- ARTRITE, ARTROSI, OSTEOARTRITE,
OSTEOARTROSI, REUMATISMI OSSEI, DOLORI ARTICOLARI
-
L'Artrite
è un'infiammazione articolare di cui esistono oltre 100
tipologie.
Le cause possono
essere di origine metabolica, traumatica, infettiva,
autoimmune, idiopatica.
Fra i vari sintomi che
caratterizzano l’artrite ritroviamo i più comuni
quali calore, tumefazione, rigidità,
dolore,
arrossamento.
L’artrite è una malattia
solitamente autoimmune che si manifesta con infiammazione e dolore alle articolazioni.
Recenti
indagini riguardo all'artrite hanno dimostrato che sono milioni gli individui
soffrono a causa di questa patologia.
L'artrosi è una
degenerazione cronica delle
cartilagini articolari, con interessamento secondario di osso,
sinovia, capsula.
Riguarda circa 4 milioni di italiani, si può
prevenire controllando il peso, evitando la sedentarietà e si può anche
arginare se diagnosticata precocemente.
Colpisce soprattutto i soggetti anziani e
prevalentemente quelli di sesso femminile.
Le articolazioni di anca, ginocchio, vertebre,
sono più suscettibili nello sviluppare questa patologia.
Può essere di due tipi:
- Primaria, se è causata da
fattori genetici ovvero idiopatica. Si manifesta con i
noduli di Heberden.
- Secondaria, se è causata da
fattori scatenanti quali traumi, interventi chirurgici o
malattie reumatiche.
I sintomi sono essenzialmente locali,
compaiono tardivamente rispetto all'inizio della malattia.
I più caratteristici sono la limitazione
funzionale e il dolore locale, con il tipico andamento
oscillante nel corso della giornata: dolore all'inizio del
movimento (mattina), remissione durante la giornata,
riacutizzazione per affaticamento nel corso della sera.
L'artrosi è tra le malattie più comuni in
Italia : riguarda infatti circa la metà della popolazione con più di 60
anni.
Fino a qualche anno fa si tendeva a fare
una distinzione netta tra artrosi e artrite, in effetti si
tratta di due malattie diverse : l'artrosi è un processo
prevalentemente degenerativo e progressivo, mentre l'artrite è
un'infiammazione provocata da cause diverse.
Però i confini appaiono meno netti tanto
che si tende a parlare di osteoartrite : l'artrosi in pratica
viene considerata una forma di artrite cronica.
La reumatoide e
l’osteoartrite sono quelle più conosciute ma se ne riscontrano di tipologie
differenti e di diversi aspetti.
Sfortunatamente,
tutte queste forme si esplicano con un comune denominatore che è il dolore,
con conseguenti problemi di movimento e di esistenza abbreviati.
Il reumatismo è un termine non specialistico
utilizzato per disturbi medici che possono riguardare anche le ossa.
Lo studio dei disturbi reumatici e degli interventi
terapeutici è chiamato reumatologia.
I reumatismi, nei casi più gravi, possono creare
gravi problemi ai movimenti rallentando gli stessi.
In genere quando si parla di reumatismi ossei
ci si riferisce all'artrite reumatoide o osteoartrite.
Per lungo tempo è stato detto che esiste un
collegamento tra il dolore “reumatico” e il clima.
Sembra che non esistano prove a favore o contro
questa tesi, ma un questionario del 1995, che venne distribuito a 557
persone da A. Naser e altri collaboratori all’interno del Pain
Management Center del Brigham and Women’s Hospital concluse che “i
cambiamenti nella pressione barometrica sono il collegamento principale
tra clima e dolore.
La bassa pressione è generalmente associata al
freddo, al tempo umido e a un aumento del dolore.
Al contrario le condizioni di siccità denotano un
aumento di pressione e una conseguente diminuzione del dolore.”
Si ritiene che l’artrite possa
essere legata al sistema immunitario dell’organismo, che è incapace di produrre
abbastanza anticorpi per impedire ai virus di entrare nelle articolazioni;
oppure gli anticorpi prodotti non sono in grado di vedere la differenza tra i
virus e le cellule sane (il sistema immunitario prende le cellule sane per
cellule malate) e distruggono tutti e due.
L’artrite può anche essere provocata
da un’allergia a determinati cibi.
L’osteoartrite e l’artrite
reumatoide sono i due tipi principali della malattia, ma esiste un terzo
tipo, l’artrite gottosa.
L’osteoartrite che si riscontra di solito nelle
persone anziane, si manifesta in seguito all’usura continua della cartilagine
in un’articolazione.
La cartilagine che è un tessuto liscio, morbido e
perlaceo, ricopre l’estremità delle ossa nelle articolazioni, fornendo loro una
superficie liscia su cui scivolare, permettendo un facile movimento delle
articolazioni.
In seguito a una lesione o dopo anni di uso, la cartilagine
diventa sottile e può scomparire.
Quando la cartilagine si consuma le superfici
ruvide delle ossa strofinano una contro l’altra causando dolore e rigidità.
In particolare si tratta di un consumo
lento ma inesorabile della cartilagine di interposizione, ossia la pellicola
protettiva che riveste le estremità delle due ossa che compongono
l'articolazione.
Come conseguenza le due ossa entrano in
contatto e sfregano l'una contro l'altra, provocando la formazione degli
osteofiti, cioè dei becchi ossei.
L'articolazione colpita da artrosi diventa
rigida, scricchiola e a lungo andare impedisce i movimenti.
Inoltre, vista dall'esterno, può apparire
ingrossata (è il caso in particolare delle dita delle mani).
L’osteoartrite
colpisce di solito le articolazioni che sostengono il peso del corpo, come le
anche e le ginocchia.
Sintomi di osteoartrite sono rigidità del corpo e dolore
alle giunture specialmente in climi umidi, la mattina o dopo attività stancanti.
L'artrosi è più comune anche nelle persone
che soffrono di alterazioni della postura e di scoliosi : queste
condizioni infatti obbligano le ossa a sopportare pesi in un atteggiamento non
naturale, facilitando così la comparsa dei processi degenerativi delle
articolazioni.
L’Artrite
Reumatoide è un modello di artrite autoimmune.
Con l'artrite Reumatoide, la
cartilagine che si trova nelle articolazioni viene deteriorata.
Il collagene
di tipo II si è ridotto notevolmente nella cartilagine quando si è afflitti da
artrite reumatoide.
Alcuni esami
hanno dimostrato che la cartilagine viene persino attaccata dai globuli
bianchi, spingendo il sistema immunitario ad aumentare le difese a sfavore del
collagene di tipo II.
In conseguenza
di ciò, appare necessario individuare e sostituire il collagene di tipo II con
un’altro più consono.
Quando
l’apparato immunitario cessa di scontrarsi con il collagene il tipo II, pure le
sequenza di repliche flogistiche dell'artrite reumatoide tendono a dissolversi.
Una delle
ragioni per le quali il collagene di tipo II opera sia con l'artrite reumatoide
che con l’osteoartrite, è che esso contiene in sé dosi elevate di glucosammina e
di condroitina, favorendo l'aumento di nuovi centri cartilaginei.
La glucosamina e la condroitina
sono componenti strutturali della cartilagine, alla quale conferiscono
resistenza ed elasticità : il loro utilizzo negli integratori alimentari
assicura dunque il benessere delle strutture articolari, tenendo alla larga
l'indebolimento tipico del processo artrosico.
Una buona
consistenza di liquido sinoviale funge da ammortizzatore per le giunzioni
durante la normale attività fisica.
Inoltre, i
proteoglicani rinvenuti nel collagene di tipo II, rinforzano il liquido di
lubrificazione delle giunture denominato liquido sinoviale.
Questi proteoglicani
aumentano lo spessore e l’ efficacia di lubrificazione di questo liquido. I
proteoglicani riducono altresì gli attacchi degli enzimi verso la cartilagine.
L’osteoartrite
è quasi sempre provocata da eccesso di movimenti specifici e da contusioni o
ripetuti microtraumi ed è il tipo più diffuso di artrite.
Gli studiosi ci
informano che il logoramento subito dalle articolazioni come le ginocchia e
le anche, determinato inoltre da anni di impulsi e stimoli considerevoli, sia in
grado di contribuire in maniera notevole a tale forma di reumatismo.
Con
l’osteoartrite causata dalla frantumazione della cartilagine in
seguito ai moltissimi
eccessi, si genera la formazione di una
proteina naturale
transmembranica del collagene del tessuto connettivo il cui risultato estremo
è, pressoché sempre, una continua sofferenza.
L’artrite reumatoide colpisce tutto il corpo invece di una sola articolazione.
Il manifestarsi della malattia si accompagna spesso a stress fisico o emotivo,
ma la malattia può essere causata anche da una cattiva alimentazione o da
infezioni batteriche.
L’artrite reumatoide distrugge la cartilagine e i tessuti
dentro e intorno alle articolazioni e spesso perfino la superficie delle ossa.
L’organismo sostituisce il tessuto danneggiato con tessuto cicatriziale facendo
diventare gli spazi tra le articolazioni stretti o addirittura inesistenti.
Questo causa l’irrigidimento e le deformazioni tipiche della malattia.
I sintomi
dell’artrite reumatoide sono gonfiore e dolore alle giunture, stanchezza,
anemia, perdita di peso e febbre.
Questi sintomi spesso scompaiono per
riapparire in un secondo tempo.
La maggior parte delle persone affette da
artrite reumatoide hanno alti livelli di rame e bassi livelli di ferro nel siero
anche se le articolazioni e i linfonodi hanno un eccesso di ferro che può essere
responsabile dei dolori alle articolazioni.
Gli ultimi studi effettuati
suggeriscono che l’eccesso di rame può essere imputato al fatto che l’organismo
richiama il minerale nel luogo dell’infiammazione perché possa svolgere il suo
lavoro.
Gli integratori che contengono ferro possono favorire l’edema e il
deterioramento delle articolazioni.
E’ meglio assumere il minerale attraverso la
dieta.
L’artrite gottosa colpisce
prevalentemente persone sovrappeso che si alimentano con cibi grassi,
carboidrati raffinati e che consumano molto alcool.
L’acido urico si accumula
nelle piccole articolazioni di mani e piedi; questa forma di artrosi colpisce
più gli uomini delle donne. Sono state ideati molti trattamenti nutritivi per
l’artrite e le ricerche sono ancora in corso.
E’ importante che la persona che
soffre di artrite si alimenti con una dieta equilibrata in modo da fornire al
corpo tutti gli elementi nutritivi necessari a riparare i tessuti.
Le Osteoartriti sono il tipo di inconveniente caratteristico a danno delle
articolazioni ed intervengono notevolmente sulla qualità del modo di vivere.
Recentemente, si è riscontrato un aumento dell’interesse verso l’uso di
agenti condroprotettivi per la cura delle osteoartriti articolari.
Per
comprendere meglio il comportamento di questi principi attivi, occorre prima
essere a conoscenza della struttura di una cartilagine.
In condizioni normali, le articolazioni ossee sono rivestite dalla cartilagine
ed immerse nel liquido sinoviale. In un’articolazione in buona salute, la
cartilagine è liscia ed il fluido sinoviale somministra una consona
lubrificazione.
Solitamente, la cartilagine presenta la seguente composizione: 2% cellule dette
condrociti, 20 - 40% matrice extracellulare,
60 – 80% da acqua.
I condrociti generano e conservano la matrice, che conseguentemente
riproduce una condizione disponibile all’incremento di tali cellule.
La matrice extracellulare è formata al 60% da collagene (in maggior parte
collagene di tipo II) e dal 40% di proteoglicani che a loro volta sono
costituiti da glicosaminoglicani (o mucopolisaccaridi) legati ad una catena
proteica.
I glicosaminoglicani più rappresentativi sono Condroitin Solfato-4, Condroitin
Solfato-6, Keratan Solfato e Dermatan Solfato.
Nella matrice, i proteoglicani sono legati a molecole di acido ialuronico con un
procedimento atto a conseguire specifici aggregati a forma di piuma.
Questi associati sono molto idrofili e questo giustifica la notevole quantità
d’acqua presente nella matrice.
Analogamente, i proteoglicani sono connessi
alla fibrille di collagene con il compito di regolare l' eccedente richiamo
d’acqua che modificherebbe totalmente le caratteristiche materiali della
cartilagine.
Allo stesso modo di tutti gli altri tessuti connettivi del corpo umano, anche
la cartilagine articolare è un composto vivente ed in evoluzione perché, in
effetti, è regolarmente demolita e sostituita.
Negli individui in buona
salute vige un equilibrio fra l’annullamento del vecchio tessuto (mediante la
sintesi di enzimi da parte dei condrociti) e la produzione di uno nuovo.
Se diversamente la
cartilagine viene svigorita più celermente rispetto al tempo utilizzato dall'
organismo per l’avvicendamento, è proprio in quel momento che si sviluppa
l'osteoartrite, dato che si determina una produzione inferiore di
glicosaminoglicani, che conduce ad una riduzione dei legami tra proteoglicani e
collagene.
La conseguenza è un più
rilevante richiamo di acqua all’interno della matrice, causando l’indebolimento
della cartilagine e limitandone la sua regolare attività di sostegno.
Questo sviluppo si evolve
ineluttabilmente, svigorendo senza sosta l’articolazione e procurando, col
trascorrere degli anni, deterioramenti insanabili.
Solamente nel 2-3% dei casi le osteoartriti sono generate da incidenti o
contusioni alle articolazioni, malattie ereditarie o altre invalidità; in questi
casi si tratta di osteoartriti secondarie.
La percentuale più rilevante è delineata dalle osteoartriti primarie (
localizzate o diffuse) che sorgono, in apparenza, senza motivi scatenanti con il
prosieguo degli anni.
Le OA primarie si verificano con più probabilità dopo i 50 anni; alcuni studi
segnalano che dopo i 65 anni il 75% degli individui soffre di OA più o meno
grave.
Le due potenzialità che, secondo gli specialisti, un metodo di cura dovrebbe
possedere per sanare le osteoartriti sono
ridurre i sintomi del disturbo ed impedire lo sviluppo della malattia.
LE CURE
Solitamente si prescrivono farmaci
sintomatici che migliorano il dolore, antidolorifici come ad esempio il
paracetamolo e se è presente l'infiammazione anche anti infiammatori come
l'ibuprofene o il diclofenac (chiedere ovviamente al proprio medico).
Entrambi vanno comunque assunti solo al
bisogno (attenzione ai possibili effetti collaterali a stomaco, reni e cuore).
I riflettori sono puntati soprattutto sui
componenti che stimolano la formazione di collagene, cioè la principale
proteina che costituisce il tessuto cartilagineo, e ne limitano la degradazione
che può sfociare in artrosi.
Tra questi c'è il Fortigel, una
materia prima brevettata e costituita da peptidi di collagene bioattivi, i quali
secondo quanto dimostrato da alcuni studi scientifici, vengono assorbiti
rapidamente nel tratto gastrointestinale, raggiungendo inalterati le aree
articolari ed agendo direttamente sul metabolismo delle cartilagini, moderandone
l'usura e favorendo la produzione della sua matrice extracellulare, il collagene
appunto ed i proteoglicani.
Molto importante inoltre sarebbe
l'integrazione con Glucosamina e Condroitina come esposto sopra prima.
Il medico potrebbe anche consigliare cicli di
infiltrazioni (per trasportare i farmaci direttamente nell'articolazione
malata) a base di acido
ialuronico e
corticosteroidi.
L'acido ialuronico aiuta a controllare dolore
e infiammazione per alcuni mesi.
Il cortisone invece viene usato solitamente
per tamponare le situazioni più complicate.
Le iniezioni di
superossido dismutasi (SOD) danno sollievo alla rigidità, al dolore e al gonfiore delle
articolazioni provocato dall’artrite.
Il superossido dismutasi appartiene a un
gruppo di enzimi che si trovano principalmente nei fluidi all’interno delle
cellule, dove svolgono un ruolo protettivo dai danni causati dai radicali
liberi.
Per migliorare la situazione si può anche
ricorrere alla fisioterapia.
Anche terapie fisiche come gli ultrasuoni
e la ionoforesi possono in alcuni casi tenere sotto controllo i sintomi.
Svolgere una moderata attività fisica
aiuta a mantenere attive le articolazioni in chi è a rischio.
Gli sport più indicati sono quelli dolci che
non prevedono grossi sforzi.
In questo modo si rafforza il tono muscolare
e quello tendineo.
Un'ora di
camminata, vale a dire circa seimila passi al giorno : sarebbe questo il segreto
per ridurre i rischi di soffrire di osteoartrite, la più diffusa forma di
artrite, che consiste nella degenerazione della cartilagine delle articolazioni
(la più comune interessa il ginocchio); a metterlo in evidenza è uno studio di
Daniel White del Sargent College della Boston University (USA) che coinvolto
1.800 persone.
Solo durante la fase acuta della malattia,
quando il dolore è molto forte, è utile stare fermi.
Passato il momento critico, l'immobilità
può peggiorare la situazione.
La cosa migliore sarebbe praticare
ginnastiche dolci come lo stretching, yoga, nuoto, etc.
Inoltre è essenziale anche adottare una
postura corretta.
Bisogna anche tenere sotto controllo
il proprio peso.
E' importante anche evitare il
fumo : la nicotina
priva i tessuti di ossigeno e anche le ossa e la cartilagine si deteriorano
prima.
E' consigliabile inoltre aumentare il consumo
di cibi ricchi di vitamina C
e D.
Per prevenire l'artrosi dunque è importante
anche mangiare gli alimenti ricchi di vitamina C e D ed esporsi al sole in
maniera corretta.
Se ciò non fosse sufficiente, il medico
potrebbe prescrivere anche degli integratori.
La vitamina C è necessaria per
impedire che le pareti dei capillari si rompano causando sanguinamento, gonfiore
e dolore.
La vitamina C svolge un ruolo importante
perché garantisce il corretto funzionamento degli enzimi responsabili della
sintesi del collagene, preservando la salute delle articolazioni.
L’acido folico, la
vitamina B12 e il
ferro (dagli alimenti) possono rivelarsi utili nel trattamento dell’anemia che
può accompagnare l’artrite.
Il
rame è una sostanza
antinfiammatoria ed è quindi utile in caso di artrite.
Il
manganese può riparare la
cartilagine consumata.
Il
selenio è un antiossidante ed
esplica un importante ruolo protettivo nei confronti dell’artrite.
Anche lo
zinco, antinfiammatorio,
può dare sollievo ad alcuni sintomi dell’artrite reumatoide. Il calcio, assunto
insieme al magnesio, può dare risultati positivi.
Ci sono anche altre sostanze
efficaci nella cura di questa malattia; per esempio, l’aminoacido L-cisteina
insieme all’acido
pantotenico può combattere l’artrite.
I sintomi dell’artrite reumatoide si
attenuano con l’assunzione di un altro aminoacido,
L-istidina, mentre per la
cura del dolore cronico associato all’artrite, viene usato un altro aminoacido
ancora, L-fenilalanina.
L’osteoartrite può migliorare con i
lipotropi (importanti per il metabolismo dei lipidi) attivi nei fluidi delle
membrane cellulari.
La timosina, parte di un gruppo di
ormoni prodotti dal timo, dà sollievo ai dolori dell’artrite reumatoide.
L’adenosina, derivato dell’acido
nucleico, può ridurre la rigidità causata dall’artrite.
Si pensa che uno squilibrio degli
acidi grassi omega 3 e
omega 6 possa causare artrite e altre malattie degenerative.
La riduzione degli oli
omega 6 ha
dato risultati positivi.
Gli
oli di pesce e la
pappa reale,
quest’ultima ricca di acido pantotenico, sono efficaci nel trattamento
dell’artrite.
L’olio di enotera, ricco di acido gamma-linoleico, ha un’azione
antinfiammatoria ed è usato nella cura dell’artrite.
Anche l’alfalfa, il
prezzemolo, i semi di sedano, lo zenzero (diminuisce l’infiammazione), i
peperoncini piccanti e l’aglio sono indicati per l’artrite.
Ultimamente, studi
scientifici hanno incentrato il proprio interesse sull’ analisi di principi
attivi che limitino lo sviluppo delle osteoartrosi e favoriscano la riparazione
delle cartilagini deteriorate; detti agenti sono chiamati condroprotettivi.
Le proprietà che
dovrebbero possedere sono quelle di
stimolare
i condrociti a generare collagene e proteoglicani e di bloccare la degradazione
della cartilagine.
Il DMSO è stato usato localmente per la cura dell’artrite.
Nei casi più seri c'è il trapianto di
cartilagine e l'utilizzo delle protesi.
Nelle persone più giovani si può ricorrere al
trapianto autologo di cartilagine, coltivando le proprie cellule
dell'impalcatura della cartilagine e coltivandole per alcuni mesi.
Poi vengono innestate e nel giro di qualche
giorno iniziano a produrre nuovo tessuto che sostituirà quello danneggiato.
L'osteoartrire è tra
le cause principali delle difficoltà di movimento negli anziani.
ALCUNI PRODOTTI UTILI E INTEGRATORI
APPOSITI
Uno dei migliori integratori è
sicuramente da annoverare
Evergreen di Naturdieta
(contenente tra l'altro collagene idrolizzato), con risultati notevoli.
Eccellente anche
Kolla2 di
Longevity.
Altre sostanze utili sono risultate
essere
glucosamina e condroitina;
Omega-3.
SOSTANZE NUTRITIVE CHE POSSONO ESSERE EFFICACI
NELLA CURA DELL’ARTRITE:
Organi |
Sostanza |
Quantità* |
Articolazioni |
Vitamina A |
|
|
Complesso B |
100 mg 3 volte al dì |
|
Vitamina B2 |
1000 mg al dì, sotto controllo medico |
|
Vitamina B6 |
500 mg - 2 g |
|
Vitamina B12 |
30-900 mcg alla settimana |
|
Acido folico |
5 mg al dì |
|
Inositolo |
|
|
Niacina |
Sino a 1000 mg sotto controllo medico |
|
PABA |
2 g al dì |
|
Acido pantotenico |
100 mg - 1 g al dì |
|
Vitamina C |
3 - 5 g al dì, bambini: 600 mg al dì |
|
Vitamina D |
|
|
Vitamina E |
600 - 1000 UI al dì |
|
Acidi grassi insaturi |
2 capsule, 2 volte al dì |
|
SOD |
Secondo le dosi prescritte |
|
Bioflavonoidi |
3000 mg al dì |
|
Calcio |
2000 mg al dì |
|
Fosforo |
|
|
Iodio |
|
|
Lecitina |
|
|
Magnesio |
1000 mg al dì |
|
Manganese |
|
|
Potassio |
500 mg al dì |
|
Rame |
|
|
Selenio |
|
|
Zinco |
|
|
Zolfo |
200 mg al dì |
|
Proteine |
|
|
Olio di fegato di merluzzo |
1-2 cucchiai da tavola al dì |
Rigidità |
Adenosina |
|
|
DMSO |
Per uso topico secondo le dosi prescritte |
|
Timosina |
Prima di assumere qualsiasi cosa è sempre indicato rivolgersi al proprio
medico curante.
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