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Il sonno è in realtà uno stato di veglia diversa.

Il SONNO dalla sua qualità possono dipendere i vostri buoni rapporti con gli altri, insonnia, la vostra capacità di lavoro e persino la vostra salute mentale : meno lucidi, più obesi, più a rischio malattie...la salute dipende anche dal sonno, ecco perché sbagliamo a perderlo facilmente.

Durante il sonno l'ormone della crescita guida la rigenerazione dell'organismo e il corpo produce nuove cellule, i tessuti muscolari si rinnovano, la sensibilità a dolori da lesione diminuisce, il livello di cortisolo (ormone dello stress) nel sangue è al minimo, l'ormone che provoca lo stimolo della fame (grelina) è al minimo, gran parte della memoria procedurale a lungo termine si forma nel primo sonno, il corpo brucia grasso perché le nuove cellule necessitano di energia, anticorpi di tutti i tipi sono prodotti dal sistema immunitario (il detto con una buona dormita tutto passa non è lontano dal vero), sale l'ormone che blocca l'appetito la leptina (ecco probabilmente perché dormire in un certo senso fa dimagrire mentre l'insonnia è legata al rischio di sovrappeso).

Il ritmo e la tensione della vita moderna sicuramente accrescono l'importanza di dormire a sufficienza.

Durante il sonno il cervello elimina le connessioni inutili e spazza via le scorie.

Si può dire che tutti gli esseri umani hanno un bisogno minimo di 6 ore di sonno ogni 24 ore per essere mentalmente sani; moltissime persone ne richiedono di più, chi crede di poter tirare avanti con meno s'inganna.

L'insufficienza di sonno può rendere persone, normalmente giovali, d'umore mutevole e depresse.

Aggravati da un'ulteriore insufficienza di sonno, questi segni di squilibrio psichico possono diffondersi come un'infezione e diventare sintomi di uno squilibrio mentale vero e proprio.

La perdita di sonno è inoltre un veleno subdolo : le sue vittime sono in genere le ultime a rendersi conto di quel che non va.

Se non dormiamo abbastanza, non possiamo essere del tutto svegli durante il giorno, questo è pericoloso perché se non siamo del tutto svegli, non siamo nel pieno possesso delle nostre facoltà mentali.

Perché il cervello richiede il sonno in maniera così impellente? Nessuno sa con precisione assoluta cosa sia fisiologicamente il sonno.

Esso può essere definito come una specie di messe al minimo, "in folle", del motore del nostro organismo : i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo e la pressione sanguigna si abbassano, le onde cerebrali (minuscoli battiti elettrici che il centro nervoso più elevato, la corteccia, emette in ragione di circa dieci al secondo quando siamo svegli) gradatamente di allargano in onde ampie e pigre, al ritmo di due o tre al secondo, il nostro livello di coscienza si abbassa.

Potremmo definire il sonno anche come il modo in cui la Natura ricarica le nostre batterie per il lavoro e lo svago del giorno dopo scollegando la coscienza.

Una delle più definizione più calzanti è quella data nel 1985 da Fagioli e Salzarulo che lo presentano come "uno stato dell'organismo caratterizzato da una ridotta reattività agli stimoli ambientali che comporta una sospensione dell'attività relazionale (rapporti con l'ambiente) e modificazioni dello stato di coscienza: esso si instaura autonomamente e periodicamente, si autolimita nel tempo ed è reversibile".

Altra definizione: stato prontamente reversibile di ridotta attività ed interazione con l'ambiente circostante. La dizione "prontamente reversibile" non si può quindi associare al coma o all'anestesia che, rispettivamente, sono una patologia o sonno indotto farmacologicamente.

Il sonno quindi si differenzia da altri stati di alterazione di coscienza: col sonno la perdita dello stato di coscienza è, come già detto, reversibile.

Quindi il soggetto può risvegliarsi dopo stimolo non doloroso.

Lo stupor diversamente, è un'alterazione dello stato di coscienza dal quale si ci può risvegliare dopo somministrazione di uno stimolo doloroso.

Lo stato comatoso è un'alterazione dello stato di coscienza dal quale non ci si può risvegliare dopo somministrazione di uno stimolo doloroso.

Ben più grave è la morte cerebrale con la cessazione irreversibile di tutte le attività cerebrali.

In realtà il riposo è la funzione meno importante del sonno, poiché il riposo può essere ottenuto anche senza dormire.

Oggi gli scienziati sanno che dormire è solo apparentemente una condizione di inattività : il sonno non è riposo ma una sorta di "veglia diversa".

I disturbi derivanti dall'insufficienza di sonno assomigliano a quelli provocati da certi narcotici, dall'alcool e dalla mancanza di ossigeno : le percezioni diventano confuse, cessa la nozione del tempo, i nostri riflessi sono un po' tardi, i valori perdono significato.

Tempo fa furono condotti esperimenti all'Istituto Militare di Ricerche Walter Reed di Washington, più di 100 persone furono tenute sveglie fino a un massimo di 4 giorni.

Migliaia di prove misurarono gli effetti sul loro comportamento e sulla loro personalità : i risultati di queste prove hanno fornito tutta una serie di sorprendenti nozioni sui misteri del sonno.

Il cervello stanco è tanto affamato di sonno da sacrificare tutto per ottenerlo.

Dopo poche ore soltanto di perdita di sonno, vi furono brevi sonnellini furtivi, detti assenze o microsonni, in ragione di tre o quattro all'ora (come nel sonno vero le palpebre si abbassavano, il battito cardiaco rallentava).

Talvolta queste assenze erano periodi di vuoto assoluto, altre volte si riempivano di immagini fugaci, di brandelli di sogni.

Man mano che aumentavano le ore di perdita di sonno, le assenze erano più frequenti e lunghe, fino a due o tre secondi.

Neppure se avesse pilotato un aereo durante una bufera il soggetto avrebbe potuto resistere ai microsonni per quei pochi preziosi secondi.

E la stessa cosa può accadere a chiunque, come possono testimoniare molti di coloro che si sono addormentati al volante dell'automobile.

Un altro effetto sorprendente della privazione di sonno era il modo in cui questa intaccava la memoria e la percezione : molti soggetti non riuscivano a tenere a mente le istruzioni per il tempo necessario ad applicarle a compiti che dovevano assolvere.

Erano totalmente confusi in circostanze che richiedevano di tener presenti alcuni fattori e di agire in conseguenza : come per esempio deve fare un pilota quando coordina i dati sulla direzione del vento, sulla velocità, sulla quota e sulla traiettoria di discesa, allo scopo di compiere un atterraggio sicuro.

I medici, il cui sonno è spesso interrotto da chiamate urgenti, sperimentano spesso su sé stessi che cosa significhi non dormire a sufficienza.

Il prezzo che molti pagano per rimanere alzati più di quanto dovrebbero è di solito l'irritabilità.

Il bisogno di sonno è uno stimolo come la fame. Se ci priviamo del sonno, l'insoddisfazione di questo stimolo ci rende irritabili e aggressivi, proprio come la fame rende facile alla collera chi segue una dieta rigorosa.

La perdita di sonno è anche un logorio di energie vitali.

Il desiderio di dormire [...] dev'essere ogni volta incluso tra i motivi della formazione del sogno e ogni sogno riuscito è un appagamento di questo desiderio, Sigmund Freud

Spesso dopo una perdita di sonno la rapidità e la precisione sono leggermente superiori, ma analizzando il metabolismo si evince che lo stesso lavoro richiede energia quasi tre volte maggiore.

Questo temporaneo aumento funzionale è spesso un pericoloso inganno risultante dalla perdita di sonno.

Per effetto della tensione causata dalla stanchezza, molte persone di sentono infatti sovrastimolate.

Gli studenti che stanno alzati fino a tardi per prepararsi agli esami spesso sentono questo stimolo temporaneo.

Se gli esami sono brevi, lo studente riesce probabilmente ad approfittare di questa maggiore tensione. Ma l'aumento è soltanto temporaneo : dopo alcune notti di sonno insufficiente, il rendimento nello studio comincia a scemare.

Gli uomini in stato di veglia hanno un solo mondo che è loro comune. Nel sonno, ognuno ritorna a un suo proprio mondo particolare, Eraclito.

La differenza tra una buona nottata di sonno e una insufficiente può essere molto piccola. Possono tollerare questa perdita di sonno per mesi, anche anni, mentre la stanchezza si accumula.

Milioni di persone vanno a letto troppo tardi per semplice abitudine.

Molti pensano che le ultime ore della sera siano le sole che appartengano a loro pienamente.

Ma il prezzo di queste ore di veglia in più è alto.

Molte persone che vanno a letto tardi stanno alzate soltanto perché sono insoddisfatte del poco che hanno compiuto durante il giorno.

E invece, se dormissero a sufficienza, potrebbero regolare meglio le loro giornate, sbrigando tutto il da fare e ricavandone lunghi periodi di riposo.

Altri stanno alzati per le preoccupazioni e le ansie.

Ma, paradossalmente, il sonno è il migliore antidoto delle preoccupazioni.

Prima pensate al sonno e poi la maggior parte dei vostri problemi penserà a risolversi da sé!

La ricerca ha dimostrato che il sonno è una componente importantissima della salute fisica e mentale, non meno importante della corretta alimentazione e dell'attività fisica.

 

LE FASI DEL SONNO

Parlando di fasi del sonno nel 1953 Eugene Aserinsky e Nathaniel Kleitman scoprirono la presenza dei movimenti oculari rapidi (REM) durante il sonno.

Questa semplice osservazione permise di differenziare il sonno in una fase REM (con movimenti oculari rapidi) e in una fase non REM (NREM). Nel 1963 Kleitman e Dement descrissero per la prima volta l'alternanza del sonno REM e NREM in cicli durante il periodo di sonno, introducendo il concetto di architettura del sonno.

Alla fine degli anni '60, dopo la scoperta del sonno REM e NREM e del concetto di ciclicità di queste due fasi all'interno del sonno è nata la necessità di classificare in maniera standard le variazioni elettroencefalografiche che si verificavano durante il sonno in maniera macroscopica.

Nel 1968 Rechtschaffen e Kales basandosi sull'analisi dei parametri elettroencefalografici, elettromiografici ed elettrooculografici classificarono il sonno in 5 stadi, 4 stadi NREM (stadio 1; stadio 2; stadio 3; stadio 4) ed uno stadio REM.

Durante la veglia l'EEG alterna fondamentalmente tra due pattern. Un pattern chiamato di 'attivazione' (o pattern desincronizzato) caratterizzato da onde di basso voltaggio (10-30 microvolt) ed alta frequenza (16-25 Hz) ed un secondo chiamato 'attività alfa' caratterizzato da onde sinusoidali di 8-12 Hz.

L'attività alfa è tipicamente presente ed abbondante quando il soggetto è rilassato ad occhi chiusi. Il pattern di attivazione è presente quando il paziente è in stato di attenzione ad occhi aperti.

I movimenti oculari sono presenti e il tono muscolare è medio-alto.

Durante lo stadio 1 l'attività alfa diminuisce, il pattern di attivazione scarso, L'EEG è costituito principalmente da onde di basso voltaggio di frequenza mista tra i 3-7 Hz. I movimenti degli occhi sono ancora presenti ma lenti, rotanti e oscillatori (non in opposizione di fase come nella fase REM).

L'elettromiogramma mostra una attività tonica persistente benché di intensità inferiore rispetto alla veglia.

Nello stadio 2 è presente una attività di fondo di voltaggio relativamente basso, con frequenza variabile ma vicina alle onde theta (3-7 Hz).

Lo stadio 2 è caratterizzato dalla presenza di due componenti estremamente caratteristiche i cosiddetti complessi K e i fusi del sonno o splinders.

Questi ultimi di provenienza talamica, mancano nell'insonnia familiare letale, malattia mortale per la privazione del sonno. I movimenti degli occhi, in questo stadio, sono assenti mentre l'EMG presenta ancora un certo grado di attività tonica

Nello stadio 3 il 20% - 40% di ogni epoca (convenzionalemnte un periodo di registrazione EEG di 30 sec.) deve contenere attività Delta ovvero onde EEG di grande ampiezza (>75 microvolt) e bassa frequenza (circa 0,5 - 2 Hz).

Il tono muscolare in questo stadio è lievemente ridotto ed i movimenti degli occhi praticamente assenti.

Lo stadio 4 è caratterizzato dalla presenza di onde lente e molto ampie dette onde delta (Frequenza inferiore ai 4 Hz. In questo stadio le onde delta occupano più del 50% di un'epoca.

I fusi e i complessi K, benché presenti, non sono più riconoscibili dal ritmo di fondo.

I movimenti degli occhi non sono presenti mentre persiste uno stato di attivazione muscolare tonica molto basso.

In questa fase l'attività metabolica del cervello è ridotta (minor consumo di ossigeno e glucosio).

Se il soggetto si sveglia in questa fase rimane confuso per qualche minuto.

Lo stadio REM è caratterizzato da un EEG a basso voltaggio con frequenze miste.

L'EEG del sonno REM ricorda molto quello dello stadio 1 se non per le caratteristiche scariche di onde con la caratteristica morfologia a 'dente di sega'; i movimenti oculari rapidi (da cui appunto la denominazione dello stadio) ed il basso tono dei muscoli mentonieri. Inoltre questa fase è caratteristica per la paralisi dei muscoli (per evitare di mimare i sogni) e per i sogni.

Il cervello consuma ossigeno e glucosio come se il soggetto fosse sveglio e stesse svolgendo un'attività intellettuale.

Se ci si sveglia in questa fase si è perfettamente orientati.

Sogna perché nel sonno puoi trovare quello che il giorno non ti può dare, Jim Morrison.

 

Nel neonato il sonno ha un ritmo polifasico: ritmico, ritmico ad onde lente, lento, alternante.

Con lo sviluppo il sonno diventa bifasico.

Le tre caratteristiche del sonno del neonato sono:

  • Alternanza: il nucleo sovraplasmatico regola il sonno e la veglia.
  • Quantità: preminente nella prima fase della vita va man mano a ridursi con lo sviluppo, resta costante durante l'adolescenza per poi diminuire nella vita adulta.
  • Sonno REM: nelle prime due settimane la sua percentuale sulle ore totali di sonno è del 50%, vista la sua importante funzione integrativa della memoria, in seguito si riduce.

I neonati dormono circa 16-18 ore al giorno ed il loro sonno è equamente distribuito nell'arco delle 24 h.

Dal sesto mese di vita il sonno scende intorno alle 14-15 ore al giorno ed inizia ad emergere un pattern diurno.

Questa quota giornaliera di sonno rimane praticamente stabile fino all'anno di vita.

Un ulteriore graduale passaggio verso le 10-12 ore avviene tra i tre ed i cinque anni di vita.

All'età di 10 anni la quantità di sonno giornaliera si aggira intorno alle 10 ore o meno.

La quantità di sonno giornaliera continua a decrescere durante l'adolescenza fino a trovare una stabilità nel pattern adulto. In parallelo tuttavia la diminuzione di ore complessive di sonno nell'adolescenza è accompagnata da un aumento della tendenza ad addormentarsi durante il giorno.

I principali stati comportamentali riscontrati nell'adulto sono lo stato di veglia, lo stato di rilassamento con un andamento più armonioso e lento, la sonnolenza con andamento basso il sonno, il sonno profondo e lo stato di coma.

LA DURATA IDEALE DEL SONNO

Neonati 20 ore
Asilo nido 14 ore
Scuola materna 13 ore
Scuola elementare 10-12 ore
Adolescenti 8-10 ore
Adulti 7-8 ore

L'anziano dorme circa 6-7 ore per notte, tuttavia la qualità del sonno è assai diversa da quella del giovane.

Il sonno è infatti molto più frammentato da momenti di veglia ed è a volte più suscettibile ai possibili disturbi ambientali.

Una possibile interpretazione di questi fatti è che il bisogno di sonno si riduce nelle persone anziane.

Psicologi ed esperti di linguaggio del corpo associano le posizioni che si assumono durante il sonno ad inconsce aspirazioni e desideri personali.

Secondo questa interpretazione, le persone che hanno un carattere dipendente e bisognoso sarebbero quelle che tendono ad addormentarsi in una modalità protetta: a pancia in giù, eventualmente abbracciati al cuscino.

La persona proteggerebbe la pancia, una parte tenera, la zona dove è custodito l'inconscio.

Al contrario, un carattere dominante è associabile di frequente ad una persona che dorme in posizione supina.

Le donne preferiscono dormire sdraiate su un fianco, in modo da proteggere il cuore e la pancia.

Questa scelta è associata all'idea, tipicamente femminile, di proteggere la procreazione.

Secondo gli esperti la posizione migliore per dormire è quella di fianco, meglio ancora se sinistro : dormire su un fianco sembrerebbe la posizione in cui il cervello elimina più facilmente le sostanze di scarto prodotte durante il giorno.

Inoltre migliorerebbe la digestione poiché asseconda il transito del cibo nello stomaco, chi soffre di reflusso gastroesofageo ne trarrà particolare beneficio.

Numerose sono le patologie del sonno, che possono distinguersi in dissonnie e parasonnie.

La Classificazione internazionale dei disturbi del sonno (ICSD 2005) ne raggruppa tantissimi (oltre 90).

I principali sono:

  • Insonnia
  • Disturbi respiratori del sonno (sindrome delle apnee notturne)
  • Ipersonnia
  • Disturbi del ritmo circadiano del sonno
  • Sonnambulismo
  • Disturbi motori del sonno (sindrome delle gambe senza riposo, bruxismo)

IL SONNO CONSOLIDA LA MEMORIA

Dare la buonanotte al nostro organismo non significa solo augurargli un meritato ristoro dalle fatiche quotidiane; alcune funzioni fondamentali, infatti, avvengono solo ed esclusivamente durante il sonno; così come il consolidamento della memoria; dormirci su è il modo migliore per ricordare le nozioni apprese durante il giorno.

Dormire poco o male, per un periodo prolungato, può addirittura assottigliare alcune aree del cervello, come la corteccia frontale e pre-frontale che svolgono un ruolo fondamentale per le funzioni esecutive.

PIU' MAGRI SOTTO LE COPERTE

Coricarsi presto e alzarsi presto, rendono l'uomo sano, ricco e saggio diceva Benjamin Franklin, l'inventore del parafulmine che si guadagnò con la regolarità di un buon sonno una vita lunga e incarichi di spicco nella storia americana.

Il metabolismo per funzionare alla perfezione si deve sincronizzare sul ritmo circadiano, quell'orologio interno che regola lo stato di sonno e veglia quotidiano, in relazione all'alternarsi di luce e buio del mondo esterno. Non è un caso che gli insonni siano spesso alle prese anche con i chili di troppo. Con una buona qualità e quantità del sonno l'organismo rilascia leptina, un ormone che blocca lo stimolo della fame. Mentre dormire male induce la secrezione di grelina, un ormone che risveglia l'appetito.

IL RIPOSO CONTRASTA I VIRUS

La terapia del sonno è efficace anche per rafforzare le difese immunitarie, soprattutto sotto l'attacco di infezioni virali acute.

A dimostrarlo oltre un decennio fa anche uno studio dell'Università di Lubecca in Germania.

Sembra che dormire, facendo leva sul rilascio di alcuni ormoni e fattori di crescita, crei l'ambiente ideale per la proliferazione di linfociti e altre molecole di difesa.

La scienza insomma darebbe ragione alle nonne : quando si è malati dormire a lungo è la migliore medicina!

 

NOZIONI SULL'INSONNIA

Che cos’è l’insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni? Marguerite Yourcenar.

Il periodo di sonno indispensabile per l’uomo varia notevolmente in rapporto alla condizione del soggetto, all’ età ed alle consuetudini di vita.

Certi soggetti, in condizioni assolutamente normali, hanno necessità di ore sonno in misura minore di altri.

Con il  procedere dell’età, inoltre, la quantità totale di sonno tende a ridursi ed il sonno a divenire più discontinuo.

Se però questo non porta a cambiamenti dello stato di salute, non dovrebbe destare particolare apprensione.

Si parla di insonnia quando l’individuo accusa un’insufficiente apporto ristoratore dal proprio sonno, che si esplica in torpore diurno con attinente diminuzione delle attività quotidiane e notevole ascendente sulle relazioni sociali e sulle condizione di salute individuali.

Il nostro cervello è composto da tantissime cellule denominate neuroni.

L’operosità dell’intero Sistema Nervoso (SNC) è imperniata sulla propagazione di determinati impulsi elettrici da un neurone all’altro a velocità molto elevata.

Il passaggio di questi segnali si verifica mediante punti di contatto tra una cellula nervosa e l’altra, denominati sinapsi.

Quando il segnale elettrico originato da un neurone raggiunge la sinapsi, determina il rilascio di sostanze chimiche specifiche dette neurotrasmettitori, che conducono al neurone susseguente, dove producono la partenza di un nuovo segnale elettrico.

I neurotrasmettitori si comportano come messaggeri fra i diversi neuroni e sono di diversi tipi: serotonina, noradrenalina, dopamina, acetilcolina, GABA (acido gamma-aminobutirrico).I neuroni tendono a perfezionarsi adoperando primariamente un modello di neurotrasmettitore e dando forma a degli insiemi.

I neuroni che utilizzano la serotonina realizzano il sistema serotoninergico, quelli che impiegano la noradrenalina il sistema noradrenergico e così di seguito.

L’ipotalamo che è una piccola ghiandola che coordina e dirige l’intero Sistema Endocrino, insieme al Sistema Nervoso conduce una funzione importante nel controllo delle attività metaboliche fondamentali dell’istintività e della sfera affettiva.

L’ipotalamo è attento alle necessità del corpo umano e tramite dei recettori specifici, esso controlla il rilascio degli ormoni che sono un ulteriore tipo di messaggeri chimici affrancati direttamente nel torrente sanguigno che li conduce alle cellule bersaglio dell’ intero l’organismo.

I due apparati regolatori, nervoso ed endocrino, sono strettamente connessi fra di loro. In diversi casi la produzione di ormoni viene incoraggiata o impedita dal sistema nervoso, mentre certi ormoni sono in grado di stimolare o inibire i segnali nervosi, come può accadere per la produzione di adrenalina (un ormone) in condizioni di stress, o all’attività sedativa sul Sistema Nervoso Centrale della melatonina (un altro ormone).

Durante la fase di addormentamento, attraversando le  prime fasi del sonno (periodi 1 e 2) nel momento di sonno profondo (fasi 3 e 4), si verifica una graduale interruzione dello stato di percezione delle attività corporali e della sensibilità.

Questa attività coincide con una amplificazione delle onde cerebrali che, da frequenti e di limitata estensione (onde alfa nell’individuo a riposo, onde beta nella persona in stato di veglia) divengono molto più estese e lente (onde delta, caratteristiche del sonno profondo).

Segue la fase REM nella quale, anche se l’individuo è dormiente, l’attività elettrica del cervello riprende come nella condizione di veglia e si sogna.

Siffatta successione di periodi si ripete periodicamente durante il sonno ad intervalli di 90 minuti circa una dall’altra.

Negli insonni il corretto avvicendarsi dei periodi di sonno fisiologico risulta modificato: c’è chi utilizza più tempo per giungere al sonno profondo e  chi dispone di un sonno leggero,  oppure mostra una sintomatica diminuzione di queste importantissime fasi. Ciò causa ovviamente un carente riposo per l’organismo che, se continuato nel tempo, può condurre sia a disturbi psichici (affaticamento cronico, ansia e stati depressivi), che fisici.

Sovente, sia gli ansiosi che i depressi sono afflitti dall’insonnia poiché l’ansia determina spesso una dilatazione dei momenti di addormentamento,mentre la depressione stimola solitamente un risveglio anticipato.

Entrambe le situazioni causano una diminuzione degli stadi di sonno profondo e risvegli notturni uniti a difficoltà nel riconquistare il sonno.

Se non si riesce a prendere sonno, le pillole non sono tutto.

Nella terapia dell'insonnia si seguono due vie importanti: l'azione farmacologica e l'intervento di sostegno psicologico.

Il primo opera sul sintomo e può essere motivo di spiacevoli effetti collaterali e di correlazione biologica e mentale.

L' aiuto psicologico invece, nelle situazioni meno difficili, soccorre l’individuo nel riabilitare la condizione di stabilità perduta plausibilmente a causa di un esaurimento.

Lo stress è una situazione nella quale si attiva uno scompenso tra gli impulsi emotivi e l’opportunità di reagire ad essi in maniera appropriata.

Siffatto scompenso può condurre ad anomalie e patologie e l’insonnia è una delle più frequenti.

Una nuova ricerca sostenuta dall'American Academy of Sleep Medicine ha messo in evidenza la validità delle terapie non farmacologiche  per l'insonnia persistente primaria.

I mutamenti in diversi criteri di giudizio del sonno in insonni cronici sono stati continui ed apprezzabili, con un numero tra il 70% e l'80% di pazienti ristabiliti.

La nicotina (ad esempio derivante dal fumo di sigaretta) è uno stimolante e riduce il sonno profondo : al risveglio il 22.5% dei fumatori si dice non riposato.

Dormire meno di 6 ore al giorno aumenta del 10 per cento il rischio di ipertensione.

 

L'insonnia non è un problema "notturno", è invece una condizione cerebrale che dura 24 ore su 24, come una luce sempre accesa (Rachel Salas, ricercatrice dell'Università Johns Hopkins).

 

QUANTO LO STRESS CONDIZIONA IL SONNO?

Lo stress coinvolge noi tutti ed è il risultato dei ritmi convulsi determinati dalla società moderna.

Il corpo umano è dotato di uno straordinario apparato che si adatta allo stress ed è delineato da una concatenazione di procedimenti che consentono di adattarci a qualsivoglia condizione sfavorevole.

Tuttavia, nel momento in cui  lo stress diventa persistente e protraendosi nel tempo,esso può determinare delle effettive patologie.

Solitamente definiti problemi psicosomatici, annoverano sia disturbi nell’ambito del comportamento come insonnia, ansia, aggressività sproporzionata, stati depressivi o apatia,  che inconvenienti fisici reali come alterazioni cardiovascolari, malattie dermiche, allergie, anomalie dell’appetito, complicazioni digestive.

Stress e difficoltà digestive

Uno degli effetti più ricorrenti dovuti alla tensione nervosa da stress, congiuntamente ad una nutrizione fatta in fretta e sovente poco bilanciata, è una cattiva digestione.

I sintomi più ripetuti sono rappresentati da irritazioni allo stomaco, contrazioni addominali, colite e turgori al basso ventre .

Modelli di comportamento e alimentazione

Sussistono delle semplici metodologie igienico - alimentari da poter applicare contro questi inconvenienti.

Per prima cosa può essere vantaggiosa la diminuzione di tutte le sostanze eccitanti o neurotoniche come il caffè, il the, le droghe, i prodotti anoressizzanti perché possono ridurre le ore di sonno e far comparire, in individui predisposti, stati di irrequietezza o depressivi che invece non sarebbero forse emersi.

L’assunzione di elevate quantità di bevande alcoliche, soprattutto alla sera, può abbreviare il sonno e determinare la manifestazione di sintomi di astinenza la mattina presto, per cui ci si risveglia agitati e nervosi.

Per concludere, sarebbe buona regola attuare una regolare, anche se non troppo impegnativa, attività fisica quotidiana per sgravarsi dalle ansietà della giornata e per fare ciò sono bastanti 15-20 minuti al giorno di una semplice camminata.

L'IMPORTANZA DELLA QUALITA' DEL SONNO

Se si hanno difficoltà inerenti l’insonnia, anche poco importanti, alcuni accorgimenti possono essere di aiuto.

Perché sono così pochi coloro che riservano attenzione alla qualità del sonno?

E’ un problema di conoscenza?

Potrebbe essere effettivamente un problema di conoscenza verso tutte le problematiche connesse al sonno.

Non  si possiede un’adeguata formazione intellettuale sul sonno che ci conduca a ritenerlo fondamentale per la nostra salute psicofisica.

Parecchie persone non riconoscono il valore del sonno e pertanto non fanno menzione al loro medico sulla loro problematicità nel dormire sino a quando non sono sfinite.

E’ altresì esteso il convincimento che la sola opportunità per risolvere il problema sia l’impiego di potenti sostanze di sintesi, non essendo a conoscenza che esistono dei frangenti dove non è indispensabile una risoluzione farmacologica notevole, rendendo migliore la qualità del riposo e di conseguenza del proprio modo di vivere con semplici accortezze che possono essere di grande aiuto.

E’ fondamentale valutare i primi segni di una non corretta qualità del dormire perché, se venissero trascurati, si andrebbe ad aggravare la condizione facendo anche proprie abitudini non consone che sarebbero molto ardue da lasciare in seguito.

Cosa si intende per accortezze?

Bisogna innanzitutto valutare la condizione generale del singolo individuo poiché certi presupposti, che non aiutano il riposo, devono essere vagliarti separatamente.

Solitamente, alla difficoltà nell’addormentarsi si accompagnano obesità, difficoltà connesse alla respirazione (apnee notturne), sintomatologia dolorosa osteo-articolare, complicazioni dell’ apparato gastro-enterico, fastidi urinari, patologie neurologiche (“gambe senza riposo”, morbo di Parkinson) etc.

A prescindere dall’esistenza di problemi specifici, esistono delle regole di comportamento che facilitano il riposo.

Una valida igiene del sonno aiuta coloro che incontrano difficoltà ad assopirsi, quelli che patiscono per i ripetuti risvegli notturni e chi possiede un sonno agitato.

Chi soffre di insonnia definisce sovente le notti prive di sonno come lunghissime.

Bisogna far fronte al problema innanzitutto mediante il colloquio con il paziente, non solamente per ottenere notizie su possibili patologie ma specialmente per mettere in evidenza comportamenti e consuetudini sbagliate.

Oltre a ciò, solamente il dialogo può tranquillizzare, chiarire e comprendere una persona, senza conferire unicamente ad un medicinale il compito di risolutore unico. 

Nell’ attività clinica con gli anziani è fondamentale seguire un corretto percorso che associ una rigorosa  attenzione verso le difficoltà degli anziani come il sonno e le scelte terapeutiche più valide e riguardose dell’ eventuale stato di particolare sensibilità del paziente in età avanzata.

Sia per gli anziani ma anche per i giovani, nel settore delle terapie non aggressivi da unire alle norme del comportamento,esistono delle sostanze naturali che aiutano il riposo e assistono l’organismo sia nel riposare in modo migliore di notte che a essere più rilassati di giorno, senza utilizzare medicinali più gravosi in mancanza di inconvenienti connessi a malattie rilevanti.

L'organo che trae maggior beneficio dal sonno è il cervello.

Dormire e sognare sono per il cervello un allenamento indispensabile per apprendere e fissare i ricordi.

E' stato anche scoperto che durante il sonno il cervello perde massa per poter imparare.

Più stiamo svegli e più impariamo ma se questo processo andasse avanti all'infinito, giorno dopo giorno, avremmo un problema di metabolismo cerebrale : le sinapsi crescerebbero continuamente occupando sempre più spazio e il sistema alla fine si saturerebbe.

Con il sonno il cervello consoliderebbe le memorie e nel frattempo si alleggerirebbe.

Il sonno certamente è indispensabile ma è anche vero che ognuno ha il proprio tipo di sonno ed è legato alla genetica.

Per esempio si sa che Albert Einstein dormiva 11 ore a notte mentre Leonardo da Vinci dormiva 30 minuti ogni 3,5 ore di veglia (anni fa un pittore svizzero tentò di emulare il metodo di Leonardo, dopo qualche mese al sua qualità artistica subì un calo vertiginoso).

Dormire poco come anche dormire troppo è dannoso : secondo una ricerca della London Medical School dormire meno di 6 ore accresce il rischio di malattie cardiovascolari mentre dormire oltre le 9 ore aumenta il pericolo di morire per altre cause.

POSTICIPARE IL SONNO CON TECNICHE CHIMICHE

Controllare e posticipare stanchezza e sonno è un grave errore.

Ciò si fa solitamente con caffè, sigarette, bibite a base di cola e taurina.

O peggio ancora con farmaci come le anfetamine o droghe eccitanti come la cocaina.

C'è addirittura chi abusa di modafinil, una molecola nata per la terapia della narcolessia, con l'obiettivo di non sentire la stanchezza.

REGOLE PER UNA BUONA NOTTE

Dormire in una stanza silenziosa, leggermente fresca e buia
Se capita di restare svegli di notte meglio leggere che stare a rimuginare
Andare a letto solo quando si è davvero stanchi
Evitare una cena abbondante prima di dormire
Evitare alcolici o sigarette almeno quattro ore prima di dormire
Preferire un bagno tiepido alla doccia
Non effettuare esercizio fisico entro le sei ore prima del riposo
Evitare attività che richiedono troppa concentrazione
Evitare di tenere la tv nella stanza da letto
Non assumere caffeina o altre sostanze stimolanti
Il latte caldo, contenente triptofano, stimola il sonno

 

Una delle bevande migliori da bere prima di coricarsi è un frullato con le ciliege, si può inserire nel frullatore un buon gelato con ciliegie e un pò di latte : una scarica di melatonina dalle ciliegie e di triptofano dal latte.

Ottime bevande sono anche quelle a base di camomilla (da bere quasi bollente), valeriana, menta e il classico bicchiere di latte caldo.

Quale sia la funzione reale del sonno rimane in massima parte ancora un enigma, nonostante un secolo di studi.

Ma il tempo occupato a dormire non è perduto.

ll sonno è per l'uomo ciò che la carica è per l'orologio, Schopenhauer.

Un sonno veramente ristoratore è un fattore essenziale della gioia di vivere, di quell'improvviso e impetuoso senso di benessere che ci rende felice di essere vivi.

I CIBI CHE CONVERREBBE EVITARE PRIMA DI ANDARE A LETTO

1) Pizza. Essendo molto calorica sarebbe da evitare prima di andare a letto. La salsa di pomodoro inoltre potrebbe creare acidità e il resto dei condimenti appesantire lo stomaco.

2) Gelato. Avendo molto zucchero potrebbe disturbare il riposo. Inoltre i grassi saturi potrebbero appesantire la digestione.

3) Patatine. Darebbero un surplus di calorie senza alcun beneficio per l'organismo. A questo punto meglio una carota cruda o una manciata di mandorle.

4) Cioccolato. La caffeina che contiene, insieme agli altri stimolanti contenuti nel cacao, aumentano il battito cardiaco e potrebbero impedire di riposare serenamente.

5) Carne rossa. E' difficile da digerire e impegna il corpo nel suo assorbimento per tutta la notte. Sarebbe meglio un uovo bollito, meno pesante per l'organismo.

6) Pane. I carboidrati dei quali è composto tendono a far ingrassare. Potrebbero andare bene di giorno quando c'è il tempo per smaltirli ma la sera finiscono per accumularsi nell'organismo.

7) Troppa frutta. La frutta va sempre bene, ma se consumata in grande quantità apporta un eccesso di zuccheri nell'organismo e potrebbe appesantire la digestione, oltre a creare gas intestinali. Meglio un solo frutto o una piccola macedonia.

8) Sedano. E' molto diuretico e potrebbe farci svegliare per dover andare in bagno.

9) Torroncini. Uno studi americano ha dimostrato che potrebbero far aumentare la frequenza di incubi durante la notte a causa dello zucchero, il quale crea picchi di glicemia nocivi per il sonno, oltre a far ingrassare.

10) Alcool. Se da un lato intontisce creando sonnolenza, dall'altro l'alcool disidrata il corpo e riduce la funzione ristoratrice del sonno.

11) Cereali. Sarebbe consigliabile evitarli, al massimo si possono mangiare quelli integrali purché non siano zuccherati, potrebbero provocare un picco glicemico dannoso per il sonno e anche per il peso.

12) Cibo al caffè. Come possono essere caramelli, gelato, snack; infatti la caffeina nell'organismo causa disturbi del sonno e un senso di malessere e stanchezza al mattino.

13) Creme spalmabili. Le quali comunque andrebbero consumate raramente anche di giorno.

14) Dolcetti vari, pasticcini, brioche. Sono da evitare, infatti troppi zuccheri e troppi grassi. Sarebbe meglio un po' di youguth o dei crackers integrali.

IL SONNO CI FA BELLI

Il sonno è una cura di bellezza secondo uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma.

I ricercatori svedesi hanno chiesto a 65 volontari di giudicare l'aspetto fisico di 23 persone, tra i 18 e i 31 anni.

Tutti sono stati fotografati in due giorni diversi : dopo una notte di sonno regolare e dopo una notte senza riposo.

Ebbene i 65 osservatori hanno giudicato più attraenti i volti riposati.

L'indagine è stata pubblicata sul British Medical Journal.

 

TI SVEGLI PRESTO? SEI PIU' FELICE

Le persone che si svegliano presto alla mattina sono più vitali, più felici e meglio equipaggiate contro il rischio di malattie.

Ciò secondo uno studio dell'Università di Toronto che ha dimostrato scientificamente come "chi dorme non piglia pesci".

La maggiore serenità deriverebbe dal fatto che i ritmi biologici dei mattinieri coincidono con quelli imposti dalla società e dal mondo del lavoro.

 

PRODOTTI UTILI PER UN SONNO CORRETTO

Altri prodotti validi sono Anti-Anxiety di Vitaminity, Nervshield Integratore distensivo e contro l'ansia, Nutralife Valerian 2000 complex un integratore di componenti fitoterapici studiato per combattere insonnia, nervosismo, ansia; SleepWell e Snooz prodotto anti stress, anti ansia e anti insonnia.

Da leggere anche l'articolo relativo all'innovativo materassino per agopressione Doctorelax.

 

BIBLIOGRAFIA SONNO E INSONNIA

  • Block V, Hennevin E, Leconte P., In Sleep, dreams and memory, NY Spectrum 1981. pp 1-18
  • Drucker-Colin R., The function of sleep, Academic Press NY 1979
  • Jouvet M., Handbook of Psychobiology, Academic press, NY 1975
  • Bruni O., Principi di medicina del sonno in età evolutiva, Mediserve 2000
  • Dement W.,Il sonno e i suoi segreti, Baldini Castoldi Dalai, MILANO 2004
  • Charles M. Morin, Colin A. Espie, Insonnia - Guida alla valutazione e all'intervento psicologico, McGraw-Hill, Milano, 2004
  • George Meadows (Il grande libro del sonno)
  • Piergiorgio Bertoni di Natudieta

Associazione Italiana Medicina del Sonno

 
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