole.

Nelle grandi città, in genere soprattutto le capitali, c'è sempre il mondo intorno a te, un universo sempre nuovo che ti coccola e che ti vuole dare tanto, il fulcro della creatività e il centro del motore creativo di un Paese.

Le grandi città, soprattutto le capitali, sono sono società altamente organizzate.

In una piccola città o un paese di provincia, tutto è ovattato e lontano, si copia e si ascoltano le novità create nei centri creativi lontani, si è in una "gabbia" con limitazioni di vedute e circondati da persone che ti giudicano.

La piccola città dopo un viaggio importante presso una grande città capitale, ci sembrerà una galassia lontana, dove la qualità della vita è bassa, si vive senza soddisfazione, c'è poco e poche cose da fare, poca scelta.

Si "atterra" sulla piccola città dopo il viaggio presso la grande capitale e ci si rende conto subito della realtà provinciale, arretratezza, gente che ti guarda, che parla ad alta voce, che pur essendo nessuno è arrogante, della povertà diffusa per il poco lavoro.

In una grande città quasi tutto è permesso, non si è soggetti a continui giudizi e non si hanno gli occhi addosso ogni volta che si è in giro.

In una grande città non sarebbe materialmente possibile che tutti ci guardino, ci sembrerà di passare inosservati e di non subire continuamente il giudizio altrui.

In una grande città si è rilassati nei confronti degli altri, in quanto ci si perde e mescola tra tanti individui.

In una grande città si è "soddisfatti" circa il mondo e la vita che si ha attorno, ci si sente al "centro del mondo", con servizi e attività commerciali che ci circondano in ogni dove, con persone di livello che spesso circolano.

Ci si sente stimolati in modo diverso e più potente rispetto alle piccole città da elementi esterni alla propria persona, questo può essere di grande utilità per coloro che non riescono ad avere stimoli sufficienti provenienti dall'interno della propria persona.

Le persone di grande valore possono essere grandi, grandissimi creatori anche in una casa in mezzo ad un bosco ad ascoltare sé stessi ma sentirsi al centro di un mondo, quale può essere una grande città capitale, aiuta in modo potente a dare soddisfazione e piacere nell'avere stimoli da tutte le attività che sono all'esterno della nostra persona.

In una grande città capitale vi è un fervore culturale circa centri culturali, teatri, cinema, luoghi di ritrovo che una piccola città non ha.

In una grande città capitale c’è sempre qualcosa da fare a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, sono quelle città in cui si potrebbe vivere benissimo e non ci si sentirebbe mai soli.

In una grande città capitale vi possono essere centri sportivi, palestre, piste ciclabili e per correre che una piccola città solitamente non ha, per colpa magari di mancanza di persone valide per la gestione, le quali preferiscono impiegare le proprie risorse mentali in posti "migliori" in cui vivere come grandi città e capitali del mondo.

Non da meno bisogna dimenticare che vi sono alcuni posti di provincia incantati e dalla profonda bellezza nei quali meriterebbe spendere almeno la propria unica vita o magari una delle altre ipotetiche vite!

Come quindi potremmo classificare il posto ideale in cui vivere?

Come già tentato di capire nell'articolo dedicato alla casa salutare ideale in cui vivere, potremmo dire che potendo scegliere il posto ideale in cui vivere potrebbe essere quello di vivere in una grande città capitale in una villa salutare e comoda, magari nella immediata periferia e vicino ad una fermata di una metro o di altro mezzo pubblico veloce.

Oppure parimenti, in un appartamento in un condominio di valore, civile e silenzioso, magari in un grattacielo ad un piano alto, sempre in una grande capitale civile.

Quali potrebbero essere le grandi capitali di elezione in cui scegliere di vivere?

Personalmente :

In Asia Bangkok, Singapore, Tokyo (ma mondo particolarmente "diverso" dalle capitali occidentali), Seoul, Hong Kong.

In Europa Londra, Berlino, Budapest, Praga, San Pietroburgo, Varsavia, Vienna, Milano.

Nelle Americhe New York, Vancouver, Toronto, Chicago, Los Angeles (per chi non teme la faglia di Sant'Andrea), San Francisco, Houston, Dallas, Boston, Philadelphia, Montreal.

In Oceania Sydney, Melbourne, Auckland.

Probabilmente Bangkok con il suo essere sterminata e piena di vita in ogni ora, la civiltà innata del popolo, l'educazione, il rispetto verso il prossimo e il silenzio nelle strade e sui mezzi pubblici, ne fanno una delle mie migliori personali scelte asiatiche.

I thailandesi sono tra le più buone persone che io abbia mai incontrato nel mondo. Sono sempre felici, sempre sorridenti (la Thailandia è chiamata “Il Paese del sorriso”, estremamente gentili e sempre disponibili ad aiutare.

Una volta che diventi un loro amico, sarai sempre un amico. Raramente si sente di persone che vengono derubate o scippate.

Hai fame alle 3.30 del mattino? No problem, c’è un chiosco aperto 24/24.Sono le 2 di notte e non riesci a dormire per il Jet Lag o si ha un’insana voglia di shopping? Ma dov’è il problema! In quella via è tutto aperto. Hai bisogno di un taxi? Eccone 100 proprio li!! Insomma, in Thailandia è facile vivere, e avere la vita facile. Molto più che in altre parti del mondo.

Per altri il posto ideale in cui vivere potrebbe essere una famosa isola turistica tropicale, nella quale spostarsi in scooter tra spiagge, vento e pelle salata, come ad esempio l'isola di Phuket in Thailandia, trascorrendo i giorni ad un dolce tepore per tutto l'anno, tramonti fiabeschi, spiagge e acque idilliache, in mezzo a facce sempre nuove, idee sempre nuove, cibo benefico e movimento salutare come lunghe camminate.

L'ideale sarebbe forse essere cittadini del mondo, la vita sempre in viaggio, viaggiando un pò qui e un pò là godendo di tutte le bellezze del mondo.

Ma in fondo, il posto in cui si è nati, la città di origine, rimane, nonostante nella vita ci sposteremo o no, sempre all'interno del nostro cuore e all'interno dei nostri pensieri, come indimenticabile ricordo dei primi anni in cui si è nati.

Perché in fondo quello che siamo lo dobbiamo anche al posto in cui siamo nati.

Un collegamento, una casa, nel posto in cui si è nati, dovrebbe essere un must per chiunque che nel corso dell'avventura della vita sia costretto o decida di spostarsi e spendere il proprio tempo altrove.

E in fondo il miglior posto è quello in cui ci sentiamo meglio con noi stessi.

Se ci pensiamo bene, alla fine tutto il nostro mondo siamo noi, la nostra persona, il nostro interiore e in una visione ideale il posto in cui vivere perderebbe importanza.

Nella vita reale (che non è la perfezione dell' "ideale") l'ambiente esterno è importante, per gli stimoli che ci dà, per la qualità di vita che ci apporta all'esterno del nostro mondo interiore.

L’ambiente è l’elemento che più di tutti influenza lo sviluppo psico-fisico di un individuo. Crescere in città o in provincia sembra infatti avere delle conseguenze molto diverse per una persona. 

Dipende dalla sensibilità e dall'intelligenza di ognuno di noi elaborare la capacità di vivere bene in qualsiasi posto che la fortuna, il successo o le scelte personali ci porteranno a vivere.

 

ROMA O MILANO?

L'aera metropolitana di Milano ha circa 3.200.000 abitanti; l'area metropolitana di Roma comprende circa 4.400.000 abitanti.

Alcune persone hanno un amore per le grandi città, per ogni mondo diverso che ogni grande città può dare, un mondo in cui si ha tutto vicino, in cui si ha l'imbarazzo della scelta di ciò che fare quel determinato giorno.

Se si dovesse scegliere tra le due più grandi città italiane, una la capitale d'Italia e un'altra la "capitale finanziaria" d'Italia quale si dovrebbe scegliere?

Se si dovesse scegliere tra le due città metropolitane maggiori d'Italia cosa si preferirebbe?

La mia ovviamente è una scelta personale.

Milano offre una serie infinita di luoghi dove fermarsi, passeggiare, pensare e addirittura luoghi silenziosi.

Milano è una città frammentata, si riesce a trovare sempre un frammento che è adatto al proprio giorno.

A seconda della metro in cui si sale, si può essere una persona diversa da quella in cui si era prima, fosse anche per un'ora.

Milano si adatta alla persona, a Roma bisogna adattarsi a lei, ai suoi modi di fare, ai suoi spazi, al suo essere sempre se stessa, in ogni angolo, nella buona o cattiva sorte.

Roma è una città bella, bella per le sue bellezze storiche, per la storia che si respira in ogni angolo.

Roma è però anche piuttosto rumorosa un pò dappertutto : troppe auto che suonano il clacson, gente che parla a voce troppo alta, che si rivolte troppo facilmente a te anche se non ti conosce, che parla a voce alta in luoghi pubblici.

Questo è sempre indice di poca civiltà e senso civico, in qualsiasi città o posto del mondo che si vada.

In alcune città sembra essere più semplice prendersi una certa "confidenza".

E' educato e civile poter decidere quale distanza mettere tra se e gli altri.

Purtroppo anche Milano può avere strade sporche, stazioni fatiscenti, gente poco fortunata a chiedere l'elemosina.

In effetti Milano non regala niente ma neanche "promette" niente, non ti abbaglia con la sua bellezza come Roma, per poi abbandonarti al suo disordine.

Prima Milano ti costringe a sopravviverle, a vederne solo il brutto, a imparare a resistere.

E solo dopo, quando si è in piedi in giro da soli, ti mostra anche i suoi scorci, quasi di inaspettata e struggente bellezza.

A Roma mi è capitato di attendere un mezzo pubblico per ore.

A Roma si sarà anche nella capitale ma quelle lunghe attese in mezzo al niente, sotto gli sguardi e i commenti della gente, potrebbero far sentire ancora nella trappola di provincia.

Milano chiede di rispettare i suoi spazi, ti osserva, può sembrare fredda.

Solo quando la si accetta si dà e lo fa interamente, consumandosi, cambiando continuamente e trasformandosi.

A Milano tutto è divenire e trasformazione.

Milano ti fa sentire come una piccola parte di un organismo che è vivo, si muove, lavora, riflette, s'innamora, resiste, fa sentire come se lei ha bisogno di me quanto io ne ho di lei; Roma non ha bisogno di nessuno, è lì suprema, una matrona un tempo meravigliosa e ancora orgogliosa, anche se cadente.

Cosa è meglio Roma o Milano?

Probabilmente Milano, secondo il mio personale metro, è più "civile" ed aperta all'Europa anche per la sua vicinanza geografica a Svizzera e Germania; Roma è più grande, con la sua bellezza storica superiore.

Per chi lavora nell'ambiente dello spettacolo o della politica sicuramente la capitale Roma diventa una scelta obbligata.

A cosa serve la buona educazione?

Per chi lavora nell'ambiente dello spetta

Giuseppe Pellegrino

LINK ESTERNI

Le aree metropolitane più popolose d'Europa
http://www.internationalliving.com/Internal-Components/Further-Resources/quality-of-life-2010
Mercer's Quality of Living survey
http://www.corriere.it/esteri/10_gennaio_07/italia-classifica-ennio-caretto_2865e3ec-fb84-11de-a955-00144f02aabe.shtml
http://www.italiansinfuga.com/2010/02/03/classifica-qualita-della-vita/
http://www.economist.com/media/pdf/QUALITY_OF_LIFE.pdf
Durata e qualità della vita nel mondo
Classifica della libertà nel mondo
http://www.post-gazette.com/pg/09161/976252-53.stm
http://www.cnn.com/2005/WORLD/europe/10/04/eui.survey/
http://it.wikipedia.org/wiki/Le_citt%C3%A0_pi%C3%B9_vivibili_del_mondo
Qualità della vita in Italia secondo il Sole 24 Ore
Qualità della vita in Italia
Aosta prima in qualità della vita
http://www.travelandleisure.com/worldsbest/

BIBLIOGRAFIA

  • La qualità della vita nel mondo : Social watch : rapporto 2001, Bologna : EMI, 2001
  • Fuligni, Paolo 1948  La metropoli umana : economia e politica per la qualità della vita nelle città di oggi / Paolo Fuligni, Paolo Rognini, Milano: FrancoAngeli, 2007
  • Una città in salute : healthy urban planning a Milano : un approccio e un programma per una città più sana, vivibile, ospitale / Paola Bellaviti (a cura di), Milano: FrancoAngeli, 2005
  • La qualità della vita: filosofi e psicologi a confronto : atti del Convegno ideato e diretto da Giancarlo Trentini e Carmelo Vigna / a cura di Alberto Peratoner e Alberto Zatti, Milano : FrancoAngeli, 2002
  • La città dell'uomo: contributo all'analisi della qualita della vita a Lecce e nel Salento / introduzione a cura di Mario Signore, Lecce : Milella, 2001
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