Le malattie dipendono molto da noi, dipendono da quello che noi facciamo.
Ad esempio il Diabete di tipo 2 ad esempio può essere una malattia evitabile, come anche la maggior parte delle malattie croniche come l'insufficienza cardiaca, l'insufficienza polmonare, i problemi renali, più del 50% dei tumori, etc.
Eppure migliaia di persone muoiono ogni anno di queste malattie.
Si pensi a quante morti si potrebbero risparmiare se avessimo presente la parola prevenzione.
Eppure sembra che la legge del mercato offuschi il concetto di prevenzione : c'è un evidente conflitto di interessi.
Se ci pensiamo bene, a mio avviso, è importante non tanto la durata della vita ma la durata della vita in salute.
La maggior parte delle malattie sono evitabili perché dipendono in larga parte da noi.
Se ci si pensa bene ad esempio il Diabete di tipo 2 da cosa dipende? Dipende dal fatto che mangiamo troppo, che abbiamo sovrappeso, dipende dal fatto che facciamo poco esercizio fisico, etc.
Eppure il Diabete sarebbe evitabile.
Si avrebbe bisogno di una grande rivoluzione culturale, ovvero quella di mettere al primo posto la prevenzione.
Perché non lo si è fatto prima? Perché abbiamo un'illusione, ovvero quella che si possa curare qualsiasi cosa e quindi contiamo molto sul fatto che si possa prendere una pillola per qualsiasi cosa, ci penserà il dottore, ci penserà l'ospedale.
Eppure senza prevenzione, il risultato quale è? Quello di vivere con malattie.
Si assiste ad esempio ad anziani che devono prendere decine di farmaci al giorno e spesso non vi è alcun studio scientifico che ci dica che prendere tutti questi farmaci insieme sia positivo.
Oppure si assiste ogni anno a spese di miliardi da parte di cittadini che acquistano ogni genere di integratori alimentari e questo commercio fa sicuramente bene ma non a noi ma a chi li vende, questo perché non ci sono studi scientifici che mostrino con evidenza che quel tipo di integratore specifico faccia bene alla salute o sia efficace per migliorare uno stato di malattia.
E' proprio l'idea che qualsiasi cosa si possa curare o risolvere con un farmaco o integratore che ha fatto diventare fiorente il "mercato della medicina".
E' chiaro che qualsiasi sia il mercato di qualcosa, il mercato stesso non ha nessuna voglia di diminuire e contrarsi.
Chi sceglie il farmaco da prendere per una determinata malattia è il medico, il medico non paga questo farmaco e ovviamente non è neanche il medico che lo usa.
Chi paga un determinato farmaco è lo Stato (nei casi previsti), egli non lo sceglie e non lo usa.
Che significa questo?
Che essendoci diversi attori nel "mercato della medicina" (medico, Stato, paziente), il mercato è facilitato ancora di più nella sua crescita.
A mio avviso quindi ciò che "disturba" la prevenzione è il "mercato della medicina" : il mercato ha poco interesse nella prevenzione, perché se la prevenzione fosse attiva ed in primo piano, il mercato sarebbe molto più piccolo.
Se ci facesse prevenzione, diminuendo il mercato, il nostro Servizio Sanitario Nazionale farebbe molte più cose di quelle che fa, avendo un determinato budget annuale a disposizione.
Se avessimo una prevenzione sviluppata e a livelli superiori, non spenderemmo una buona fetta dei miliardi a disposizione dello Stato per comperare farmaci.
Ad esempio diminuendo le malattie croniche del 50%, diminuiremmo di molto la spesa del farmaco e questi soldi li potremmo usare per fare molte altre cose per il benessere dei cittadini.
E' la prevenzione che ci permette la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale, ed esso è di una importanza straordinaria : chi avrebbe, ad esempio, le centinaia di migliaia di euro per sostenere un intervento cardiaco se lo dovesse pagare di tasca propria?
Eppure spesso non si pensa a questo, non ci si rende conto, non si ricorda come era la situazione prima del Servizio Sanitario Nazionale (nato nel 1978), con le cosiddette mutue, le quali dipendevano da quello che ognuno pagava verso il proprio lavoro e rispondevano solo per una certa quantità di denaro, e passato questo limite chi non aveva più soldi non poteva curarsi.
Con la pandemia Covid sono venute alla luce di tutti anche le carenze del Sistema Sanitario Nazionale.
Inoltre ad esempio abbiamo al contraddizione in Italia di avere ancora milioni di fumatori, i quali rischiano almeno 28 malattie, molti alcolisti, eppure la pubblicità ci invita a fare quello che non dovremmo fare.
Si pensi all'attività fisica, elemento importantissimo e fondamentale non solo per il fisico ma anche per il cervello, se vogliamo avere una vecchiaia con poca probabilità di demenza e perdita di memoria, come anche l'attività intellettuale, mantenere i rapporti sociali : se abbiamo delle riserve cognitive buone anche se diminuite, avremo un bagaglio superiore e la diminuzione nel tempo sarà meno importante.
Altro fattore essenziale è l'alimentazione : mangiamo troppo!!
Mangiando troppo si impegna l'organismo a lavorare di più.
Quanto una macchina lavora troppo cosa fa? Perde le sue capacità molto rapidamente.
Dovremmo avere quindi una alimentazione varia ma moderata : mangiare di tutto ma moderato, assumendo tutti i micro e macro nutrienti di cui abbiamo bisogno.
Inoltre oggi molti cibi sono inquinati, quindi mangiando in modo vario si rischia meno, si assume quel determinato inquinante in maniera ridotta, in modo che non ci dia un danno.
Altro elemento cardine del mantenimento della salute è il sonno : non è solo l'effetto del riposo per il recupero del nostro organismo scheletrico e muscolare ma il sonno è importante soprattutto per il cervello che è l'organo che lavora di più ed accumula una grande quantità di scorie, di prodotti che deve eliminare.
Queste scorie durante il lavoro non riesce ad eliminarle e quindi ha bisogno del sonno, durante in quale i prodotti di scarto vengono eliminati con una velocità doppia del giorno.
E' quindi soltanto dormendo almeno sette ore che possiamo eliminare tutte le scorie che si accumulano nel nostro organismo e permettere al nostro cervello di funzionare meglio.
Vi sono poi anche altri fattori che dipendono da noi, come ad esempio effettuare le analisi di controllo, come possono essere gli esami del sangue, gli screening per la prevenzione del tumore del colon retto, per i melanomi, per altri tipi di tumore.
Gli screening per il tumore sono molto importanti perché se noi riusciamo ad attaccare il tumore nelle fasi iniziali, possiamo fare molto di più e meglio.
E così i vaccini.
Altro fattore che dipende da noi e dalla nostra società è l'inquinamento, se riuscissimo a controllarlo questo migliorerebbe di molto le cose.
Anche la scelta del cibo è importante, ad esempio l'esagerazione nel mangiare la carne rossa è qualcosa che non sembra fare bene alla salute, perché la carne rossa contiene delle sostanze che quando arrivano nel nostro intestino si trasformano in altre sostanze, le quali sono tossiche per il cuore, quindi se mangiamo poca carne rossa abbiamo il vantaggio di mangiare meno di queste sostanze, inoltre diminuiamo gli allevamenti intensivi che sono dannosi per l'ambiente, infatti si usano gli antibiotici per evitare le infezioni, però se si usano gli antibiotici è ovvio che questi "vanno in giro" e i batteri si "abituano", instaurando l'antibiotico-resistenza, questo causa che anche in noi umani molte infezioni diventano "insensibili" agli antibiotici, questo è dovuto ad un cattivo uso degli antibiotici.
Inoltre gli allevamenti intensivi rubano spazio ai terreni che potrebbero essere usati per altro, aumentano la deforestazione che provoca problemi al clima, producono ammoniaca e altri prodotti che poi sono alla base di quello che chiamiamo pm2.5, pm10 i quali sono inquinanti che noi respiriamo tutti i giorni dovunque siamo, perché ormai l'inquinamento è diffuso dappertutto.
Tutto quello che facciamo ha una ripercussione sul futuro della nostra salute.
Se non siamo capaci di cambiare alcune di queste cose, certamente facciamo dei grandi passi in avanti e rendiamo sostenibile il Servizio Sanitario Nazionale che ha bisogno di alcuni cambiamenti, perché è nato nel 1978 ed ha ormai diversi decenni alle spalle, ed ha subito pochi cambiamenti rispetto a quelli che sarebbero stati necessari.
Per esempio abbiamo introdotto nel Sistema Sanitario Nazionale qualcosa che forse non avremmo dovuto fare, ovvero l'attività privata.
Penso che sia esperienza di tutti che se andiamo in Ospedale e vogliamo avere un qualsiasi esame, ci sentiamo dire "va bene, lo facciamo, però fra 5 mesi, 10 mesi etc.!".
E c'è qualcuno che ci "sussurra" "se però voi volete, la settimana prossima pagando, con le stesse persone, le stesse strutture, lo stesso ambiente, viene fatto l'esame di cui abbiamo bisogno.
Questa è un'ingiustizia : è qualcosa che bisogna cercare di cambiare.
E' dipende da noi cambiare : se non protestiamo per questo, continueremo certamente nella stessa direzione.
Dobbiamo renderci conto che il Servizio Sanitario Nazionale è stato fatto per avere una eguaglianza di interventi, non per avere ancora interventi che vanno bene per i ricchi e che i poveri invece non possono avere.
Questo è un altro problema che ha bisogno di essere risolto, e lo dobbiamo risolvere proprio perché è un problema di giustizia e lo dobbiamo cambiare anche probabilmente migliorando gli stipendi dei sanitari, perché gli stipendi dei medici, degli infermieri nel nostro Paese sono molto inferiori a quelli degli altri Paesi e quindi molti poi scappano e se ne vanno dove sono meglio retribuiti, quindi noi dobbiamo avere quella situazione per cui il Servizio Pubblico diventi veramente il servizio uguale per tutti.
Inoltre spesso non si ha un numero sufficiente di medici, di infermieri e sufficienti Università e scuole di Medicina per ospitare più medici.
E richiederà tempo per risolvere questo problema perché abbiamo nel Paese anche meno giovani.
E se anche iniziassimo domani ad avere più numeri, ci vorranno almeno dieci anni per completare il percorso degli studi.
Bisognerebbe probabilmente aumentare la produttività dei medici che abbiamo, ovvero ad esempio forse fare la scelta impopolare di eliminare i piccoli ospedali.
Eppure i piccoli ospedali non sono vantaggiosi per i pazienti, perché nei piccoli ospedali ci sono pochi pazienti e se ci sono pochi pazienti i medici lavorano poco.
E se lavorano poco non è che diventano "esperti" perché non hanno la visione soprattutto dei casi più complicati, dei casi difficili.
Avere piccoli ospedali non è negli interesse dei pazienti ma contro : noi dovremmo concentrare tutte le cose nei grandi ospedali.
Abbiamo la possibilità di aumentare le funzioni degli infermieri, dedicando ai medici le importanti funzioni delle diagnosi e di studiare, perché la medicina cambia, non è sempre uguale, non si può vivere di rendita di quello che si è studiato a scuola.
Se non si studia continuamente non si ha la migliore medicina possibile, quella che vogliamo cercare di avere.
Dobbiamo diminuire la burocrazia, se la diminuiamo, se diminuiamo il dovere dei medici di compilare tante e tante cose, avranno più tempo per fare quello che è importante che facciano, nella loro funzione fondamentale.
Inoltre la mancanza della presenza sul territorio. E' impossibile oggi pensare che i medici di medicina generale possano fare tutto da soli.
Potrebbe essere importante avere le cosiddette "Case della comunità" ovvero non più un solo "medico di famiglia" ma un posto dove sono presenti 7-8 medici che si danno il cambio ogni giorno.
E se in questi posti ci sarà una segreteria informatizzata, tutto può funzionare meglio.
Molte volte le persone anziane hanno bisogno di parlare con il medico, per sentirsi rassicurati ed ascoltati.
Anche l'affollamento dei Pronto Soccorso potrebbe essere evitato, molte persone potrebbero essere trattati dai medici del territorio e non rimanere in barelle per ore.
Tutto questo potrebbe aumentare l'efficienza del nostro Servizio Sanitario Nazionale che è un bene straordinario che non dobbiamo perdere.
E se noi vogliamo anche le cose impossibili diventano possibili.